L’8 marzo alla luce di Rosa Luxemburg: marxista e rivoluzionaria

L’8 marzo alla luce di Rosa Luxemburg: marxista e rivoluzionaria

L’8 marzo alla luce di Rosa Luxemburg: marxista e rivoluzionaria

giovedì 19 Marzo 2009 - 15:22

Iniziativa dei -Giovani Comunisti- di Messina

Correva il 1907 quando Clara Zetkin e Rosa Luxemburg, due attiviste di spicco del movimento operaio tedesco, convocarono la prima conferenza internazionale della donna. L’anno dopo si verificò la terribile tragedia dell’opificio “Cottons” di Chicago: in tale occasione persero la vita 129 operaie tessili ree soltanto di attuare uno sciopero contro le misere condizioni di lavoro imposte dal padrone, Mr. Johnson. Determinate a divulgare le conoscenze sull’accaduto e ad offrire solidarietà alle compagne operaie, Rosa e Clara individuarono l’8 marzo come Giornata delle Donne Lavoratrici.

Il silenzio che riguarda questi fatti si riversa, inoltre, sulla figura storica di una marxista di altri tempi, Rosa Luxemburg. Rosa dedicò l’intera vita alla politica ritenendo il socialismo l’unico obiettivo per il quale lottare in una società capitalistica che schiacciava e opprimeva il proletariato, gli operai, gli ultimi.

La Luxemburg accusava la burocrazia socialdemocratica di far da freno ad ogni tentativo di mobilitazione da parte del movimento operaio a scapito della possibilità di ottenere conquiste e guardava con preoccupazione all’abnegazione del movimento a favore del parlamento; per prima comprendeva come la politica adoperata dalla burocrazia socialdemocratica e attuata esclusivamente al dichiarato fine elettorale fosse chiaro indice di una svolta degenerativa, del tradimento nei confronti dei lavoratori, in ultima analisi, del tradimento del comunismo. Successivamente alla sua morte saranno gli stalinisti a distorcerne il pensiero. Gli stalinisti di ogni epoca hanno sempre dipinto la Luxemburg come una nemica della Rivoluzione Russa certamente a causa dell’acume nell’analisi e nella valutazione dei metodi di intervento; difatti Rosa in molti suoi scritti indica quanto sia vicino la negazione del comunismo ad una visione assolutistica e metodi militari e gerarchici. Inoltre la sua brillante capacità d’analisi viene continuamente offuscata da chi la vuole vedere solo come una donna ed un’ebrea immigrata in un paese straniero: la visione di quest’aspetto, che indubbiamente contribuiva alla motivazione e alla passione che guidava Rosa nell’azione e nella propaganda, ne offre solo una sbiadita immagine stereotipata, quasi folkloristica. Ridurre il pensiero di Rosa Luxemburg al semplice stato d’animo di una donna ebrea e immigrata non rende giustizia al suo profondo spessore politico. Rosa è stata cancellata dalla storia perché rivoluzionaria, perché declamava una verità scomoda, perché ritenuta pericolosa da chi mira ad altri interessi che non siano quelli della classi sociali più basse.

Per questo motivo i Giovani Comunisti del circolo Peppino Impastato invitano tutti a partecipare Venerdi 20 Marzo alle 17.00 all’iniziativa “La Rosa Rossa” con la quale intendono restituire alla società una grande rivoluzionaria ed una parte della storia da cui è necessario trarre degli insegnamenti, poiché, citando Lenin che ebbe la possibilità di conoscere Rosa e definirla un’aquila, “indubbiamente i suoi scritti […] serviranno da utili manuali nella formazione delle future generazioni di comunisti di tutto il mondo-.

GC messina circolo “Peppino Impastato”, via S.Paolo dei Disciplinanti, 37

gcmessina@hotmail.it 331.7094885

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