Corsi d'oro: il meccanismo delle "scatole cinesi"

Corsi d’oro: il meccanismo delle “scatole cinesi”

Rosaria Brancato

Corsi d’oro: il meccanismo delle “scatole cinesi”

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domenica 28 Luglio 2013 - 22:25

Gran parte del sistema evidenziato dall'operazione Corsi d'oro si basava sulle "scatole cinesi", società satellite direttamente o indirettamente collegate alla "società madre" ed utilizzate per l'acquisto di beni e attrezzature poi noleggiate all'Ente.

Nei giorni scorsi abbiamo affrontato i vari aspetti dell’inchiesta Corsi d’oro: i due tronconi (Aram-Lumen e Ancol), i meccanismi utilizzati, i diversi ruoli degli arrestati, l’inconsistenza dei controlli. L’indagine si concentra sulle attività di 3 enti di formazione, e sulle società ad essi collegati tramite il sistema delle “scatole cinesi” che hanno consentito la distrazione di un fiume di denaro proveniente dalle casse dell’Unione europea ed in parte dalla Regione. Ci soffermiamo adesso sulle “società madri” e sulle “società satellite” individuate dagli investigatori nell’ordinanza.

Nella premessa il gip ribadisce come sia “palese e colpevole l’inadeguatezza dei controlli” e che se l’indagine venisse estesa ad altri Enti verrebbero a galla analoghe vicende. “Un meccanismo di controllo tutt’altro che esemplare e un sistema di approvazione dei finanziamenti che, più che sorprendere, talora sconcerta”.

Non esiste un piano regionale volto a verificare preventivamente l’utilità di un corso formativo piuttosto che di un altro ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro, pertanto l’approvazione prescinde dalla effettiva convenienza dei progetti formativi proposti e dagli effettivi risultati. Anche nell’approvazione dei costi non esiste una regola chiara tanto che potevano capitare, per corsi identici costi diversi, con la conseguenza che i costi orari per singolo allievo, finivano con l’oscillare da un minino di 71 euro fino al massimo di 241 euro.

Tra il 2006 ed il 2011 l’Aram ha avuto approvati 32 progetti di formazione per 23 milioni 414 mila euro (dei quali oltre 20 per costi di personale), la Lumen 15 progetti per 3 milioni 335 mila euro (2 milioni per costi di personale), l’Ancol 20 progetti per finanziamenti pari a 16 milioni 654 mila euro (dei quali oltre 13 per il personale)

ARAM- L’Associazione per la Ricerca nell’Area Mediterranea Onlus nasce nel ’96 ed ha come oggetto sociale: “la promozione della formazione intellettuale e professionale, la ricerca, l’aggiornamento, attraverso l’organizzazione di corsi di studio e di formazione, seminari, convegni, tendenti ad affrontare le problematiche dell’area mediterranea e la sua integrazione con il resto d’Europa”. Il presidente dell’associazione è Elio Sauta.

LUMEN- Libera Università Mediterranea di Naturopatia onlus è stata costituita nel ‘93 ed ha come attività quella di sostenere, promuovere e gestire corsi di formazione professionale. Nel 2005 il consiglio direttivo risultava composto da Cannavò Concetta, Schirò Elena, Feliciotto Graziella e Armaleo Domenica. Inizialmente presidente è Concetta Cannavò, dal 2007 risulta Elena Schirò, dal 2012 Marilena Maccora, mentre vicepresidente è il figlio di Sauta, Francesco.

Le società collegate ad ARAM e LUMEN

TRINACRIA 2001 s.r.l. si occupa di erogazione di servizi nei settori dell’informatica e dell’assistenza e manutenzione. Fino al 2007 è amministrata da Graziella Feliciotto (moglie di Elio Sauta). Il capitale sociale era riconducibile, quanto al 48% a Sauta Elio, e al 52% alla moglie. La società ha avuto rapporti continuativi con l’Aram dal 2006 al 2008 emettendo fatture per oltre 247 mila euro..

EL.FI. immobiliare s.r.l. nata nel 2007 si occupa di locazione immobiliare di beni propri. Fino al dicembre 2009 è amministrata da Sauta, poi dalla moglie Graziella Feliciotto. A Sauta ha fatto capo l’intero capitale sociale fino al giugno 2011, quando questo veniva ceduto, mediante atto di donazione, alla moglie.

