Rifugiati politici a Sant'Angelo di Brolo: razzismo -mediato- dai media?

Rifugiati politici a Sant’Angelo di Brolo: razzismo -mediato- dai media?

Redazione

Rifugiati politici a Sant’Angelo di Brolo: razzismo -mediato- dai media?

mercoledì 17 Settembre 2008 - 08:56

In 100 hanno chiesto asilo politico, ma il paese ha paura. Le reazioni della politica

Saranno ospitati in una struttura originariamente destinata agli anziani i 100 immigrati arrivati l’altro ieri a Lampedusa, che hanno ottenuto di accedere alle procedure per l’asilo politico. Il paese di Sant’Angelo di Brolo, però, non ha preso bene la novità, e ha fatto sentire la sua protesta. In primis è stato incaricato il sindaco, Basilio Caruso (nella foto), di farsi portavoce delle paure della comunità. Interessanti le sue dichiarazioni: «Nell’immaginario collettivo molto spesso abbiamo una visione distorta, nel senso che pensiamo che ci siano questi cittadini stranieri che vagano per il paese ubriachi», insomma una paura provocata dal cliché dello straniero sporco e cattivo, diffuso con leggerezza dai media.

Una paura così radicata che, nonostante lo stesso sindaco sia cosciente della distorsione a cui è soggetta la figura dell’immigrato, si è tranquillizzato solo quando il questore di Messina, Vincenzo Mauro, lo ha rassicurato circa le imponenti misure di sicurezza che saranno adottate a difesa dei cittadini, nel breve periodo di permanenza degli immigrati nella struttura.

Sulla vicenda si registra anche la presa di posizione dell’Associazione Consumatori Siciliana locale: «L’associazione Consumatori Siciliani condanna la scelta del Ministero degli Interni, che non ha sentito la comunità locale in merito a quest’importante decisione, e soprattutto perché cambia la destinazione d’uso di una struttura pagata dai contribuenti a favore degli anziani. L’associazione invierà un esposto alla Procura di Patti per verificare se la procedura adottata sia in regola con la normativa vigente sia a proposito del cambio d’uso della struttura sia al fatto che la decisione è stata presa senza il preventivo parere degli organi comunali. L’Associazione non è contraria al principio d’ospitalità e d’accoglienza, ma questo deve avvenire nel rispetto delle comunità locali, della sicurezza della popolazione che deve essere garantita. L’associazione invita la popolazione ad una protesta pacifica senza arrecare danno a cose e persone e nel rispetto della legge e delle forze dell’ordine. Inoltre sottolinea l’importanza del dialogo tra istituzioni e comunità locali per evitare qualsiasi forma di reazione negativa nei confronti degli extracomunitari». C’è da dire che la struttura della quale l’associazione lamenta il cambio d’uso, pare non fosse mai entrata in funzione, a due anni dal completamento.

Solidarietà al primo cittadino è stata espressa anche dall’onorevole Domenico Scilipoti (IdV): «Non dimentichiamo, però – ha aggiunto il parlamentare – che gli immigrati affrontano viaggi lunghissimi, spesso con conseguenze disastrose, per sfuggire alle guerre e alla fame dei loro paesi. Il problema dell’immigrazione sarebbe risolto in parte se ci fosse un maggior controllo delle frontiere da parte degli altri Stati. In Italia bisogna fare attenzione, ma non bisogna dimenticare che siamo di fronte a persone che hanno bisogno di aiuto e per questo bisogna avere strutture di accoglienza adeguate ad accoglierli».

Decisamente più duro il commento del segretario regionale dei Comunisti italiani, Salvatore Petrucci: «È una vergogna che un popolo che ha vissuto sulla propria pelle, e per generazioni, la tragedia dell’emigrazione si lasci andare a tali atti di intolleranza». Secondo Petrucci, questo sarebbe «il frutto avvelenato della cultura di odio verso il diverso messa in atto dal governo della destra. Ciò che è più intollerabile, oltretutto – ha aggiunto – è che erano richiedenti asilo, quindi persone che scappavano da guerre e persecuzioni, per di più provenienti da quelle parti del mondo, Somalia ed Eritrea, colonizzate dagli italiani, che dovrebbero sentire almeno il dovere di un risarcimento morale».

Il segretario del Pdci siciliano ha auspicato «una forte presa di posizione da parte del presidente Lombardo, che possa in qualche modo rimediare, in nome della proverbiale ospitalità dei Siciliani».

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