“Quale Sanità a Messina?” Convegno Uil con l’assenza dell’Ass. Russo che pesa come un macigno

“Quale Sanità a Messina?” Convegno Uil con l’assenza dell’Ass. Russo che pesa come un macigno

“Quale Sanità a Messina?” Convegno Uil con l’assenza dell’Ass. Russo che pesa come un macigno

martedì 03 Febbraio 2009 - 17:24

Realtà e Prospettive della Spedalità Pubblica, in Città e in Provincia, dibattute nella Sala convegno della Cittadella della Salute, ex Mandatari, stamattina, martedì 3 febbraio dalle ore 10

Un incontro molto interessante quello organizzato stamattina, martedì 3 febbraio, dalle segreterie provinciali della Uil e della Uil Fpl e che s’è svolto presso la sala convegni della Cittadella della Salute, ex Mandalari, di viale Giostra. Sul convegno ha pesato l’imprevista assenza dell’Assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, che avrebbe dovuto essere tra i protagonisti del dibattito.

Un silenzio assordante, quello della Regione, per la quale erano presenti esclusivamente… due esponenti dell’opposizione, l’On. Picciolo e l’On. Rinaldi, entrambi del PD.

Inopinatamente assenti anche il Sindaco, Giuseppe Buzzanca, ed il Presidente della Provincia, Nanni Ricevuto.

Dopo il saluto d’indirizzo del segretario generale della Uil Messina, Costantino Amato, che ha introdotto lo studio di analisi territoriale condotto dall’organizzazione sindacale per ben due anni, ha prerso avvio la relazione del segretario provinciale della Uil Fpl, Pippo Calapai, che con l’ausilio di dati e tabelle ha delineato il quadro della sanità messinese. Secondo il sindacalista il ”Piano di Rientro” deciso dalla Regione mette a nudo tutta la criticità di un contesto in cui, oltre alla persistenza di procedure di selezione poco trasparenti del management, le ormai scarsissime risorse previste siano in buona parte ottenute grazie ai sacrifici ed all’appesantimento dei carichi di lavoro degli operatori. “Sentiamo discutere sempre e solo di sacrifici, tagli e null’altro” – dichiara il segretario provinciale Uil Fpa – “e d’una spesa ormai fuori controllo che dev’essere ridimensionata. Poi però vediamo assegnare obiettivi fuori termine, con indicazioni di budget alla fine dell’anno in corso per il quale venivano indicati e ci veniamo a confrontare con sprechi ed inefficienze continue. Ma un’analisi territoriale come quella effettuata da noi” – si chiede retoricamente Calapai – “è mai stata realizzata dalle Istituzioni prima dell’applicazione dei provvedimenti che si vanno a delineare?”

Il possibile stop alla realizzazione del Polo Oncologico, a favore della quale s’era espresso lo stesso Ass. Russo, è stato ovviamente – non poteva non esserlo – tema di dibattito da parte dei tanti convenuti. Nella seduta della VI Commissione sulla Sanità del 7 gennaio 2009 è stato annunciato come ben 18 milioni di euro dei 38 previsti siano stati ormai spesi. Cosa accadrà? “Si finirà” – si chiede Calapai – “come già avvenuto per la struttura dell’ex Ospedale Margherita, abbandonata pur essendo agibile in favore dell’acquisto dei nuovi locali di Palazzo Geraci? In questo caso però ben il 40% è già stato speso, per… non fare più nulla?”

Si tratterebbe davvero di uno spreco incredibile e scandaloso, fuori da ogni logica: su questo hanno concordato tutti i convenuti. Ed è inaccettabile chiedere sacrifici, nell’ottica di un risparmio che viene indicato quale necessario e poi sospendere i lavori per l’Oncologico messinese, costati già tanto e che rischiano di costare ancora molto, per le penali da riconoscere alle ditte.

“E’ più che mai necessaria la rimodulazione d’una rete ospedaliera” – riprende Calapai – “non si può ragionare solo per tagli di posti letto”. E continua: “I parametri di legge assegnano un numero minimo di 3,5 posti letto ogni mille pazienti: in provincia siamo in molte realtà abbondantemente sotto tale standard. La creazione di una rete integrata territoriale piuttosto, dovrebbe essere la priorità, che riguardi anche le urgenze, le guardie mediche e coinvolga in prima persona e responsabilizzi sempre più il Medico di base, liberato da una burocratizzazione spesso inutile che lo sta mortificando”.

E sul gravoso problema delle ”liste d’attesa”, il segretario provinciale Uil Fpl commenta: “Questo grave problema si verifica sostanzialmente per due motivi: la carenza di personale e i continui guasti alle macchine impiegate nelle diagnosi. Oltre a curare questi due aspetti, si dovrebbe costituire un Cup provinciale, evitando il più possibile un ‘fai da te’ dei pazienti su indicazioni diagnostiche che dovrebbero essere invece determinate proprio dal Medico di Famiglia”. Gli fa eco il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone. “Il medico di base deve tornare ad essere reinvestito del suo ruolo e di fatto sburocratizzato. Inoltre” – ha commentato Barone – anche se oggi assente, Russo ci deve fornire delle risposte e un Tavolo di confronto ove avviare una discussione: si deve ritornare alla pubblicità ed all’assunzione delle decisioni, altrimenti dovremmo concludere che la Democrazia ci è negata”.

