Turismo e Messina, un binomio ancora teorico

Turismo e Messina, un binomio ancora teorico

Redazione

Turismo e Messina, un binomio ancora teorico

giovedì 14 Agosto 2008 - 11:46

L'Aapit in liquidazione, le presenze dei villeggianti in altalena

Si fa presto a dire città turistica. Se neanche riusciamo a sapere quanti villeggianti si sono fermati nella nostra provincia nei mesi estivi appena trascorsi. Proprio così, l’ufficio statistica dell’Aapit non ha ancora finito di elaborare i dati inviati dagli albergatori di tutta la provincia, dai comuni e dalle aziende soggiorno, relativi a maggio. Ed è già tanto, visto che l’ente è in liquidazione, come stabilito dalla Legge regionale 10/05, perché tutte le competenze dovranno passare alla Provincia.

Attualmente il personale è ridotto da circa 50 unità a circa 10. La situazione ha dagli aspetti paradossali, eppure così tipici per la pubblica Amministrazione: «Gli operatori sono stati dirottati in altri uffici – ha spiegato Salvatore Mammola, operatore turistico e segretario cittadino Italia dei Valori -, motorizzazione, biblioteche, per iniziare lavori nuovi a 50 anni, dopo avere acquisito 20 anni di esperienza nel settore. Sono persone che conoscono gli alberghi, sanno fare le fiere, sanno le lingue». I 10 superstiti stano facendo l’affiancamento con il personale della Provincia, privo di esperienza e competenze specifiche, che subentrerà nel nuovo, ancora tutto da definire, ufficio turistico.

Messina città ad economia prevalentemente turistica? Il presidente della Confcommercio Roberto Corona non è d’accordo: «Messina è rientrata tra i comuni a economia prevalentemente turistica solo per poter avere la deroga degli 8 giorni in più di apertura dei negozi. Il decreto così formulato, però, decadrà da gennaio 2009 e Messina non ha i presupposti per rientrare nella nuova determinazione. Ma basta guardare il numero degli alberghi e degli operatori del settore, non si può certo dire che il turismo sviluppa un giro d’affari tale da essere prevalente nell’economia cittadina. Messina è una città di terziario».

Per quanto riguarda gli arrivi degli stranieri in Italia, le notizie dell’Enit (Ente nazionale per il Turismo) sono rassicuranti sulla tenuta. Fra i prodotti turistici, il mare si conferma come il quello più richiesto per l’estate 2008, che premia soprattutto Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria al Nord, Sardegna, Sicilia e Puglia al Sud. Grande richiamo viene esercitato dal turismo culturale e degli eventi delle grandi città d’arte e delle località artistiche minori, anche se su alcuni mercati si registra una lieve flessione di alcune note località, come Roma, Firenze e Venezia, dopo anni di trend in salita. In pole position le regioni centrali Abruzzo, Marche ed Umbria. Positivo l’andamento per le località più note della Campania come Capri, Ischia, Costiera Sorrentina ed Amalfitana. Molto richieste le vacanze attive, l’enogastronomia ed i segmenti di nicchia, le crociere nel Mediterraneo con tappe nei grandi porti italiani.

Sulle presenze estive a Messina si possono fare solo calcoli approssimativi e parziali, in attesa dell’elaborazione dell’Aapit. Con una precisazione: non bisogna confondere le presenze con i croceristi. Questi ultimi, infatti, rappresentano un turismo mordi e fuggi che sposta poco nel sistema messinese, soprattutto considerando che buona parte degli sbarcati non fa in tempo a mettere piede sulla terraferma che prende il pullman per Taormina. E infatti sono Taormina e le Isole le uniche località che possono vantare numeri da economia turistica, mentre il capoluogo si accontenta delle briciole. Anche per i due distretti turistici della provincia, comunque, «il calo c’è stato», ha assicurato Mammola, anche se difficilmente quantificabile. «Basta pensare che alle Isole – ha continuato -, fino alla settimana scorsa, si trovavano facilmente posti liberi. Cosa impensabile fino a qualche anno fa.» Una crisi che pare rientrata almeno per la settimana di Ferragosto, visto che si parla di tutto esaurito. E lo stesso vale per Taormina, dove la seconda metà di agosto registra un incremento notevole di arrivi, 10 mila solo per Ferragosto. Una boccata di ossigeno, visti i brutti numeri della prima parte dell’anno.

Si attendono, al rientro dalla pausa politica estiva, nuove idee per il rilancio del settore (ma forse per Messina si potrebbe parlare di lancio), soprattutto da sindaco e presidente della Provincia, che hanno, entrambi, tenuto per sé le deleghe al Turismo, ritenendole cruciali per il futuro della città.

Nella foto Marina corta a Lipari

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