Il Rostro romano di Acqualadrone oggi in mostra a Palazzo Zanca

Il Rostro romano di Acqualadrone oggi in mostra a Palazzo Zanca

Il Rostro romano di Acqualadrone oggi in mostra a Palazzo Zanca

venerdì 13 Febbraio 2009 - 12:11

Nel pomeriggio esposizione preceduta da ‘Lectio Magistralis’. I rappresentanti istituzionali insistono sulla creazione di un Museo del Mare

Si è svolta questa mattina nella Sala Giunta del Comune la conferenza stampa di presentazione della mostra espositiva del Rostro di nave romana rinvenuto ad Acqualadrone. Alla presenza dei rappresentanti della Stampa e del Gen. Ferlisi, Comandante della Polizia Municipale della città, l’Assessore alle Politiche del Mare, prof. Pippo Isgrò ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato, in un vero e proprio ‘gioco di squadra’, al recupero del prezioso storico reperto. “Questo recupero, oltre che significativo e preziosissimo per il valore storico intrinseco dell’oggetto medesimo” – ha dichiarato l’Assessore – “rappresenta anche un pretesto per ricominciare a lavorare nell’ottica della restituzione di un futuro glorioso e ricco di valore alla nostra città, che tutti amiamo ma che abbiamo trascurato, rispetto all’opera dei nostri avi.” Isgrò ha insistito anche sulla necessità che la Sicilia si doti di un Museo del Mare, in ciò coadiuvato anche dalle parole del dott. Sebastiano Tusa, lo storico ed archeologo palermitano, Soprintendente del Mare per la Regione Sicilia, che per primo ha intuito ed illustrato l’importanza del ritrovamento. Tusa ha suggerito, anzi, in tal senso, che la città di Messina avanzi la propria candidatura, in quanto dotata delle condizioni oggettivamente più favorevoli: “La creazione di un Museo in città, che funzioni non solo meramente quale luogo di conservazione dei reperti ma soprattutto come Centro di Documentazione, è più che mai auspicabile e potrebbe persino divenire ottima possibilità occupazionale e volano per altre opportunità”, ha affermato lo storico, coadiuvato dall’Assessore anche riguardo a tale ultimo concetto espresso. Tusa ha poi proseguito: “Non fare emigrare i reperti altrove sarebbe opportuno per l’intera Sicilia. Adesso il rostro andrà a Pisa per essere restaurato: è scandaloso che in una Regione grande ed importante come la nostra non esista un centro nel quale si possa lavorare al delicato recupero di oggetti così preziosi, come il rostro, per almeno tre motivi fondamentali: perché è un oggetto di gran pregio, uno dei più belli tra i pochissimi ritrovati; perché riaccende l’importanza strategica dell’intera area, che ha conosciuto avvenimenti storici di grande rilevanza; perché catalizza l’interesse sul Mare, che forse abbiamo fin troppo trascurato e che è elemento esenziale per l’intera zona.” Il gen. Ferlisi ha inteso poi ringraziare i rappresentanti istituzionali per l’abnegazione dimostrata: “Hanno riportato da noi il rostro, strappandolo alle forze della natura in un momento di condizioni assai avverse”, ha dichiarato il Comandante dei V.U. di Messina. Intrattenutisi con noi di Tempo Stretto, l’Ass. Isgrò e il dott. Tusa hanno inoltre aggiunto: “In assenza di un Museo del Mare” – ha suggerito l’Assessore – “un luogo adatto dove conservare il prezioso oggetto dovrebbe avere i requisiti insieme di visibilità e vicinanza al mare: penso, ad esempio, alla Fiera Campionaria. La politica è comunque l’arte del possibile e io spero che un progetto come quello per cui voglio battermi (l’opportuno Museo del Mare, n.d.r.) possa essere realizzato. Credo nella macchina amministrativa” – ha continuato Isgrò – “e nei messinesi tutti: abbiamo lavorato in tanti, maggioranza ed opposizione, senza gelosie, nell’interesse della città e sicuramente continueremo a farlo.” Il dott. Tusa ha invece ribadito l’importanza della didattica: “L’intervento volto al recupero dell’importante reperto” – ha sottolineato – “si è reso possibile grazie ad una Convenzione con la Guardia Costiera ed al fatto che avevamo già rinvenuto insieme un paio di rostri nella zona delle Egadi. Ciascuno conosceva già quindi l’importanza del nuovo reperto ritrovato oltre a come operare, per essercisi già trovato. Sarebbe di grande priorità e si rivelerebbe poi utile a tutti, come è stato in tale occasione, insistere sul ruolo dell’informazione, della formazione e di una maggiore conoscenza in genere su questi temi.”

Oggi pomeriggio, dalle 17, il rostro sarà esposto nell’atrio del Comune e si procederà al taglio del nastro, che sarà preceduto da una lezione di Storia antica, prima del successivo restauro ed in attesa di nuova ed opportuna destinazione.

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