A Camaro un anno per riparare una fognatura. Stavolta l'intenzione delle istituzioni c'è, ma il -sistema- rallenta tutto

A Camaro un anno per riparare una fognatura. Stavolta l’intenzione delle istituzioni c’è, ma il -sistema- rallenta tutto

A Camaro un anno per riparare una fognatura. Stavolta l’intenzione delle istituzioni c’è, ma il -sistema- rallenta tutto

martedì 03 Novembre 2009 - 09:52

Il consigliere della III circ. Gioveni: «si indìca conferenza dei servizi fra tutti gli organi preposti»

Un vero e proprio curioso caso “interistituzionale” quello di via La Rocca, a Camaro San Paolo, dove non basta quasi un anno d’attesa per riparare una condotta fognaria. La fognatura è “scoppiata” il 4 Dicembre 2008 sotto le baracche di via La Rocca a Camaro S. Paolo, ha costretto, ricorderete, Palazzo Zanca a sistemare in emergenza abitativa tre famiglie baraccate. La famiglia Maceli, ad esempio, era stata ospitata in albergo per ben 2 mesi prima dell’assegnazione di un alloggio.

Facile immaginare come siano stati certamente mesi d’inferno, questi, per tutti i residenti di via La Rocca, costretti tuttora a convivere giornalmente con liquami a cielo aperto, grossi topi, blatte, zanzare e odori malsani, tanto da spingere gli stessi a presentare nei mesi scorsi anche un esposto alla Procura della Repubblica.

Il consigliere della III circoscrizione Libero Gioveni ci informa che in effetti l’impegno da parte degli enti interessati c’è stato, quanto meno nelle intenzioni. Ma stavolta è stato un “mordersi la coda” continuo: «L’AMAM, infatti, ha da sempre manifestato la volontà di riparare la condotta fognaria sottostante le baracche, ma di fatto non può ancora intervenire se non prima Palazzo Zanca demolirà le stesse baracche; il Dipartimento Risanamento, dal canto suo, vorrebbe iniziare i lavori di demolizione, ma non può farlo se non prima Messinambiente provvederà a prelevare e smaltire le lastre di eternit dai tetti delle baracche; Messinambiente, a sua volta, non può ancora operare senza aver ricevuto la necessaria autorizzazione da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale (l’ex ASL 5)». Una spirale incredibile che solleva dalle responsabilità gli enti interessati, con il risultato che il fiume di fogna è ancora li.

Alla luce di tutto ciò, il consigliere Gioveni chiede l’indizione urgente di una conferenza dei servizi fra tutti gli organi preposti, finalizzata alla definizione dell’annosa vicenda e quindi volta a ridare decoro, igiene e sicurezza alle famiglie di via La Rocca, sempre più pronte ormai ad inscenare eclatanti forme di protesta.

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