Un punto di critica importante toccato da Calapai stamattina ha riguardato l’assegnazione delle risorse che la Regione ha destinato alle varie Asl. “Per la Riabilitazione” – sostiene Calapai, mostrando i dati – “ e badate che accenno solo ad essa come esempio, la Regione decide di destinare, quale quota ‘pro capite’, 23,60 euro a Messina, contro i 65,35 di Catania ed i 45,66 di Trapani. Perché Messina continua ad essere così ‘sfortunata’?”, si chiede il segretario provinciale Uil Fpl, terminando la sua vasta, articolata e tecnica relazione, snocciolando una serie di dati che per brevità non riportiamo ma lanciando due proposte Uil:

“Chiediamo di pubblicare on line tutti i dati delle risorse assegnate dalla Regione, così ciascun cittadino dotato di un computer potrà agevolmente rendersi conto egli stesso di come ci trattano.

Suggeriamo inoltre che la realtà, mai attuata ma prevista dalla L. Reg. n.38 del 18 luglio 1996, che prevedeva l’individuazione del Presidio Speciale per la Riabilitazione per l’ex ospedale Margherita, ormai abbandonato, sia affidato all’IRCSS Neurolesi, che crediamo sia già strutturato sufficientemente per raccogliere tale sfida.” Proposta che viene raccolta dal direttore scientifico dell’IRCSS Neurolesi, dott. Dino Bramanti. “Noi ce la sentiamo, caro Calapai” – risponde Bramanti – “ed avremmo anche disponibili dei fondi a parte, previsti per la meritocrazia che vorremmo far valere. L’importante è progettare insieme le cose, facendo un vero gioco di squadra. In tal ottica io ne sarei entusiasta.”

Il direttore generale dell’Ausl5, dott. Salvatore Furnari, fa eco all’esaustiva relazione di Calapai, sostenendo però come oggi sia sempre più difficile il lavoro dei direttori generali, soli nel dispiegamento della loro opera. “In realtà la politica è piuttosto assente quando si tratta di programmare” – afferma Furnari – “e come mostrato da Calapai, la nostra provincia in particolare esce ‘massacrata’, fortemente penalizzata, per gli sforati degli Aggregati: la più virtuosa, non viene compresa nella rivalutazione degli stessi e per la volontà politica della creazione di fatto di 2 bacini sanitari importanti, quello occidentale di Palermo e quello orientale di Catania, dotati delle maggiori risorse. Io stesso” – sostiene il direttore generale dell’Ausl5 – in VI Commissione mi dichiarai non disponibile al taglio di 300 posti letto per l’Asl, che ci riguardava ma se poi ricevo disposizioni, cosa posso più fare? Eppure ponendo insieme Papardo, Piemonte e Taormina avremmo le sinergie per creare un forte dipartimento, anche indipendentemente dalla questione Oncologico – che deve rimanere a Messina e su ciò siamo tutti d’accordo. E’ necessario integrare, ma temo che la politica c’abbia infilato in un brutto ‘Cul de Sac’. In tal senso” – conclude Furnari – “rivendico orgogliosamente il lavoro che svolgemmo nel 2007, con la linea guida del ‘Progetto La Galla, quando ancora in Regione non sapevano nemmeno di cosa stavamo parlando.”

Molto chiara e brillantemente sintetica la relazione del direttore generale dell’Az. Papardo, dott. Gaetano Sirna che mostra come, con le scarse risorse assegnate, gli operatori sanitari siano chiamati a mantenere livelli ottimali senza che obiettivi siano stati fissati e l’opera degli stessi direttori generali sia stata verificata contestualmente e valutata nei meriti. “I tagli dei posti letto operati ‘random’” – afferma Sirna – “e che non partano da una seria analisi, che meglio di noi, per il fatto di lavorarci costantemente dentro tali realtà, difficilmente qualcuno può fare, non servono ma anzi rischiano di danneggiare ulteriormente le strutture e l’offerta Sanitaria. Il rischio è quello d’eliminare posti che servono, lasciando in vita doppioni o posti inutili che si potrebbero invece sopprimere: cosa che noi, come Azienda Papardo, abbiamo fatto negli ultimi 3 anni, portando i nostri posti letto da 308 a 271, senza imposizioni e mantenendo l’eccellenza della nostra struttura. Le distorsioni che si potrebbero ancora ridurre” – sostiene Sirna – “passano dall’eccesso di ‘codici bianchi in Pronto soccorso’, che potrebbero essere opportunamente contenuti e che spesso sfociano in inutili ricoveri, all’eccesso d’attesa per esami diagnostici che a volte si protraggono anche per 6 mesi e più, sfociando anch’essi in ricoveri o prendendo altre strade. E’ inappropriato” – conclude Sirna – “anche il sistema medesimo che, da un lato ti spinge a risparmiare persino sulle emergenze, mentre da un lato ti spinge a produrre, perché solo se produci di più poi ti vengono assegnate più risorse. Si finisce col sentirsi assurdamente penalizzati per il nostro virtuosismo.”

Il dott. Santi Conti, rappresentante del Commissario straordinario dell’Az. Piemonte, ha insistito sul valore del mantenimento almeno quale Centro di eccellenza per l’emergenza della struttura dell’azienda, che ha un ruolo strategico geografico notevole, posta al centro della città.

I due politici convenuti, On Picciolo e On. Rinaldi, hanno insistito entrambi sulla necessità dell’incrementare una buona Sanità, non togliendo, come viene fatto, risorse utili al ruolo della Ricerca e della Terapia. Entrambi schierati per la difesa del Polo Oncologico, da completare senza indugi, hanno inoltre stigmatizzato la situazione di degenerazione nella quale si è immersi quale colpa delle politiche precedenti.

All’evento hanno preso parte inoltre il segretario regionale della Uil Fpl, Enzo Tango, che ha insistito anche sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, oltre a quelli dell’assistenza ed il segretario generale della Uil Fpl, Carlo Fiordaliso, che disquisito sul rispetto dovuto ai pazienti e sui comportamenti dei Servizi e di chi li rappresenta, spesso utilizzati come mezzo per prevaricare piuttosto che nello spirito di servizio che dovrebbe animarli.

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