L’autobus 668 modello INBUS -va in pensione-. Da Ferrovie siciliane un appello all’Atm

L’autobus 668 modello INBUS -va in pensione-. Da Ferrovie siciliane un appello all’Atm

L’autobus 668 modello INBUS -va in pensione-. Da Ferrovie siciliane un appello all’Atm

venerdì 16 Aprile 2010 - 11:16

L’associazione sottolinea il valore storico e simbolico del mezzo e chiede ai vertici aziendali di inserirlo nel parco mezzi storici dell’ATM

L’autobus 668 modello INBUS U210 FT costruito dalla siciliana IMEA e di proprietà dell’ATM, sta per concludere definitivamente il suo servizio. Iniziato ben 23 anni fa.

In vista dell’ormai prossimo “pensionamento” del mezzo è scattata – in assoluta controtendenza con la crescente disaffezione nei confronti degli autobus messi a disposizione dall’Atm – l’operazione nostalgia del presidente dell’Associazione Ferrovie siciliane, Giovanni Russo.

“Gli INBUS U210 – scrive in un documento – giunsero nella città di Messina ad inizio anni ‘80 ed è l’unico esemplare rimasto ad oggi in esercizio a rappresentare uno spaccato degli ultimi 20 anni di storia del trasporto pubblico cittadino”.

“Tra i tragitti affidatigli negli anni – si legge ancora – ricordiamo la linea 2 Rione Aldisio-Villa Lina, 5 Cep-Villa Lina, 7 Minissale-Panoramica,7 rosso Santa Lucia-Annunziata, 8 Stazione-Istituto Marino, 28 rosso Stazione-Ponte Gallo (linee rimodulate nel 1995)e, più recentemente con le attuali linee 2 Cavallotti-Giampilieri, 27 ‘’Centrocittà’’ ZIR-San Michele, 53 Cavallotti-San Michele e 79 Cavallotti-Istituto Marino, assicurando sempre continuità di servizio ai cittadini messinesi che hanno usufruito e tuttora usufruiscono dei mezzi di trasporto pubblico per raggiungere le scuole o il posto di lavoro”.

Il presidente dell’Associazione Ferrovie siciliane chiede al Comune e ai vertici dell’ATM, di “attivarsi per preservare questo esemplare, promovendone l’entrata nel parco mezzi storici dell’ATM come è precedentemente avvenuto per il FIAT 405 Menarini del 1960”.

Ferrovie Siciliane sollecita, inoltre, le Istituzioni affinché “l’autobus venga attenzionato prima di essere inserito nella lista aziendale dei mezzi da radiare, in quanto, esso possiede particolari caratteristiche storico-tecniche che suscitano vivo interesse in cultori del settore persino a livello nazionale”.

L’Associazione manifesta, infine la propria disponibilità “ad affiancare le autorità competenti per provvedere al recupero del mezzo, assicurando il proprio contributo”.

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