La società dal 2008 al 2012 ha emesso fatture all’Aram per €. 675.184,07 oltre iva. Dal 2009 ha acquistato attrezzature provenienti da Sicilia Service e Na.Pi service, aziende riconducibili a Natale Lo Presti, arrestato nell’operazione.

Sia la Trinacria che la Elfi, secondo gli investigatori sono state impiegate per consentire, mediante un sistema di sovrafatturazione, la distrazione delle risorse pubbliche in capo all’Aram.

CENTRO SERVIZI 2000 s.r.l.– costituita nel 2004 ha come attività il noleggio e la manutenzione di attrezzature per ufficio e materiale informatico. Nel 2006 la società è stata amministrata da Feliciotto Graziella e da Schirò Chiara. Quest’ultima è stata amministratore unico dal 2008 al 2010, quando gli subentra Giunta Roberto. Le quote sociali appartengono: quanto al 11% a Feliciotto Graziella; quanto al 29% alla ElFi Immobiliare; quanto al 30% alla Ge.Imm. s.r.l. (cioè, sostanzialmente, a Genovese e Rinaldi); quanto all’ultimo 30% alla Euroedil s.r.l. (sostanzialmente ancora a Genovese). La Centro servizi ha emesso fatture per la Lumen (oltre 395 mila euro) e per l’ Aram ( per 642 mila euro), operando in 5 anni solo con i due Enti.

EUROEDIL s.r-l. è socia della Centro Servizi 2000, dal 2002 è amministrata da Chiara Schirò. Le quote sociali apparterrebbero alla Caleservice s.r.l., società che dal 2010 ha incorporato l’ Euroedil.

CALESERVICE s.r.l. si occupa di consulenza e pianificazione aziendale nonché di fornitura di software e compravendita immobiliare. Le quote sociali apparterrebbero, per il 99,97% a Genovese Francantonio, e per il 0,03% a Rinaldi Francesco. Dal 2010 è amministrata da Giovanna Schirò.

GE.IMM. s.rl. altra socia della Centro Servizi 2000, si occupa di lavori di costruzione e compravendita. Dal 2006 è amministrata da Roberto Giunta. Il capitale è così ripartito: 30% Rinaldi Francesco; 5% Lampuri Marco (nipote di Genovese e dipendente dell’Aram); 14% Ge.Pa. s.r.l. (riconducibile a Genovese); 51% Caleservice s.r.l., ( riconducibile a Genovese).

GE.PA. s.r.l. ha come attività l’assunzione e gestione di partecipazioni di controllo o meno. Il cda è presieduto da Genovese Francantonio e composto da Cannavò Concetta, Lampuri Marco Schirò Chiara , Schirò Elena. Il capitale sociale sarebbe riconducibile per il 45% a Genovese Francantonio, per il 45% a Genovese Rosalia e per il 10% alla Gefin s.r.l.

GE. FIN. S.r.l. ha la stessa attività della Ge.Pa. Le quote sociali sono riconducibili, quanto al 3,43% a Genovese Francantonio direttamente e quanto al 96,57% alla Caleservice, (a sua volta riconducibile a Genovese). Anche il Cda è uguale a quello della Ge.Pa. ma con un componente in più, Giovanna Schirò.

NA-PI. SERVICE s.r.l. costituita 2006 si occupa di commercio all’ingrosso di attrezzature per ufficio e servizi di pulizia. Amministrata da Lo Presti Natale. La società ha avuto rapporti continuativi con l’Aram dal 2006 al 2012 emettendo fatture per €. 723.014,44 e con la Lumen per €. 69.450,82 oltre iva.

SICILIA SERVICE s.r.l. si occupa di noleggio attrezzature per ufficio e materiale informatico. Dopo diversi passaggi di quote tra soci dal 2011 è di Natale Lo Presti.La società ha emesso fatture per oltre 852 mila euro all’Aram dal 2007 al 2012.

