Secondo uno speciale de -L'Espresso- i provvedimanti di Brunetta non solo non hanno ridotto le assenze negli uffici ma hanno generato un meccanismo che ha solamente aumentato le spese derivate dalle visite fiscali.

Che Renato Brunetta non sia proprio amato dai dipendenti pubblici lo si evince dalla quantita di fotocopie con il suo faccione imbrattato che si trovano nei muri vicini alle scrivanie degli stessi dipendenti. Ma la famosa legge 133 ha avuto davvero come risultato il drastico ridimensionamento delle assenze negli uffici oppure è stata l’ennesima trovata pubblicitaria di un governo che si autoincensa? Secondo uno speciale de -L’Espresso- sarebbe tutto un bluff. I dati sbandierati dal ministro, secondo il settimanale, si riferirebbero solo ad alcuni uffici pubblici, i più -virtuosi- senza tener conto di interi pezzi dell’apparato statale come le forze armate, alcuni ministeri e molti grossi comuni i cui dati non sarebbero stati calcolati nell’estrazione delle statistiche. Secondo il ministro (che utilizza addirittura il sito istituzionale http://www.innovazione.gov.it per difendersi dalle accuse del settimanale) sarebbe un attacco gratuito di una stampa…avversa. Ma i dipendenti pubblici di Messina, quelli che vivono ogni giorno sulla propria pelle gli effetti della legge 133 cosa pensano della famosa -cura Brunetta-? E i cittadini hanno percepito un miglioramento della qualità del servizio degli enti pubblici? Dite la vostra tramite i commenti a questo articolo.