"Spes contra spem", a Taurianova sequestrati a un imputato beni per 50mila euro

“Spes contra spem”, a Taurianova sequestrati a un imputato beni per 50mila euro

Redazione

“Spes contra spem”, a Taurianova sequestrati a un imputato beni per 50mila euro

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martedì 10 Maggio 2022 - 13:45

La vicenda processuale prende le mosse dallo strapotere criminale degli Zagari-Avignone, a suon d'estorsioni alle realtà imprenditoriali locali

TAURIANOVA – I Carabinieri della Compagnia di Taurianova, nei giorni scorsi hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di uno dei principali imputati del processo Spes contra spem relativamente a conti correnti e partecipazioni sociali per un valore superiore ai 50mila euro.

L’inchiesta sul clan Zagari-Avignone

L’attività d’indagine era stata condotta dai militari dell’Arma fra il 2020 e il 2021 e aveva permesso di riscontrare l’operatività della cosca di ‘ndrangheta Zagari-Avignone nel territorio del comune di Taurianova.
Per tali fatti, la Dda di Reggio Calabria aveva richiesto ed ottenuto provvedimenti cautelari per 11 indagati, ritenuti a vario titolo dediti in maniera capillare e sistematica a soffocare il tessuto imprenditoriale del territorio taurianovese, attraverso plurime vessazioni e innumerevoli richieste estorsive in pregiudizio dei commercianti.

Continuava a gestire l’azienda dal carcere

Nello specifico, l’esecuzione del provvedimento patrimoniale è stata disposta nei confronti di un appartenente alla predetta consorteria mafiosa che, ha avuto modo d’accertare la Benemerita, è l’unico amministratore nonché rappresentante di un’impresa che commercializza caffè in cialde. È stato altresì acclarato che, ancorché detenuto, l’odierno imputato ha continuato a gestire l’attività commerciale attraverso la moglie.

L’esecuzione del sequestro è stata attuata dai carabinieri congiuntamente all’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Reggio Calabria, in ottemperanza alle disposizioni sancite del Codice antimafia. Possibili sviluppi potrebbero aversi all’esito dell’udienza in camera di consiglio nell’ambito della quale verrà definito il procedimento di prevenzione.

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