Com'è finito il processo sulla parabola dei cantieri Palumbo a Messina
C’è la sentenza della Corte di Cassazione sullo smaltimento del grit ai Cantieri Palumbo di Messina, a 13 anni dal controllo della Forestale nei cantieri. Dell’iniziale castello di accuse mosse dalla Procura, i vari gradi di giudizio hanno lasciato in piedi ben pochi e anche la III sezione penale della Suprema Corte fa cadere le condanne residue.
La sentenza della Cassazione
Ribaltando la sentenza della Corte di Appello di Messina del 14 ottobre 2021, la Cassazione dichiara prescritta la condanna per Raffaele Palumbo, annulla senza rinvio la condanna della Palumbo spa “perché il fatto non sussiste” per entrambi i reati contestati. Annullate anche le condanne per gli illeciti amministrativi, in questo caso però con rinvio ad un’altra sezione della Corte d’appello di Messina per un nuovo giudizio. Restano in piedi i risarcimenti alle parti civili, ovvero il Comune di Messina, e Raffaele Palumbo dovrà inoltre risarcire le spese legali a Wwf Italia, rappresentata dall’avvocata Aurora Notarianni.
“La società Palumbo SPA , difesa dall’ avvocato Giro Sepe, attraverso il suo attuale amministratore unico Alessandra Latino, esprime tutta la propria soddisfazione per questa sentenza che ha ristabilito finalmente la verità su una vicenda amara che ha coinvolto ingiustamente intere famiglie ed imprese”, recita un comunicato della società.
I processi a Messina
La sentenza d’appello del 2021 aveva stabilito due assoluzioni, parecchie prescrizioni, la conferma di una parte residuale delle accuse per soltanto 3 imputati: assolto per non aver commesso il fatto Antonio Palumbo e Giuseppe Costa per non aver commesso il fatto. Loro non c’entravano, dunque, con le irregolarità riscontate dalla Finanza nei documenti di carico, trasporto e scarico dei rifiuti prodotti dai cantieri, che portarono al processo vertici, dipendenti e collaboratori esterni degli armatori. Prescritti una parte dei reati per Raffaele Donnarumma, Salvatore Croce e Raffaele Palumbo, e “multa” ridotta per la Palumbo Spa e la Futura Sud, mentre la Stabia Yachting & Coating ne esce assolta. Per Raffaele Palumbo la pena era scesa a 4 anni.
In primo grado il verdetto era stato di 7 condanne: 6 anni ai fratelli Palumbo, 4 anni e 2 mesi Scopelliti, Donnarumma e Croce, un anno e 10 mesi per Costa.
Lo smaltimento illecito ai cantieri di Messina
Il caso risale al 2011 quando la Forestale scoprì nella zona Falcata gli scarti di lavorazione dei cantieri. Scattarono quindi gli accertamenti delle Fiamme gialle che portarono alle accuse di irregolarità nelle operazioni di smaltimento, affidate ad una ditta esterna specializzata.