Secondo i magistrati Sicilia Service s.r.l. e Na.Pi. Service s.r.l. sono riconducibili a Lo Presti Natale ed hanno operato solo per Aram e Lumen. Sarebbero state impiegate per consentire, attraverso le sovrafatturazioni o le prestazioni fittizie la distrazione delle risorse pubbliche gestite dai due Enti

ANCOL- Nasce nel 2006, ha come oggetto sociale: “attività nel campo culturale, sociale assistenziale, sanitario, educativo, dell’orientamento e della formazione professionale”. Il legale rappresentante è Melino Capone.

Nella struttura hanno avuto un ruolo: Capone Natale, fratello di Carmelo, direttore amministrativo, Pagano Loredana, moglie di Capone Natale, direttore generale, Capone Giovanna, cugina dei Capone, responsabile amministrativa; D’Urso Daniela, Direttore di sede, Impallomeni Carmelo, cugino dei Capone responsabile amministrativo.

PIANETA VERDE- associazione senza fini di lucro, tra i soci fondatori figurano: Natale Capone, Giovanna Capone, Loredana Pagano. L’associazione aveva come scopo sociale: Promuovere iniziative culturali e sportive tendenti a favorire una migliore conoscenza del territorio e dei problemi ad essi connessi; Effettuare studi e ricerche per concrete proposte in ordine ai servizi, alle attività culturali, scolastiche, sanitarie, sportive, ricreative, ecc.; Organizzare convegni, seminari, tavole rotonde, tornei, spettacoli, viaggi e ogni altra manifestazione per una maggiore diffusione e conoscenza della problematica sociale. Presidente è stato nominato Natale Capone.

Nonostante fosse una onlus negli ultimi 6 anni l’associazione ha svolto attività commerciale con l’Ancol, e talora anche con l’U.P.L.A. – CLAAI.

“Gli accertamenti- si legge nell’ordinanza- hanno permesso di appurare l’esistenza di una serie di episodi distrattivi, realizzata mediante un sistema di sovrafatturazione: in sostanza, allo scopo di appropriarsi del denaro pubblico destinato alla gestione dei corsi, gli indagati in molti casi hanno acquistato beni o servizi, apparentemente destinati allo svolgimento dei corsi, rivolgendosi ad aziende dagli stessi direttamente o indirettamente controllate, a prezzi ampiamente superiori a quelli realmente praticati o praticabili sul mercato. In altri casi hanno adoperato lo schema di una tipica triangolazione: hanno acquisito il bene a prezzo di mercato per il tramite di un’azienda dagli stessi controllata, quindi hanno rivenduto o noleggiato il bene all’ente di formazione maggiorandone notevolmente il prezzo. In altri casi, infine, sono state rappresentate prestazioni totalmente fittizie”.

I magistrati hanno ribadito come abbia contribuito al sistema l’assoluta inadeguatezza dei controlli regionali, nonché, in alcuni casi, le complicità di chi ha consentito agli Enti di conoscere in anticipo i controlli. La verifica dei costi inoltre, effettuata a spesa avvenuta, si basa su pezze d’appoggio che restano all’Ente. “Meccanismo che consente agli indagati di intralciare le indagini occultando la documentazione e, forse, modificandola ad arte. Circostanza che apre a diversi possibili scenari, tutti per lo più illeciti. È, infatti, possibile che la revisione sia stata effettuata in maniera quanto meno approssimativa, così come è possibile che i documenti impiegati per la revisione siano stati poi sostituiti o contraffatti”.

Rosaria Brancato

38 commenti

  1. E io pago…….!

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  2. Devono essere arrestati e puniti come la gente comune senza, ma non a casa in carcere…….

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  3. francotomasello 29 Luglio 2013 05:53

    tutte le uova nello stesso paniere, troppo “scassi” .
    francotomasello
    Comprendo che siamo in presenza di reati contro “LA POVERTA'” ma il reato piu’ GRAVE e che vi hanno fatto credere e VOI AVETE CREDUTO che questi sono “BRAVI”.
    FRANCOTOMASELLO

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  4. La cittadinanza non si può costituire parte civile in questi procedimenti, infondo sono soldi pubblici!!!!!!!!!

