Uno studio condotto dal professore Annibale Mottana dimostra che un sisma della stessa entità potrebbe riverificarsi a causa delllo spostamento della Sicilia verso nord-est

A chi negli ultimi tempi non è capitato di dire o sentir dire “Messina per rinascere avrebbe bisogno di un nuovo 1908-? Per la “felicità- di molti, alcuni studi attestano che tale affermazione potrebbe tramutarsi in una tragica realtà entro i prossimi 25 anni.

Questa l’analisi, tutt’altro che rassicurante, ralizzata da Annibale Mottana, membro dell’Accademica de Lincei docente di Georisorse e Mineralogia dell’Università di Roma Tre, che ne ha parlato durante il suo intervento all’Accademia dei Lincei dove è in corso il convegno che ricorda, dopo un secolo, il terremoto accaduto il 28 dicembre 1908.

Un evento, quello del centenario del terremoto che desta interessa anche oltre lo stretto e che, a detta dello studioso, proprio per la sua sconvolgente entità si inquadra nel ciclo dei terremoti che ricorrono in tutta l’area periodicamente a causa dello spostamento della Sicilia verso Nord-est.

Oltre che commemorare il tragico evento, dunque, come sostenuto dallo stesso studioso, i messinesi dovrebbero preoccuparsi di mettere in atto un sistema di difesa adeguato come lo spostamento della popolazione verso zone rocciose e meno

vulnerabili ai danni dei terremoti. Sempre secondo le ricerche effettuate da Mottana, infatti, un nuovo sisma potrebbe scatenarsi con la medesima violenza che cento anni fa causò circa 80 mila vittime ed avere lo stesso epicentro nelle profondità dello stretto.