Scaletta. Aloisi (M5S): "Torrente Racinazzi, lavori in fase di stallo"

Scaletta. Aloisi (M5S): “Torrente Racinazzi, lavori in fase di stallo”

Scaletta. Aloisi (M5S): “Torrente Racinazzi, lavori in fase di stallo”

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martedì 04 Dicembre 2018 - 14:19

Svuotato invece dal materiale (sabbia) accumulatosi inevitabilmente negli anni per la mancata manutenzione l'alveo del "Divieto". Il meetup: "Faremo sì che questa vicenda sia approfondita prima a livello regionale e poi a livello nazionale"

SCALETTA ZANCLEA – Dopo quasi 3 anni il torrente Divieto, uno dei luoghi martoriati dall’alluvione dell'1 ottobre 2009, evento che ha causato 37 vittime tra Scaletta e Giampilieri, è stato svuotato dal materiale (sabbia) accumulatosi inevitabilmente negli anni per la mancata manutenzione. Dal 2016 il sottopasso alla base del torrente Divieto, a Scaletta Zanclea, è invaso da oltre un metro di sterpaglie che hanno pericolosamente innalzato l’alveo, limitando così il normale deflusso delle acque, oltre alla presenza di sabbia della spiaggia che negli anni si è depositata alla foce del torrente.

"Come Meetup Grilli Jonici Messinesi insieme ai Comitati locali – spiega l’Attivista del M5S Francesco Aloisi – abbiamoo piú volte segnalato questo pericolo. Oggi prendiamo atto dell’impegno manifestato dall’Amministrazione comunale, la quale sta lavorando per superare le barriere burocratiche che di fatto impedivano la manutenzione dei torrenti. Ciononostante le preoccupazioni non cessano, proprio perché con quetso intervento sarà svuotato solo un tratto del torrente, e quindi sarà una pulizia parziale, ovvero solo del tratto che compete la Ferrovia, e per questo motivo rimaniamo perplessi: La pulizia parziale del Torrente Divieto non elimina il pericolo per la Cittadinanza“. Dopo gli accordi scaturiti dalla conferenza dei servizi svoltasi il 12 novembre, a Scaletta, tra gli enti interessati, ovvero Rfi, Fs, l'Anas e l’Amministrazione comunale, "considerato che, dall’ottobre 2018, la manutenzione dei torrenti deve essere garantita dall’ente competente, in questo caso Rfi, Anas, Demanio marittimo e l’Amministrazione comunale (negli ultimi anni è stata gestita dal Genio civile e dalla Protezione civile) – prosegue Aloisi – ci aspettavamo un lavoro sinergico tra gli enti competenti, ma evidentemente così non sarà. L’Anas ad oggi non ha comunicato all’Amministrazione comunale di Scaletta Zanclea la data esatta per l’intervento per ciò che concerne la pulizia del tratto del torrente di sua competenza. Si deduce quindi che avremo il rischio che qualche probabile acquazzone possa convogliare ovviamente il materiale che giace sotto il ponte della Statale 114, e che appunto l’Anas dovrebbe rimuovere".

Tutto Fermo per quanto riguarda il torrente Racinazzi

"Per quanto riguarda il torrente Racinazzi – spiega l’Attivista del M5S – abbiamo due questioni aperte, ovvero la prima attiene all’aspetto strutturale del torrente stesso, torrente che ad oggi risulta un cantiere aperto, lasciato incustodito dal Genio civile che stava ai tempi ultimando i lavori d’ampliamento (post alluvione). É un torrente visibilmente incompleto – incalza Aloisi – e ricordiamo che per il completamento occorrono circa 3 milioni e mezzo di euro e che l’intervento piú corposo l’avrebbe dovuto eseguire Rfi ed Fs. A nostro avviso l’ampliamento della foce del torrente Racinazzi rappresenta una una priorità per la sicurezza dell’intera cittadinanza. Ricordiamo che in questo tratto stradale, ad ogni precipitazione piovosa, la SS114 viene sommersa da terriccio proveniente proprio dall’incompleto Torrente Racinazzi".

Aloisi ricorda che "i dirigenti e l’Amministrazione, con parere della Protezione civile, hanno convenuto che per quanto riguarda il torrente Racinazzi non persiste un “pericolo” imminente e quindi per ora non verrà eseguito nessun tipo di intervento manutentivo, e di conseguenza non verrà ripulito. Pare che questa posizione fosse già stata accennata dal dirigente capo della Protezione civile siciliana – sostiene il rappresentante del M5S – il quale pubblicamente affermava che Rfi non avrebbe probabilmente investito risorse in tali tratti, principalmente perché, a loro dire, non vi è nessun pericolo idrogeologico (nel torrente Racinazzi), anche se visibilmente saturo di terra e vegetazione; secondariamente perché, in vista dello spostamento futuro della linea ferrata Giampilieri-Fiumefreddo, che da 40 anni deve essere traslata e raddoppiata, sarebbe una spesa che in futuro dovrebbe fare il nuovo ente competente. Come Meetup Grilli Jonici Messinesi, insieme ai comitati locali, faremo sì che questa vicenda sia approfondita prima a livello regionale, e poi a livello nazionale. Il raddoppio della linea ferrata – conclude Aloisi – non può e non deve essere l’alibi per rimandare il completamento di una tale importante opera strutturale".

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