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  5. I giudici del Tribunale di Messina non sono veloci come la rossa (in tutti i sensi)Boccassini.
    Un solo provvedimento restrittivo andrebbe preso: la galera.
    Altro che domiciliare in ville dorate comperate com i nostri soldi.
    Il così fanno tutti e la carenza dei controlli, come emerge dalla richiesta del GIP puntualmente riportata dalla bravissima Rosalia Brancato, sono il primo passo per il riconoscimento di tutte le attenuanti nei confronti dei colpevoli, che non esistono per chi commette il furto di una mela in un supermercato.

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  6. Se si presume che anche in altri enti sono state fatte nefandezze del genere, bisogna intervenire subito e prenderli sennò continueranno a rubare i nostri soldi!!!

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  7. Mentre noi commentiamo di cose messinesi, TempoStretto è un giornale locale, anche se la questione FORMAZIONE PROFESSIONALE ha sicuramente riflessi regionali, domani la suprema corte di CASSAZIONE emetterà la sentenza su Silvio BERLUSCONI, questa si con enormi riflessi sulla politica nazionale. Si sprecano frasi come SIAMO AL BIVIO, con al seguito la descrizione degli scenari che possano aprirsi domani. Riassumiamoli. Primo scenario: LA CASSAZIONE DECIDE IL RINVIO, significa che la Corte d’Appello ha sbagliato i calcoli sulla scadenza della prescrizione il 1 agosto, sembra che la data vera sia verso la fine di settembre. Ci facciamo tutti l’agosto in santa pace, e poi si vedrà. Secondo scenario: LA CASSAZIONE DECIDE L’ANNULLAMENTO E RIMANDA TUTTO IN CORTE D’APPELLO, ci facciamo tutti l’agosto in santa pace, a parte il fastidio delle solite frasi sulle sentenze che si rispettano o meno. Terzo scenario: LA CASSAZIONE CONFERMA LA CONDANNA E LA PENA ACCESSORIA, apriti cielo, ma agosto in santa pace, dato che la sentenza della Cassazione non è un automatismo, il Senato (Berlusconi è senatore ) dovrebbe ratificarla con un voto ( campa cavallo ). Ah dimenticavo, i bookmakers inglesi di Betaland scommettono sull’assoluzione, che danno solo a 1.25, e la condanna a 2.89, non è molto ma qualche euro lo si può scommettere. VOI SU COSA SCOMMETTETE?

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  8. MessineseIncallito 29 Luglio 2013 08:02

    Sono contento di notare che Tempostretto sta mantenendo alta l’attenzione nei confronti di questa triste vicenda…ma vorrei fare un piccolo appunto: la parola “DISTRAZIONE” di denaro si usa troppo spesso…come d’altronde si sente spesso in tutti i notiziari nazionali. Diciamo le cose come stanno, i loschi personaggi coinvolti in questa storia non hanno distratto, ma +++++!!!

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  9. Queste donne della borghesia messinese sono proprio in gamba….non sono più gli angeli del focolare, che un tempo stavano a casa ad educare i figli, ormai sono parte attiva del malaffare e delle illegalità gestite dalla famiglia. Così come fanno le donne di malavita.

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  10. puzza di bruciato 29 Luglio 2013 09:14

    Ragazzi quà “l’aggiunta e chiù du rotulu” se come sembra le indagini vanno a fondo sunnu cunzumati…
    Però mi domando e dico… oltre a queste indagini, cause, tribunali ecc. ecc. I SOLDI LI RESTITUISCONO, oppure dopo questo
    fragore quando si tratta di sottrarre il maltolto le cose si insabbiano?
    Come provocazione posso dire che i soldi li dovrebbero restituire anche gli impiegati “spacchiosi” dei vari enti visto che il 90% sono “parenti della zita”…..

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  11. TEMPUS FUGIT…
    questi se la ridono insieme agli avvocati penalisti: il tribunale penale di Messina è al fallimento per arretrati non smaltiti, gli uffici sono privi di personale, i giudici sono sotto organico ( sono cattivo se penso che ai politici non dispiace tutto questo? ). Se i reati sono stati commessi tra il 2007 2008 nel 2015 si prescriveranno per truffa e peculato. L’associazione a delinquere sarà infatti difficile da accertare . Pertanto o si attiva la regione subito ( subitissimo) con azioni civili di indebito arricchimento nei confronti di costoro oppure i nostri soldi se li godranno definitivamente. Sveglia !!!

