Università. La visita di Mons. Siculi Melchisedeck, Vescovo di Bute all'Università di Messina

Università. La visita di Mons. Siculi Melchisedeck, Vescovo di Bute all’Università di Messina

Università. La visita di Mons. Siculi Melchisedeck, Vescovo di Bute all’Università di Messina

sabato 21 Marzo 2009 - 12:06

Importante iniziativa nell’Ateno Messinese.

Ieri il Vescovo di Bute (foto in basso a destra) ha visitato l’Università di Messina.

Riportiamo il comunicato diramato dall’Ufficio stampa dell’Università di Messina.

«Il processo di internazionalizzazione che l’Università di Messina porta avanti già da alcuni anni ha fatto registrare un’ulteriore tappa con la visita che Mons. Siculi Melchisedeck, Vescovo di Butembo-Beni, città di 600 mila abitanti della Repubblica Democratica del Congo, ha effettuato stamane al Rettorato, accompagnato da Padre Catalfamo, responsabile dell’associazione on lus Spes, che assiste gli studenti africani che frequentano l’Ateneo peloritano.

Nell’’incontro, al quale hanno preso parte il Rettore, prof. Francesco Tomasello, il protettore, prof, Giuseppe Calabrò, il coordinatore del collegio dei prorettori, prof. Giuseppe Anastasi, il prorettore delegato alla didattica, prof. Francesco Gatto, il prof. Carlo Magno, presidente della neonata associazione “Mun”(Messanae Universitas Nostra, avente lo scopo di favorire e promuovere l’immagine dell’Università di Messina) sono stati ribaditi i vincoli di amicizia e collaborazione tra l’Università di Messina e l’Università del Graben, che si concretizzeranno attraverso la specializzazione in Medicina, Ginecologia e Pediatria di tre medici africani che hanno studiato, si sono laureati ed abilitati nella nostra Università e che, conseguendo la futura abilitazione, avranno modo di esercitare la professione medica nella loro terra, aiutando fattivamente la gente africana.

“Siamo molto orgogliosi di potere aiutare gli amici africani – ha detto il Rettore Tomasello – a formare questi specialisti nella medicina, nella ginecologia e nella pediatria, settori sanitari che abbracciano importanti distretti della salute, dei quali il Congo è sfornito. E’, inoltre fondamentale, che questi medici, una volta completata la loro formazione, tornino nel loro Paese e vi rimangano per svolgere la loro attività professionale”. “Il futuro dell’Africa ed il suo sviluppo – ha concluso il prof. Tomasello – si fondano sull’educazione e sulla formazione, il nostro Ateneo è in prima fila nel sostenere questo processo, ma noi ci aspettiamo aiuti anche da altri enti e associazioni della nostra città”.

Nel prossimo mese di maggio, una delegazione dell’Università di Messina andrà a visitare l’Università di Graben ed ufficializzerà l’entrata in funzione di un pronto soccorso, alla costruzione del quale hanno dato un significativo contributo un gruppo di medici messinesi in pensione».

Avvicinato dai responsabili dell’Ufficio Stampa dell’Università il vescovo ha concesso un’intervista che di seguito riportiamo.

Anche l’intervista è stata diffusa da un comunicato dell’Ufficio stampa dell’Università di Messina.

«Nello studio del Rettore, con il vescovo di Butembo-Beni, Mons. Siculi Melchisedeck, abbiamo scambiato qualche battuta, in attesa dell’avvio dell’incontro con la delegazione dell’Università di Messina.

“Eccellenza, qual è il significato di questa collaborazione con l’Università di Messina? –

”Migliorare le condizioni di salute e di vita della gente del mio Paese“.

”Da quanti anni c’è l’Università di Graben?“

”E’ stata istituita dal mio predecessore, Mons. Kataliko, nel 1989 ed è frequentata da circa 1300 studenti. Per capire l’importanza di questa istituzione, bisogna tenere presente che il Congo ha un’estensione grande quanto l’Europa; prima i giovani congolesi che volevano frequentare l’università, dovevano spostarsi verso la capitale, Kinshasa, andando incontro a grandissime difficoltà, visto che da noi ci sono gravi carenze a livello di infrastrutture e quindi di collegamento fra le varie parti del Paese“.

”Come è nata questa collaborazione con l’Università di Messina?“

”Avendo conosciuto l’arcivescovo Mons. Calogero La Piana, sono stato invitato nella vostra città, che ho molto apprezzato; tramite l’associazione di Padre Catalfamo, che si occupa di aiutare gli studenti africani che studiano all’Università di Messina, ho trovato una grande intesa con i vertici dell’Ateneo, nella persona del prof. Tomasello, che qui ringrazio pubblicamente, per essersi mostrato prontamente disponibile al nostro bisogno di formare medici specializzati per aiutare i malati del mio Paese. Fra la nostra e la vostra città, fra la nostra e la vostra università, fra l’Italia e l’Africa, si è venuto a creare in così breve tempo un collegamento stabile, direi una sorta di ponte, che noi apprezziamo moltissimo“.

”Quale deve essere il compito dell’Università, oggi, nell’era della globalizzazione?“

”L’università deve continuare ad essere una istituzione sempre disponibile verso popoli e culture diverse, ed essere aperta alle istanze di solidarietà, atteso che l’unione fra le genti costituisce un segno positivo della globalizzazione“».

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