Grillo, SNAMI: -Il medico di famiglia vuole restare accanto agli assistiti-

Grillo, SNAMI: -Il medico di famiglia vuole restare accanto agli assistiti-

Grillo, SNAMI: -Il medico di famiglia vuole restare accanto agli assistiti-

martedì 10 Febbraio 2009 - 16:37

Questo lo scopo della protesta effettuata a Roma, venerdì 6 febbraio

“I Medici di famiglia ci sono e vogliono dire a tutti cittadini-pazienti che questo accordo per la medicina del territorio è penalizzante per loro-. Così Nino Grillo, Componente Regionale e Nazionale del Direttivo del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani, lo SNAMI.

Principale preoccupazione del Sindacato è che le forme di aggregazione obbligatoria tra medici di famiglia, le cosiddette UTAP, che sono una sorta di grande ambulatorio territoriale, compromettano la capillarità della presenza dei medici di famiglia, facendo venire meno il suo rapporto personale e diretto con l’assistito. Inoltre, le esperienze britanniche hanno mostrato che spesso esasperare le forme di associazione tra i medici di medicina generale ha provocato la sparizione degli ambulatori da alcune aree disagiate e geograficamente sfavorite.

Ma non è solo questo il punto per il Sindacato Nazionale Medici: la creazione delle UTAP ma anche delle Case della Salute lanciate dal precedente Ministro della Salute, Livia Turco, comporta un onere economico oggi difficilmente sopportabile. -In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, quando molte famiglie italiane non fanno fronte alle spese quotidiane” – spiega Grillo – “questo accordo per la medicina generale porterebbe ad un’esplosione della spesa sanitaria. Nell’accordo si dice che saranno le Regioni italiane a sobbarcarsi i costi delle trasformazioni ‘strutturali’: ma con quali soldi? Se ammettiamo che una struttura complessa di 20 medici possa costare 500 milioni di euro, quanto costerebbe il tutto moltiplicato per mille o diecimila medici?-.

-I quattrini” – continua Grillo dello SNAMI – “verrebbero quindi stornati da altri capitoli di spesa e abbiamo il fondato timore che ne possa conseguire una diminuzione delle risorse per l’assistenza sanitaria ai cittadini (inasprimento ticket o quant’altro). I medici SNAMI vogliono curare i loro

pazienti attraverso le forme associative che sono già presenti e che funzionano. Basta ricordare gli altissimi indici di gradimento che la medicina di famiglia riscuote in tutti i sondaggi-. Il Sindacato è consapevole che occorre ridisegnare l’assistenza di primo livello ma ritiene che sia possibile un’altra via. -La nostra proposta l’abbiamo preparata da tempo e con attenzione sia alle ragioni economiche sia alle reali esigenze degli assistiti-, spiega Grillo. -Il progetto Me. Di. Co. (Medicina distrettuale di Continuità), dove davvero garantiamo un’assistenza 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, con costi economici risibili e con un contributo all’assunzione di medici, che potranno lavorare nella Continuità Assistenziale con un contratto degno di questo nome-.

La manifestazione del 6 febbraio e stata preceduta da un incontro con il sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio, il ministro ombra del PD, Enrico Letta e da Alberto Solia, segretario del Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, che ha avuto lo scopo di illustrare a Governo e parlamentari le proposte dello SNAMI a difesa del ruolo dei medici di famiglia e dell’assistenza al cittadino. -Ai politici” – conclude Grillo – “abbiamo spiegato le ragioni della nostra protesta, sottolineando le nostre forti perplessità e il nostro dissenso sull’Accordo collettivo oggetto della preintesa, anche per quanto riguarda il problema del rispetto delle norme sulla privacy. Abbiamo la fondata preoccupazione che sia in atto un cambiamento del sistema sanitario che penalizzerebbe i cittadini-.

Anche l’Mpa si è unito alla protesta. -L’imminente riforma riguardante i medici di famiglia, che dovrebbero essere aggregati nelle cosiddette Utap (Unita’ territoriali di assistenza primaria), penalizzera’ i pazienti. compromettendo il rapporto diretto tra medico e assistito-, ha affermato Carmelo Lo Monte, capogruppo Mpa a Montecitorio, annunciando il suo sostegno all’iniziativa dello Snami.

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