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  12. quello che mi dispiace è che, essendo in italia, non ci saranno delle pene esemplari, e che non so quanti di quei soldi che questa gente si è spesa potranno mai essere recuperati…

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  13. velista anonimo 29 Luglio 2013 10:42

    … i soldi dei cittadini che vengono versati con le tasse
    avete visto dove finiscono ?
    i soldi che dovrebbero servire per fare dei corsi seri
    di formazione per i giovani per aiutarli
    nell’inserimento del mondo del lavoro ?
    i soldi poi che avrebbero dovuto percepire gli insegnanti
    che invece erano in cassa integrazione avete visto dove finiscono ?
    i politici dicono di occuparsi del territorio, dei giovani, delle famiglie
    invece si preoccupano di quanto guadagnare di piu’ !!
    in barba al dolore dei ragazzi che non riescono a trovar lavoro,
    ai cittadini che fanno sacrifici per pagare le tasse e alle
    povere insegnanti che non ricevono quanto dovuto,
    alle famiglie cui piano piano si toglie la speranza, la serenità,
    la gioia di vivere …………….!!!!!!!?????!!!!!!!!??????
    ma i redditi dei soggetti sono stati controllati ??
    … che qualcuno faccia pulizia una volta per tutto !!

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  14. mi chiedo ancora come mai non leggo di arresto per queste persone, quando chiunque per FAME ruba viene subito fermato. Nei tribunali si legge sempre ‘ La legge e’ uguale per tutti ‘ non mi sembra proprio….

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  15. Pochissimi eravamo ad indignarci quando l’ on. Genovese ,in parlamento “interrogo” il governo nazionale per sollecitare la chiusura” della sede a MESSINA della Soc. Stretto di Messina…che si ritiene però che qualche posto di lavoro garantiva a questa asfittica città . A Messina si preferisce da sempre chiudere allo sviluppo ed al progresso libero ed indipendente ed aprire ai” corsi”…..da perfetti CORSARI.

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  16. tutti in carcere,non ai domiciliari. beni confiscati e messi al servizio del comune di messina.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

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  17. Sii più attento.
    Gli articoli diminuiscono sempre più e restano pubblicati sempre meno.
    Il verbo rubare viene sostituito sistematicamente con sinonimi, perchè mogli ed affini non rubano ma distraggono.
    I commenti spessissimo, anche se in lingua italiana, corretta per quanto possa essere quella di un comune mortale, sono censurati o non pubblicati perchè l’articolo soggiorna pochissimo tempo.

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  18. La cosa ridicola di tutto ciò è che nessuno è in carcere.. se un padre di famiglia in preda alla disperazione ruba qualcosa per sfamare i propri figli lo rinchiudono in un buco di cella trattandolo come il peggiore dei criminali, questi no, stanno ai domiciliari in luoghi scelti da loro e gli vengono sequestrati spiccioli in relazione all’ammontare della frode… secondo me è tutto un teatrino che finirà nel nulla lasciando impuniti gli illustri indagati..
    Messina è questa e non cambierà mai, poteva essere una perla ed invece è una fogna..

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  19. dolcestilnuovo 29 Luglio 2013 14:17

    Embè??? Vorrei solo sapere, al di là delle notizie sui C.d.A. delle società in questione, quali sono i reati. I magistrati (Lo Forte in primis) hanno fatto le loro valutazioni. Qualche malalingua dice che Lo Forte si sia impegnato con la speranza di accrescere i propri “meriti” al fine di diventare Procuratore Generale della DIA. Purtroppo per lui, non ha avuto fortuna….
    Quindi, sentita la versione della Magistratura, non ci resta che ascoltare le tesi della difesa (o pensiamo che nessuno di questi personaggi abbia diritto alla difesa?) ed, infine, ascoltare ed accettare serenamente le decisioni del giudice.
    Perché, fino ad ora, non c’è alcun colpevole e non è detto che ci sia in seguito.

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  20. dolcestilnuovo 29 Luglio 2013 14:22

    Come, ci sono stati dieci arresti! Ma cosa hai letto fino ad oggi?

