A sostenerlo il WWF che ‘scende in campo’ contro la Variante al Piano Regolatore Generale e per l'attuazione di piani di prevenzione da parte delle Istituzioni che la smettano di contare solo sulla buona sorte
Messina è ormai una città sotto continuo saccheggio in cui aumenta esponenzialmente il rischio per l’incolumità dei cittadini. Lo sostengono gli attivisti del WWF, la notissima sigla ambientalista che in un comunicato a firma del Presidente per la Sicilia dell’associazione, riassumono il loro convincimento sulla grave situazione ambientale della nostra città, destinata a peggiorare se non saranno poste in atto le necessarie contromisure.
“Per evitare che ad ogni pioggia l’elenco dei danni si allunghi e si rischi l’incolumità dei cittadini, si deve immediatamente e seriamente avviare la prevenzione del rischio e fermare la macchina infernale della Variante al PRG”, si legge nella nota. “La fragilità del territorio, ampiamente nota per la sua conformazione geologica, è stata costantemente snobbata nella pianificazione urbanistica a monte, e nelle attività autorizzative a seguire”, prosegue il documento. “Colline, pendii, terreni ancora liberi, aree limitrofe a fiumare, a monte delle stesse, vanno assolutamente lasciate libere da cemento e asfalto, o il prezzo che si pagherà nel tempo sarà decisamente elevatissimo. I palazzi costruiti pressocchè ovunque sia rimasto un po’ di suolo libero, indeboliscono la struttura delle colline, dei pendii, delle stesse strade presenti a monte di essi. L’elenco di ciò che è sorto a Messina in pochi anni” – scrivono dal WWF – “e che ha reso ancora più fragile il suolo su cui si vive, è estremamente lungo ma è sufficiente guardarsi intorno per vedere ovunque ferite e pericoli. Non si può confidare sempre nella fortuna né vivere di speranza che non accada il peggio o che non piova tanto o che non piova forte.
La prevenzione dal rischio parte dalla corretta pianificazione tenendo in debito conto le caratteristiche del territorio e della situazione attuale. Costruire a ridosso, a monte, a fianco delle fiumare che potevano essere esentate dagli errori del passato, doveva essere evitato. Fare prevenzione è un dovere di chi decide le sorti di questa città e dei cittadini.–
Nella nota si denuncia: “Il piano particolareggiato di Faro superiore – già contestato dal WWF insieme a tutta la variante al PRG, rimanendo inascoltato da anni – prevede un carico urbanistico che il territorio non può supportare e sopportare senza conseguenze. Non si possono prevedere e volere 500 unità abitative per raggiungere le quali sarebbe necessario coprire due fiumare. Né fornire acqua (già carente per gli abitanti), trivellando le fiumare. L’abbassamento delle falde provocherà nel tempo il loro crollo con ulteriori rischi per la sicurezza di tutti. Si sospendano” – conclude il documento degli ambientalisti – “le commissioni e si stoppi il rilascio dei pareri, si studi la capacità di carico del territorio, si controllino metro per metro le condizioni di tutte le strutture, viarie, edili di tutta la città incluse le frazioni e i villaggi, si intervenga laddove è necessario, ma soprattutto, si sospenda immediatamente il rilascio di ulteriori concessioni edilizie e gli iter dei piani particolareggiati. Si approfitti del dono della Zona a Protezione Speciale per rivedere tutta la pianificazione urbanistica.
Il grido di allarme lanciato da Bertolaso, in occasione del centenario del Terremoto di Messina – rimasto come sempre inascoltato – dovrebbe essere da monito per chi ha la responsabilità di questa città.”
