Chiuso il processo diocesano per la beatificazione di Suor Maria Alfonsa

Chiuso il processo diocesano per la beatificazione di Suor Maria Alfonsa

Chiuso il processo diocesano per la beatificazione di Suor Maria Alfonsa

mercoledì 18 Marzo 2009 - 14:27

Una cerimonia partecipata quella svoltasi ieri nella basilica della cattedrale di;Messina per il processo di canonizzazione di suora Maria Alfonsa di Gesù Bambino. I fedeli, giunti da ogni parte della Sicilia, hanno preso parte commossi e partecipi nel corso di tutta la funzione: “E il suo primo tratto di santità – ha detto l’arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana – riguarda la luce della sua vita”. Alla cerimonia di chiusura dell’inchiesta diocesana, hanno partecipato l’arcivescovo emerito di Messina, mons. Giovanni Marra (che ha avviato l’iter per l’apertura del processo canonico nel 1999, cinque anni dopo la scomparsa della religiosa), l’arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Vittorio Mondello< e la madre generale delle ancelle riparatrici Natalicia Maria De Sousa.

Suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino nasce a Tarquinia (Viterbo) il 10 aprile 1937 da Leonardo Bruno e da Gerlanda Alaimo. Viene battezzata con i nomi di Elena, Rita, Antonia il 13 giugno 1937 nella chiesa parrocchiale dei santi Giovanni Battista e Antonio Abate di Tarquinia. Negli anni dell’infanzia Elena segue la famiglia nei suoi vari spostamenti in diverse località della Sicilia a causa dei cambiamenti di sede di lavoro del padre: Noto (Siracusa), Mineo (Catania), Augusta (Siracusa), Santa Teresa di Riva (Messina). Frequenta le scuole elementari in parte a Mineo ed in parte ad Augusta, dove, l’8 marzo 1950, si accosta alla Prima Comunione e riceve la Cresima. Negli anni 1954 – 1956, all’età di circa diciassette-diciannove anni, attraversa una fase di ricerca dello stato di vita. Con l’aiuto del cappellano della comunità delle suore Ancelle Riparatrici di Santa Teresa di Riva e di una pia donna vicina spiritualmente alla Congregazione, matura la scelta di abbracciare la vita religiosa.

La funzione, aperta con un momento di preghiera, è proseguita con la lettura del decreto arcivescovile di chiusura dell’inchiesta e il giuramento dei membri del Tribunale ecclesiastico. La cerimonia si è conclusa con la chiusura, con ceralacca, delle casse contenenti l’archetipo, il transunto e la copia pubblica degli atti. Saranno inviati a Roma alla congregazione delle cause dei santi per il prosieguo dell’iter.

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