Molini Gazzi. Situazione in stand by, ma non mancano gli attestati di solidarietà

Molini Gazzi. Situazione in stand by, ma non mancano gli attestati di solidarietà

Redazione

Molini Gazzi. Situazione in stand by, ma non mancano gli attestati di solidarietà

venerdì 22 Agosto 2008 - 12:42

I lavoratori sperano di trovare un investitore che creda in un settore in forte crescita, mentre si attendono le prossime mosse della Provincia. Intanto anche gli -Altoparlanti a difesa dei cittadini- manifestano il proprio appoggio

Sperano ancora i ventisette lavoratori della Molini Gazzi. Mentre il tempo passa e la sfiducia aumenta, non mollano, nella speranza di salvare il lavoro, un’attività storica, un reddito per mandare avanti la propria famiglia. Nell’incontro che si è tenuto alla Provincia con il Presidente Nanni Ricevuto, hanno rivelato le tante difficoltà nell’andare avanti, ci sono nuclei monoreddito, dipendenti che hanno già venduto beni come le automobili per continuare a sopravvivere. Una situazione insostenibile, che merita l’attenzione di tutti. Una lotta che questi uomini però non stanno combattendo da soli: ci sono i sindacati a supportarli, la maggior parte degli organi di stampa, moltissimi cittadini solidali, esponenti politici e soprattutto le istituzioni, che per quello che possono, devono fare qualcosa. E’ arrivato l’appoggio del consiglio comunale, l’impegno manifestato del Prefetto e quello ancora più importante di Palazzo dei Leoni.

Ma servono i fatti, concreti. I lavoratori sono senza stipendi da più di tre mesi e nonostante ciò non hanno ceduto alle condizioni dettate dalla proprietà. I vertici dell’azienda avevano proposto di accettare l’agevolazione al fallimento per avere in cambio le mensilità arretrate. Si sono anche rifiutati di pagare spiegando di non poterlo fare perché avendo fatto domanda di concordato preventivo c’era la necessità di ottenere l’ok dal tribunale. La risposta del tribunale: ‘ancora non abbiamo ricevuto la richiesta, non c’è bisogno di alcun permesso’. Dimostrazione che non manca la liquidità, ma forse la volontà-.

Ma il cammino deve essere percorso su due binari: cercando di capire, chiarire, scoprire, quali sono le vere motivazione che hanno spinto il gruppo Puglisi a chiudere battenti e contemporanemante, primariamente, trovare una soluzione per continuare l’attività.

L’IMPEGNO DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

Trentatre consiglieri hanno votato all’unanimità una mozione unitaria in cui si investe il Presidente Ricevuto di trovare ogni possibile soluzione alla vicenda. Nella fattispecie si invita il Presidente ad «incontrare la proprietà per chiarire quale sia la sua posizione -ufficiale- in merito e, in caso di esito negativo, di attivare tutte le possibili soluzioni che la Provincia può porre in essere e quindi in termini di finanziamenti agevolati, di accesso ai fondi UE per lo sviluppo, di destinazione di un’area ASI, ecc. affinchè -si possa accompagnare- i lavoratori della Molini Gazzi verso la costituzione di una cooperativa rivolta alla continuazione dell’attività aziendale». Questo il passo dell’istituzione cittadina. Questa la possibilità per i lavoratori, che potrebbero usufruire di un’area messa a disposizione dalla provincia e continuare la produzione. Ma servono i macchinari, i loro macchinari, che si trovano ancora nell’edificio di via Bonino.

RICEVUTO VUOLE FARE CHIAREZZA, L’ASSESSORE FICHERA SUGLI STIPENDI

Il presidente Ricevuto, durante l’incontro con i rappresentanti dei lavoratori, non è riuscito davvero a darsi una spiegazione, come molti, per la decisione della proprietà di chiudere. Le richieste erano ancora tante e non si può non pensare che dietro le quinte possano esserci speculazioni, ad esempio quella di carattere edilizio, visto che è stato accertato che l’area su cui sorge la fabbrica non è più zona industriale, fin dall’ultima revisione del piano regolatore, circa 10 anni fa: adesso è zona B1, edificabile. «La cosa strana è che può avere questo tipo di destinazione solo quella porzione di territorio, tutto ciò che c’è intorno, l’autoparco comunale, gli stabilimenti della Triscele, l’area della Gazzetta del Sud, no – ha detto Ricevuto. Per questo è necessario capire se c’è qualcosa sotto, rintracciare i veri motivi».

L’assessore alle politiche del lavoro Renato Fichera invece, conviene sul fatto che le spettanze arretrate possono essere corrisposte, in quanto il concordato non è stato ancora aperto dal tribunale.

IL SETTORE E LA SOLIDARIETA’

L’attività chiude in uno fase assolutamente positiva per il mercato del Grano. Ma anche l’azienda, come più volte detto, aveva parecchie commesse, ed era una delle più produttive dell’intera isola. Questo serve da incentivo per i ventisette, che sanno benissimo il valore del proprio lavoro e contano di poter trovare un investitore che creda in un settore in forte crescita e che consenta di rilanciare l’azienda. Intanto è notizia di ieri che la pasta ha avuto un incremento di prezzo del 30%.

Abbiamo già detto dei tanti attestati giunti in questi mesi. L’ultimo è arrivato dagli -altoparlanti a difesa dei cittadini-, che gravitano nel grande mondo dei seguaci di Beppe Grillo. All’indirizzo internet http://it.youtube.com/watch?v=V3mQHGEYwSY (che potete vedere anche nella nostra videogallery), potete trovare un’intervista al rappresentante dei lavoratori della Molini Gazzi.

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