Gioveni(Pd): «Dovrà andrà a finire la legna dei 41 alberi pericolanti che verranno abbattuti?»

Gioveni(Pd): «Dovrà andrà a finire la legna dei 41 alberi pericolanti che verranno abbattuti?»

Gioveni(Pd): «Dovrà andrà a finire la legna dei 41 alberi pericolanti che verranno abbattuti?»

sabato 07 Febbraio 2009 - 10:13

Il consigliere della terza circoscrizione lo chide all’amministrazione e prospetta alcune possibili soluzioni

Gli episodi degli ultimi giorni che hanno visti protagonisti gli alti e verdi “fusti” della nostra città implodere su se stessi a causa della mancanza di aderenza delle radici al terreno, hanno portato l’amministrazione comunale a stilare un piano che prevede l’abbattimento di 41 alberi ritenuti pericolanti, lungo e non solo la circonvallazione cittadina. Come si sa, infatti, il manto stradale sconnesso a causa della radici che, anno dopo anno, sono salite in superficie è stato molto spesso causa di gravi incidenti stradali.

Un intervento, dunque, non più rinviabile quello che Palazzo Zanca ha messo in cantiere e che, sebbene non sia ancora iniziato, spinge già qualcuno a vedere oltre. È il consigliere della terza circoscrizione Libero Gioveni che si chiede: Che fine faranno i quintali di legna ottenuta dalle operazioni di abbattimento dei tronchi?» Un aspetto che secondo il consigliere assume un’importanza prioritaria al fine di evitare la corsa all’accaparramento sfrenato da parte di «proprietari di panifici, pollerie, pizzerie, ristoranti con forni a legna e ovviamente cittadini con case munite di caminetti che certamente – afferma – rimarranno in agguato».

Gioveni accanto la problema propone però anche una soluzione: « Molti Comuni italiani, infatti, specie quelli che godono della proprietà di parecchi lotti boschivi, vendono, attraverso avvisi pubblici o bandi, la legna ricavata da eventuali operazioni di sezionamento o abbattimento degli alberi. Perché – chiede – Palazzo Zanca non potrebbe fare la stessa cosa? Il profitto da ricavare in questo caso, visto il numero esiguo di alberi da abbattere, non costituirebbe certamente la classica “manna risanatrice” per le asfittiche casse comunali; ma è pur vero che lo spirito dell’iniziativa vorrebbe essere anche quello di far cominciare a rispettare le regole». In alternativa. Aggiunge il consigliere, potrebbe essere apprezzabile l’iniziativa della solidarietà, donando cioè il ricavato della vendita della legna, infatti, potrebbe essere destinato alle famiglie messinesi colpite recentemente dalla furia del maltempo o dalle calamità naturali.

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