-Chi diede la vita ebbe in cambio una croce-, la storia di Attilio Manca

-Chi diede la vita ebbe in cambio una croce-, la storia di Attilio Manca

-Chi diede la vita ebbe in cambio una croce-, la storia di Attilio Manca

martedì 10 Febbraio 2009 - 09:18

Intervista-video dell'associazione Energia Messinese alla madre dell'urologo trovato morto a Viterbo cinque anni fa.

Fa veramente male ascoltare una storia del genere dalla bocca di una signora dolce come Angelina Manca.

Sentire elencare i particolari della morte del proprio figlio dalla bocca di una madre è un’esperienza che non si può capire se non vivendola.

Ma fa ancora più male che una mamma debba lottare per capire realmente cosa è successo al proprio figlio e soprattutto debba scontarsi con una realtà che, troppo spesso, liquida storie di questo tipo con troppa superficialità.

Ma chi era Attilio Manca?

Era un bellissimo ragazzo di 32 anni, un urologo che, nonostante la giovane età, aveva già maturato una notevole esperienza nel campo della chirurgia laparoscopica tanto da essere fra gli unici a saper operare di tumore alla prostata tramite laparoscopia. Un ragazzo che amava ascoltare Fabrizio de Andrè, che viveva la vita pienamente, riempiendola di successi professionali che lasciavano spazio ad una carriera veramente brillante. Ma non è accaduto questo.

L’11 Febbraio del 2004 il corpo di Attilio Manca viene ritrovato nella sua stanza a Viterbo con il viso tumefatto ed una siringa nella mano destra.

La procura apre un’indagine per cui viene chiesta per ben due volte l’archiviazione. Suicidio è la spiegazione per la Procura di Viterbo. Ma le circostanze, secondo la famiglia, sembrano dire tutt’altro. Ci racconta la signora Angelina (in videogallery l’intervista) che innanzitutto suo figlio non aveva mai fatto uso di droghe nè aveva nessun motivo per suicidarsi e che qualche giorno prima aveva telefonato proprio alla mamma chiedendo di sistemare la sua moto, richiesta molto strana visto che non era previsto il suo ritorno a Barcellona a breve. La mamma, qualche mese dopo la morte del figlio legge sul giornale che il super ricercato Bernardo Provenzano è stato operato di prostata con la tecnica della laparoscopia in Costa Azzurra e ricollega tutto ad un viaggio che il proprio figlio aveva fatto proprio in Costa Azzurra qualche mese prima.

Da quel momento la famiglia Manca comincia un calvario alla ricerca della verità sulla morte del proprio figlio asserendo che molti sono i punti di contatto tra la sua morte, la figura di Bernardo Provenzano e la sua operazione alla prostata.

Che il giovane Attilio Manca si sia ritrovato, suo malgrado, a dover avere a che fare con ambienti mafiosi?

E’ un dubbio che attanaglia la famiglia Manca che non potrà mai riavere il proprio congiunto, ma vuole verità e giustizia.

Dicevamo che Attilio era un amante di Fabrizio de Andrè e che in particolare amava la canzone -La guerra di Piero- e non possiamo non collegare il suo operato, capace di ridare la vita ai propri malati, e la sua morte ad un verso della canzone del cantautore genovese…

-Chi diede la vita ebbe in cambio una croce…-

L’associazione Energia Messinese

N.B: Giorno 11 Febbraio 2009 alle 16.30 a Barcellona verrà ricordato Attilio Manca con un’iniziativa organizzata dalla famiglia nel 5° anniversario dalla sua morte. L’evento verrà trasmesso in diretta video da Tempostretto e sul sito www.energiamessinese.it

Altre notizie sulla storia di Attilio Manca possono essere reperite al sito www.attiliomanca.it

L’Associazione Energia Messinese

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