“Prima che sia Napoli-. Grande partecipazione al dibattito sulla questione rifiuti

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Redazione

“Prima che sia Napoli-. Grande partecipazione al dibattito sulla questione rifiuti

giovedì 08 Maggio 2008 - 09:17

Lillo Oceano, segretario generale della Fp Cgil, auspica che via sia un tavolo di confronto con tutti gli Ato della Provincia per implementare la raccolta differenziata

Ha registrato un gran numero di partecipanti l’iniziativa “Prima che sia Napoli-.

La manifestazione, promossa dalla Cgil, si è svolta ieri pomeriggio ed è stata mirata ad aprire un dibattito cittadino sul delicato tema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.

Tre le urgenze evidenziate nel corso dell’incontro: modificare il Piano regionale dei rifiuti basato sulla costruzione di quattro megainceneritori, migliorare la normativa sui reati ambientali e incentivare la raccolta differenziata.

L’iniziativa è stata aperta dalla proiezione del film/documentario -Biùtiful cauntri- sul sacco ambientale in Campania. Una denuncia dura e forte sulle commistioni tra criminalità organizzata e un’imprenditoria preoccupata solo di abbattere i costi e aumentare i profitti sullo sfondo di una pascoli e colture avvelenati dalla diossina e dai veleni industriali.

Il film ha fornito gran parte degli spunti che hanno animato il successivo dibattito moderato dal giornalista Fabio Mazzeo, direttore di Tremdia, al quale hanno preso parte Luigi Croce, procuratore della Repubblica di Messina, Mimmo Fontana, pres. Legambiente Sicilia, Lillo Oceano, segr. gen. FP CGIL Messina, Paolo Plescia, ricercatore CNR e Alfio La Rosa, responsabile Dipartimento politiche energetiche della CGIL Sicilia.

Secca la denuncia del procuratore Croce che ha sottolineato la mancanza di una legislazione in grado di sanzionare gli ecocriminali. -La Sicilia per numero di reati ambientali è seconda solo alla Campania. Fino al decreto Ronchi del 2001 i reati ambientali erano considerati reati contravvenzionali, sanzionati quindi con una semplice multa. Oggi il sistema è cambiato di poco e il reato previsto è di difficilissima prova oltre a prescriversi in appena 18 mesi- ha spiegato il procuratore Croce-. É evidente che in questo settore servono norme più efficaci-.

Sulla necessità di ridurre la quantità di rifiuti che finiscono nelle discariche e di modificare il Piano regionale dei rifiuti hanno insistito invece il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana, e il responsabile del Dipartimento politiche energetiche della Cgil regionale, Alfio La Rosa. -Prevedere la costruzione di quattro megainceneritori che hanno bisogno di grandi quantitativi di rifiuti per funzionare significa non fare la raccolta differenziata. Ma dalle plastiche, dai rifiuti speciali, dalle gomme incenerite vengono prodotte sostanze tossiche che poi finiscono nell’aria- hanno spiegato-. L’unica via è quella di incrementare la raccolta differenziata e riciclare tutto ciò che si può recuperare, dai metalli, alla carta, alla plastica-.

Su questo tema è intervenuto anche Paolo Plescia ricercatore del Cnr che ha presentato il Thor, una sorta di raffinatore di rifiuti indistinti che vengono ridotti in microscopiche particelle da riutilizzare, macchinario attualmente in sperimentazione nel comune di Torrenova. Plescia ha anche sottolineato l’importanza di consentire a tutte le nuove tecnologie alternative agli inceneritori l’accesso al mercato oggi vincolato dai Piani regionali dei rifiuti che hanno previsto solo gli inceneritori. -Dal momento della redazione del Piano sino alla realizzazione degli impianti, passando per progettazione finanziamenti valutazioni gare e via dicendo, trascorrono più di vent’anni e ci si ritrova con tecnologie obsolete e dannose-, ha detto Plescia.

Il segretario generale della Funzione pubblica della Cgil che ha organizzato l’iniziativa ha concluso l’incontro evidenziando i limiti delle politiche seguite dagli Ato della provincia di Messina e ha annunciato un forte impegno della Cgil su questo settore. -Dal dibattito è emersa in tutta la sua gravità la necessità di avviare una vera raccolta differenziata e migliorare i servizi e l’organizzazione stessa del lavoro degli Ato della nostra provincia- ha detto Oceano-. La Cgil di Messina chiederà quindi a tutti gli ATO della nostra provincia l’apertura di un Tavolo di confronto sul tema della Raccolta differenziata e sulla riorganizzazione in chiave funzionale delle attività, per intervenire prima che Messina e la sua provincia diventi un nuovo caso Napoli-.

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