-Pacchetto sicurezza su Internet: davvero necessario l’”Emendamento d’Alia”? E a chi giova davvero?-

-Pacchetto sicurezza su Internet: davvero necessario l’”Emendamento d’Alia”? E a chi giova davvero?-

-Pacchetto sicurezza su Internet: davvero necessario l’”Emendamento d’Alia”? E a chi giova davvero?-

mercoledì 18 Febbraio 2009 - 21:04

Fornirebbe il potere arbitrario di oscurare un sito, un blog, un forum su semplici segnalazioni e senza verifiche di carattere giudiziario

”Quello che il sen. D’Alia ha aggiunto al ‘pacchetto sicurezza’ fa discutere, è molto discutibile.” Lo afferma il portavoce della Rete di ecologia sociale, Giuseppe Restifo, che continua: “La norma voluta dal senatore messinese dà un potere abbastanza arbitrario al Ministro dell’Interno di oscurare immediatamente un sito, un blog, un forum di discussione su Internet, Youtube, Facebook, anche su semplici segnalazioni e senza alcuna verifica di carattere giudiziario, solo perché si ritiene che vi si siano commessi o si possano commettere dei reati (apologia di reato, istigazione a delinquere, ecc., che comunque vanno perseguiti secondo le regole della responsabilità personale). Dietro l’intenzione di D’Alia” – commenta Restifo – “si nascondono una cattiva volontà e un posizionamento ‘vetero’: si vorrebbe fermare Internet, fermare la Rete, che oggi nel Paese è una libera forma di informazione, un modo in cui i cittadini liberi possono capire cosa stia avvenendo. E fin qui sarebbe tutto -normale-: un intento repressivo nei confronti di quanti si esprimono liberamente, considerando sia ancora in vigore l’art. 21 della Costituzione (e fra questi c’è la Rete di ecologia sociale). Ma c’è anche del ‘vetero’ in D’Alia” – stigmatizza il portavoce della Rete di ecologia solidale – “che lo stacca nettamente dalla ‘modernità’ dei capitalisti ‘avanzati’. A questi è necessaria l’esistenza di grosse comunità organizzate in rete, purché la loro qualità sia bassa. Qualche anno fa” – ricorda Restifo – “Myspace fu acquistato dal magnate Murdock. Era solo un’ottima fonte di dati personali, pettegolezzi, foto e quant’altro. Ideale per adolescenti e post adolescenti. Mancava di mordente, non sembrava di udire la voce di una comunità saltando di amico in amico: una sorta di esposizione narcisistica di se stessi in chiave promozionale. I commenti più frequenti: ‘grazie per avermi aggiunto tra i tuoi amici’. Il concetto di amicizia sostanzialmente si riduceva ad avere dei link ad altri siti evidenziati nella sezione ‘friends’ della propria pagina. L’interesse di Murdock però si spiega: era una sorta di paradiso per le indagini di mercato, ed anzi sembrava mantenuto in piedi apposta. In pochi click si potevano ricostruire i gusti, gli usi ed i costumi di migliaia di utenti e di micro comunità.”

”Alla fin dei conti” – continua Restifo – “il sen. D’Alia si ritrova calcato nella contraddizione del sistema italiano: da una parte la repressione (niente di nuovo, appunto ‘vetero’), dall’altra la ‘libertà del mercato’. La Rete di ecologia sociale comprende bene da dove deriva l’oppressione dei diritti:

sta salendo la paura dei ‘decisori’ di aver tirato troppo la corda con il loro liberismo selvaggio, con i loro privilegi, con la compressione dei redditi (che alla fine comprime anche i consumi, oltre che consumare la vita degli interessati). Dall’altra parte il rifiuto di una concezione mercificata di internet si sta assestando come un buon punto di partenza per poter tornare a parlare di qualità delle comunità. E anche questo non può essere ben visto dai ‘decisori’, dal momento che non hanno ancora deciso come affrontare una crisi dell’economia e della società che, pur sventolando fino a poco tempo fa ‘ottimismo’, adesso si presenta anche ai loro occhi nella dura realtà catastrofica.”

Per la Rete di ecologia sociale diventerebbe quindi veramente fondamentale porre l’accento sul concetto di ‘qualità delle comunità’, sottolinea il prof. Restifo e conclude: “È necessario valorizzare quella parte della rete che in sintonia con la propria origine di ‘trama’ orizzontale, di comunicazione da molti-a-molti (e non di uno-a-molti come piace alla propaganda dei mass-media), vive di autorganizzazione e di spontaneità e pone al centro della propria azione sociale l’impegno per la

creazione di strumenti e saperi utili alla comunità tutta. A questa parte della rete va il richiamo non solo a battersi in tutti i modi contro l’’emendamento D’Alia’, ma ad operare per lo sviluppo di una capacità critica e creativa nei confronti di quanto la rete stessa offre.”

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007