La città intera ha invocato la protezione di Smeralda, sua figlia prediletta

La città intera ha invocato la protezione di Smeralda, sua figlia prediletta

Redazione

La città intera ha invocato la protezione di Smeralda, sua figlia prediletta

sabato 23 Agosto 2008 - 09:27

Ieri pomeriggio si è rinnovato il secolare voto alla copatrona di Messina

C’è un po’ di sacro e un po’ di profano nella cerimonia del 22 agosto. Santa Eustochia, infatti, è per la città un patrimonio comune, un pezzo dell’identità civile. Come ogni anno anche ieri le istituzioni e il popolo messinesi si sono raccolti per invocare la benedizione della Santa. In un momento tanto buio, in cui la città attraversa una crisi economica, ma soprattutto sociale, profonda, la tradizione forte dell’omaggio alla Santa è riuscita a rinfocolare l’identità offuscata di un popolo che generalmente vede la città come un luogo senza anima, in cui si abita ma non si vive.

In un silenzio raccolto, ieri pomeriggio, in un Monte di Pietà gremito di cittadini (foto in alto), sono risuonate le parole settecentesche, ampollose e piene di orgoglio, del decreto con cui il Senato messinese, il 2 luglio 1777, rivolgendosi alla Santa, indiceva la celebrazione, «il giorno 22 agosto, sacro all’ostensione del tuo corpo, o il giorno 20 gennaio della tua felicissima morte». A pronunciarle il presidente della Terza Circoscrizione Francesco Quero (foto al centro), emozionato ma all’altezza del momento solenne.

Quindi è stata la volta dell’omaggio del cero votivo, che il sindaco Giuseppe Buzzanca, in rappresentanza della città, ha prima consegnato all’arcivescovo Calogero La Piana, custode della Chiesa messinese, poi acceso, con la collaborazione del comandante della Polizia municipale Calogero Ferlisi (foto in basso). Quest’anno il cero, di «38 libbre lavorate», come stabilito dal decreto senatorio, è stato decorato in oro e argento dall’artigiano messinese Francesco Cosio. La ricca decorazione ritrae Papa Giovanni Paolo II che indica Santa Eustochia, a simboleggiare il momento della canonizzazione, l’ormai lontano 11 giugno 1988. Proprio quest’anno cade il ventennale della canonizzazione, e per questo il 2008 è stato dedicato dalla Curia alla Santa.

La cerimonia si è conclusa con la lettura da parte del sindaco del voto della città a Santa Eustochia: «Noi qui rappresentanti il popolo messinese alla tua presenza, o dilettissima Santa Eustochia Smeralda, in questo giorno dedicato all’ostensione del tuo corpo incorrotto, rinnoviamo con viva fede i Voti tramandatici dai nostri padri. Tu che sei stata sempre vigile e attenta protettrice della tua e nostra città, materna soccorritrice dei tuoi concittadini, continua a preservarci da ogni pericolo, ad esserci guida nei nostri progetti, aiuto sicuro nella soluzione dei tanti e complessi problemi che ci impegnano ogni giorno nel servizio alla nostra città. Insegnaci a superare con la tua umiltà e forza gli eventi contrari e le incomprensioni e aiutaci a realizzare una città sempre più umana, prospera, giusta. A Te dunque affidiamo con animo devoto il presente e il futuro della nostra città, noi stessi, le nostre famiglie, i nostri anziani, i nostri giovani, i nostri bambini, tutte le nostre speranze. Implora su tutti abbondanti grazie e benedizioni celesti», e con la visita alla cappella della Chiesa di Montevergine dove è conservato il corpo incorrotto della Santa.

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