Credenti a confronto contro il razzismo

Credenti a confronto contro il razzismo

Credenti a confronto contro il razzismo

martedì 25 Novembre 2008 - 16:32

Presentata oggi, 25 novembre, al Comune di Messina, la due giorni di riflessione biblica dal titolo “Anche voi siete stati stranieri. La Chiesa sceglie di stare dalla parte dei poveri-

“E’ più che mai necessario, anzi prioritario, che i credenti s’interpellino per costituire dei nuclei interculturali che possano reagire al razzismo e alla discriminazione crescente nella nostra società contro il diverso!-. Sono parole allarmate, quelle del prof. Antonio Mantineo, docente dell’Università di Catanzaro, presidente Cesv e profondo credente, ma testimoni di un impegno che oggi, martedì 25 novembre, è stato condiviso con il pastore della Chiesa Valdese di Messina, Jens Hansen, la rappresentante della Gifra – Gioventù Francescana – di Messina, Ivana Risitano, con Carmelo Labate, responsabile dell’associazione ecumenica ‘E.Cialla’ e i rappresentanti della stampa e i vari cittadini presenti, in sede di presentazione della Conferenza stampa presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina, che ha introdotto due giorni di riflessione biblica dal titolo “Anche voi siete stati stranieri. La Chiesa sceglie di stare dalla parte dei poveri-, alla sua prima edizione ed in programma venerdì 28 (prima sessione dalle ore 17) e sabato 29 novembre (seconda e terza sessione dalle 10 e dalle 15 e 30), presso l’aula ‘Salvatore Pugliatti’ della facoltà di Giurisprudenza di Messina.

L’iniziativa è organizzata da numerose realtà messinesi, quali l’associazione ecumenica ‘E.Cialla’, le associazioni ‘Terra e Cielo’ e ‘Nuovi Orizzonti’, la Chiesa Valdese, la Gifra – Gioventù Francescana -, l’Ufficio Migrantes, l’Arci, la Caritas, il Meic – Movimento Ecclesiale d’Impegno Culturale – la cooperativa sociale ‘Scirin’ e la Comunità di San Luca, in collaborazione con il Cesv – Centro Servizi per il Volontariato di Messina. “E’ un’iniziativa che nasce dall’esigenza- – afferma Mantineo – “da parte di credenti, di riappropriarsi della Parola, in senso teologico, secondo le indicazioni del magistero e del Concilio Vaticano II, richiamando un’esperienza che anche la comunità ebraica ha già sperimentato. La Parola- – prosegue il prof, Nino Mantineo – “che è vita o è destinata a rimanere lettera morta. Come comunità civile, viviamo un momento drammatico, di crescente ed intollerabile discriminazione nei confronti del diverso. Gli episodi di razzismo si susseguono e lo straniero stesso, indifeso da strumenti legislativi deboli che lo inquadrano quasi esclusivamente quale forza lavoro ed assai meno come essere umano portatore di diritti, si trova al centro del disprezzo che è disprezzo per l’Umanità medesima. Egli è visto spesso come una minaccia per il nostro benessere, adesso che la ricchezza economica dei nostri concittadini comincia a vacillare, quale una sorta di capro espiatorio di tutto. Sentiamo quindi, ora più che mai- – commenta Mantineo – “ l’esigenza come credenti di fare la nostra parte fino in fondo, anche senza l’incipit di ceti od apparati, per difendere la cultura dell’accoglienza e dei diritti, preparandoci per una concezione di civiltà, contestualizzando la Parola di Dio ed incarnandola nella storia di oggi.Riteniamo che la Chiesa di Sicilia- – conclude il professore – “non possa non agire nel senso dell’accoglienza e dell’integrazione, a sostegno di tutti i poveri che approdino nel ‘mare nostrum’, lasciandosi alle spalle guerre, carestie, malattie. E’ un nostro diritto-dovere riflettere sulla Bibbia, riprendendo le iniziative intraprese negli anni ’70, con le settimane teologiche e collegandoci ad esse, quale punto di riferimento essenziale contro l’imbarbarimento sociale ma chiedendoci anche quali siano le vere cause del fenomeno migratorio, domanda che può fornirci delle risposte inquietanti quanto interessanti e che non può che rimetterci ad un’idea alternativa di economia.- “Cristo è uno straniero, giunto in mezzo a noi- – riprende Carmelo Labate, responsabile dell’associazione ecumenica ‘E.Cialla’. “L’unità della Chiesa, nel concreto e nei riguardi di un tema che appartiene a tutti- – sottolinea Labate – “si ricollega alla lettera di San Pietro, nella quale lo stesso afferma: ‘Siamo tutti pellegrini e stranieri’.

Jens Hansen, pastore della Chiesa Valdese, che ha conosciuto anni bui di persecuzione fino al secolo scorso, il problema delle minoranze lo vive sulla propria pelle. “Testimonio l’esperienza del razzismo in Germania, poiché ormai la discriminazione nei confronti del diverso è presente in tutta l’Europa ma con accenti diversi. In Germania, nazione più pragmatica, s’individua un discrimine già in materia legislativa: gl’immigrati sono immediatamente definiti ‘illegali’ e ciò deve farci riflettere. Come risposta di credenti- – continua Hansen – dobbiamo riuscire a ragionare da perseguitati, forse persino a divenirlo interiormente, per comprendere meglio come possa sentirsi una vittima di tale discrimine ma mettendo insieme stranieri e poveri, ritrovando una direzione ed un coordinamento a livello mondiale che possa farci uscire dal tunnel che stiamo imboccando. Dobbiamo inoltre far comprendere chiaramente a tutti coloro che ancora non conoscono il dato- – conclude il pastore della Chiesa Valdese di Messina – “che è davvero ingiusto ed incredibile che solo il 20 % della popolazione mondiale detenga quasi il 90% delle risorse disponibili. Dobbiamo camminare insieme ma pur nelle nostre diversità, che sono una ricchezza: io mi oppongo all’ecumenismo ideologico che cancella la storia che ciascuno di noi ha percorso e tracciato ma sono più che disponibile nell’immediato a sperimentare percorsi comuni.- “Il popolo di Dio è chiamato a testimoniare il Vangelo e ad annunciare la buona novella!- – riprende Ivana Risitano della Gifra (Gioventù Francescana) – “Evangelizzare equivale a portare il Vangelo tra la gente e più che mai tra gli ultimi e i diversi, non certo, come pensano anche alcuni esponenti della Chiesa, ad imporre una visione unica, cancellando l’identità religiosa e culturale altrui. Nella nostra città- – continua la Risitano – il fenomeno discriminazione colpisce più che ogni altro la comunità Rom, che vive in condizioni assurde ma che ci fornisce ogni giorno lezioni di vita e di semplicità che credevamo dimenticate. Non è assolutamente vero che i Rom siano violenti e spesso vi è in loro una profonda dignità che li porta persino a vergognarsi degli aiuti che intendiamo fornire loro come operatori volontari e vorrebbero piuttosto guadagnarseli.- E conclude: “Don Milani ha detto: ‘Non v’è peggiore forma d’ingiustizia che il fare parti eguali tra diseguali!’ Ecco, io credo che oggi, affrontando il tema del razzismo e dell’ingiustizia economica mondiale, questa è una frase che dovremmo ripetere costantemente nella nostra mente-.

(Foto Dino Sturiale)

Informazioni sulla due giorni di riflessione biblica presso il Cesv, Centro Servizi per il Volontariato di Messina, via G. La Farina, 7 – 98122 Messina, tel.090/6409598, fax 090/6011825.

Sito internet: www.cesvmessina.it – e-mail: info@cesvmessina.it

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