Stadio Franco Scoglio, sì ai nullaosta: "Ma da qui alla concessione c'è un mondo"

Stadio Franco Scoglio, sì ai nullaosta: “Ma da qui alla concessione c’è un mondo”

Giuseppe Fontana

Stadio Franco Scoglio, sì ai nullaosta: “Ma da qui alla concessione c’è un mondo”

mercoledì 23 Luglio 2025 - 13:30

L'assessore Finocchiaro ha spiegato: "Per la lega non c'è una priorità, sono tutte equiparate". Poi si è parlato del debito di Acr Messina: "Tra 80 e 90mila euro"

MESSINA – I sì ai nullaosta per poter inserire l’impianto Franco Scoglio come stadio di casa in vista dei prossimi campionati e formalizzare l’iscrizione in Serie D e in Eccellenza sono stati dati ad Acr Messina, Messina 1947 e Messana già la prima settimana di luglio. Ma “tra nullaosta e concessioni c’è un mondo”. Lo ha spiegato l’assessore allo Sport Massimo Finocchiaro, convocato in quinta commissione (presieduta da Raimondo Mortelliti) per spiegare ai consiglieri comunali cos’ha fatto fin qui l’amministrazione, nella calda estate (l’ennesima) del calcio a Messina.

L’assessore: “Tra nullaosta e concessione c’è un mondo”

Finocchiaro, arrivato in ritardo perché impegnato in mattinata allo stadio, al tavolo tecnico con la Prefettura, per il concerto di Marco Mengoni di stasera, ha spiegato: “Il Comune ha ricevuto tre richieste per lo stadio. Necessariamente si è dovuto anticipare tutto perché l’ex Sant’Agata per questioni di ripescaggio avrebbe dovuto presentare il nullaosta prima del 10. Abbiamo detto sì a tutti e tre perché siamo l’amministrazione di tutti e dovevamo dare queste opportunità a tutti. Tra nullaosta e concessione c’è un mondo. Ma non c’è una priorità, perché per la lega sono tutti e tre a pari livello. La priorità a questo livello non c’è, sono tutti dilettanti. La priorità ognuno ce l’ha nel cuore. Questo è ciò che abbiamo fatto finora. Per la concessione serviranno altre procedure”.

Acr Messina ha un debito “tra 80 e 90mila euro”

Poi in dibattito un passaggio con Dario Carbone su un debito che l’Acr Messina ha nei confronti del Comune, pari a circa 80mila euro. Di questa cifra ha parlato il presidente Mortelliti nella prima fase di lavori, citando la corrispondenza intercorsa con il dirigente Salvatore De Francesco. Il consigliere Carbone, che ha sottolineato come in passato si fosse parlato di ben altra cifra, ha chiesto se tra le carte in tribunale nel procedimento di liquidazione aperto a giugno, ci sia anche questo debito.

E Finocchiaro ha spiegato: “Il tribunale e il commissario hanno sempre detto che la società Acr Messina deve dimostrare che c’è continuità aziendale per accedere alle misure del piano anticrisi a cui ha chiesto di poter accedere. Se il tribunale si determina in positivo vuol dire che c’è una prospettiva di futuro. Noi dobbiamo aspettare queste determinazioni”. Come si è arrivati a una cifra “tra 80 e 90 mila euro”? Con una serie di compensazioni che negli anni scorsi hanno ridotto il passivo.

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