Litorale di Contesse, per la bonifica risposte in tempi brevi. Le ruspe di Messinambiente saranno al lavoro martedì

Litorale di Contesse, per la bonifica risposte in tempi brevi. Le ruspe di Messinambiente saranno al lavoro martedì

Redazione

Litorale di Contesse, per la bonifica risposte in tempi brevi. Le ruspe di Messinambiente saranno al lavoro martedì

lunedì 11 Agosto 2008 - 10:53

Sullo sfondo il recupero di due progetti di riqualificazione di cui non si ha notizia da due anni. E la storia è ancora più antica

«Una cosa normalissima.» Non fa una piega Ciccio Gallo, consigliere della II Circoscrizione, promotore, attraverso un’interrogazione dei giorni scorsi, del rinnovato interesse per il litorale di Contesse, nel constatare che l’intervento di rimozione del primo strato di spazzatura, annunciato da Messinambiente per oggi, non è cominciato. In realtà, come ha spiegato l’ingegner Natale Cucè, responsabile servizi e autocentro di Messinambiente, «Per oggi era previsto il spralluogo, che è stato fatto. Domani, invece, sarà la volta dell’intervento vero e proprio. In programma la rimozione di una discarica abusiva -censita-, cioè che torna a formarsi dopo ogni bonifica, nell’area sottostante la stazione di Contesse, con pulizia dell’accesso al mare».

Per la pulizia verranno impiegati un compattatore a carico posteriore e un bobcat, per un totale di 5 operatori, e le operazioni dureranno dalle 6,30 del mattino alle 10,00 circa.

Il sopralluogo di ieri dell’assessore alle politiche del Mare Pippo Isgrò, insieme al tenente della Polizia municipale, sezione Tutela del Territorio, Aldo Bruzzano, con 2 collaboratori, e al consigliere Gallo, è servito per toccare con mano il dramma ambientale della zona (già testimoniato dal nostro giornale esattamente l’anno scorso). In un fabbricato diroccato col tetto in eternit vive un gruppo di extracomunitari, mentre tutto intorno si susseguono cumuli di materiale edile. «La situazione del litorale oggi è ancora più grave – ha spiegato Gallo – perché con l’ultima mareggiata la costa è stata erosa e sono venuti alla luce decine di sacchetti neri, dal contenuto ignoto.

Questo non è il primo sopralluogo sull’area. Già il sindaco Salvatore Leonardi si era interessato, nel 2002, del litorale tra il torrente Zafferia e il torrente San Filippo, e della zona sottostante la stazione di Contesse. L’allora primo cittadino tentò la strada del finanziamento regionale per avviare un progetto di bonifica, studiato dall’architetto Vito Munafò, promosso dal circolo Ds -Grimau- di Contesse (animato dallo stesso Ciccio Gallo e dall’attuale consigliere provinciale Giuseppe Grioli). Il progetto immaginava la realizzazione, sull’area della ex Copas (fabbrica per la lavorazione del pollame dismessa), di un’arena pubblica per rappresentazioni e concerti, e di una pineta. Il tentativo di Leonardi, però, non ebbe successo e la cosa finì lì.

Fu, poi, il commissario Bruno Sbordone, in seguito alla petizione promossa dalla stessa sezione Ds -Grimau-, a occuparsi della questione. In quell’occasione il Comune fece propri altri due progetti promossi dalla sezione -Grimau-, uno per l’area che va dal torrente Contesse alla Via del Carmine, l’altro per la zona sotto la stazione di Contesse. L’ufficio Programmi complessi richiese per l’attuazione dei progetti i fondi dell’8 per mille, ma non li ottenne. Allora optò per un finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente, e qui si interrompe la storia. «A me risulta che siano stati presentati effettivamente», ha detto Gallo, per cui da due anni i progetti giacciono nei cassetti del Ministero. Non ne sa di più l’assessore Isgrò, che ha ammesso: «Devo chiedere all’assessore Scoglio, essendo due progetti complessi. Io non li ho ancora visti, ma so che sono di qualità». L’assessore ha assicurato, comunque, tempi brevi, massimo entro agosto, per conoscere la situazione di avanzamento dei progetti.

Come ha commentato Grioli: «Se l’Amministrazione comunale sposa i progetti di allora sarebbe un bene, perché erano molto validi. Certo, la copertura non è alla portata del Comune, l’unica soluzione è il Ministero dell’Ambiente, o, al limite, ritentare la strada dell’otto per mille. In questo caso, però, la delegazione nazionale dovrebbe battere i pugni molto forte, perché questi fondi sono ambiti da tutte le città, ed è arduo accaparrarseli».

Intanto lo scarico continua ininterrotto, come testimonia il consigliere Gallo. Una volta la gente di Messina andava a Contesse e Pistunina a fare il bagno, ma da 30 anni non si può fare più.

Nella foto l’area ex Copas. Nell’articolo correlato, del 21/08/07, un’ampia photogallery sull’area come appariva all’epoca.

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