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  21. dolcestilnuovo 29 Luglio 2013 14:29

    Quando è stato che Genovese “interro” il governo nazionale per sollecitare la chiusura della sede di Messina della Società Stretto di Messina? Non lo ricordo. Certo, se davvero lo avesse fatto, avrebbe fatto una cosa sensata perché avrebbe sollecitato la chiusura di un ente inutile. Ma forse tu ci lavoravi ed, allora, capisco il tuo risentimento… Ma vedi, non solo la Società Stretto di Messina garantiva posti di lavoro… Non ci crederai, ma Aram, Lumen e Ancol, in questi anni hanno consentito a tante famiglie di avere un pezzo di pane sulla tavola. Da oggi, centinaia o forse migliaia di persone si trovano in mezzo ad una strada. Ma a te, interessa solo la Stretto di Messina….

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  22. dolcestilnuovo 29 Luglio 2013 14:31

    La pene saranno certamente esemplari. Qui non si tratta di ladri di polli… Ma prima, vediamo se e chi saranno colpevoli…

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  23. dolcestilnuovo 29 Luglio 2013 14:32

    Studia un po’ di “diritto” prima di dire sciocchezze….

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  24. dolcestilnuovo 29 Luglio 2013 14:37

    Ti dispiacerebbe elencare i “parenti della zita”? Fai i nomi o evita di dire ca…volate. Chi ha lavorato in questi enti, ci ha messo l’anima, ha firmato un regolare contratto regolarmente registrato alla Regione ed ha, nella stragrande maggioranza dei casi, moglie e figli.
    Forse, qui di “spacchioso” ci sei solo tu!

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  25. dolcestilnuovo 29 Luglio 2013 14:40

    Certo che lo può fare. Anche tu fai parte della cittadinanza, inizia che ti seguiamo…

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  26. dolcestilnuovo 29 Luglio 2013 14:47

    Se saranno ritenuti colpevoli, andranno in carcere, è ovvio. Ma se dovessero essere assolti, come la mettiamo? Tu hai ascoltato la loro versione? Io no, e non vedo l’ora di sentirla.
    In carcere, nei paesi civili, si va dopo una sentenza di condanna. E la sentenza la emettono i giudici, non i commentatori o i giornalisti e nemmeno i magistrati che hanno indagato… Questo è il nostro ordinamento, se non ti piace, potresti trasferirti a Kabul, dove le leggi sono, evidentemente, più vicine al tuo modo di pensare…

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  27. La durata degli articoli in vetrina è estremamente misera.
    La scomparsa degli stessi correlati invece è significativa della partecipazione attiva all’insabbiatura.
    La censura sistematica di commenti civili è altrettanto sintomatica.

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  28. Io mi chiedo come si fa a commentare un argomento se non si legge di COSA sta parlando…
    Gli arresti ci sono stati, TUTTI NE HANNO PARLATO….forse sei l’unico a non saperlo!

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  29. dolcestilnuovo 29 Luglio 2013 20:22

    Mi piacerebbe capire con quale criterio, voi di Tempostretto, censurate le mie email. Poiché esprimo solo idee personali che non possono offendere nessuno, devo immaginare che censuriate quelle che vanno “contro” la vostra linea politica.
    Complimenti! W la Democrazia!!!

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  30. Mi dispiace per quei lavoratori che perderanno il posto, la cosa giusta sarebbe fare in modo che cio’ non succeda, per esempio dando in gestione agli stessi la conduzione. Riflettendo sulla questione penso che questo sia un reato tanto indegno che dovrebbe essere trattato con piu’ durezza da parte degli addetti alle leggi ed alla giustizia.

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  31. Egr. dolcestilnovo
    i suoi interventi hanno sempre un sentore di segreteria … Ma non voglio polemizzare
    Certo il riferimento all’occupazione ė sacrosanto, ma penso che se domani mattina gli danno tutta quella barca di soldi ad un Pierino qualunque sicuramente sarebbe in grado di affittare un mossu di appartamento, na para i scienziati come professori si trovano e quattru poveri ragazzi che sannu nsignari a tagghiari i capiddi o a fari la o cu bicchieri ci sunnu…
    Buffoni, decine di milioni di euro per LA FORMAZIONE
    UNA TRUFFA LEGALIZZATA , ORGANIZZATA E PERPETRATA
    NON CI SONO SE, MA, VEDIAMO CHE DICE IL GIUDICE… LADRI SENZA VERGOGNA E BASTA
    CONTATE IL DANARO , SI SAREBBERO SANATE ATM E CO. E TUTTI I PRECARI DELLE COPERATIVE
    BASTA USARE SCUDI UMANI

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  32. Elio4president 30 Luglio 2013 06:33

    Vista la mole di accuse circostanziate e documentate, meglio avvalersi della facoltà di non rispondere…

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  33. Elio4president 30 Luglio 2013 06:36

    … Non ci crederai, ma Aram, Lumen e Ancol, in questi anni hanno consentito a tante famiglie di avere un pezzo di pane sulla tavola…

    Alla famiglia tanti bei voti…
    Alla famiglia ed agli amici tanti bei soldini pubblici, ovvero dei cittaini…

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  34. MessineseAttento 30 Luglio 2013 09:03

    Spero vivamente che il dottor Lo Forte sprechi un po’ del suo tempo per leggere i suoi turpiloqui e la quereli per le sue affermazioni degne del peggiore dei delinquenti. Buttare ombre sul lavoro della procura, in un maldestro tentativo di garantire i suoi beniamini, meriterebbe (e spero che ciò avvenga) l’attenzione di coloro i quali lei tira in ballo adducendo dubbi sulla trasparenza del loro operato.
    In realtà, però, le sue parole verranno trattate alla stregua di quelle di un ragazzino con serie difficoltà a collegare lingua e cervello, e forse è giusto così.

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  35. @dolcestilnovo

    ho letto molti suoi commenti. forse non vengono censurati, ma pubblicati con ritardo (ovviamente per controlli e verifiche).

    mi permetto di segnalare che, anche se non dovessero essere dimostrate responsabilità penali, le persone coinvolte in questa indagine sembrano avere delle gravi responsabilità morali.

    comunque. i costi della formazione sono in ogni caso spropositati rispetto alle ricadute in campo occupazionale e ciò vuole dire che il sistema è certamente inefficace.

    la formazione dà posti di lavoro? certo. ma il compito degli amministratori non è quello di dare posti di lavoro, ma servizi ed opportunità. in pratica il sistema non può essere uno stipeendificio, ma deve essere un mezzo per raggiungere dei risultati più a largo spettro.

    infine. non si può generalizzare, ma basta guardarsi in giro per capire che i “formatori” in questa città hanno lavorato piuttosto male.

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  36. “fino ad ora, non c’è alcun colpevole e non è detto che ci sia in seguito…”.
    Ed è pur vero!
    Siamo il paese del “garantismo”, dove TUTTO viene posticipato (forse) all’ultimo grado di giudizio, dove chi ruba una mela ha ottime possibilità di finire in carcere prima del processo ma nello stesso paese nel quale chi “distrae” (pare che la parola corretta TS non l’accetti…)denaro pubblico in galera non ci andrà MAI(al massimo ai domiciliari tenendosi ben stretto il “maltolto”).
    In altri Paesi, caro il mio dolcestinUovo, per molto meno gli “onorevoli” appena appena sfiorati da vicende poco limpide riguardanti parenti/familiari si sarebbero dimessi senza battere ciglio e senza SE o MA…
    Ma noi aspettiamo pure…
    Quanto alle malelingue sul dott.Lo Forte, sono solo “malelingue”, pensa te che qualche altra malalingua vocifera che “qualcuno” dei commentatori di TempoStretto sia addirittura pagato per scrivere “ca…ate”!
    Alla faccia della libertà di espressione e di pensiero!!!

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  37. Peccato che la maggior parte dei contratti che negli enti di formazione, per legge dovevano essere a tempo determinato, sono stati fatti a tempo indeterminato, RUBANDO di fatto lavoro ai tanti giovani che ne sono alla ricerca, dandolo ai PRIVILEGIATI. Altro che VERMINAIO. Messina lo è di più.

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  38. Si sarà sparsa la voce che scrivi solo c@@@@@e.

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