Stop a raccolta di abiti usati. E' scontro tra Comune e ditta Cannone

Stop a raccolta di abiti usati. E’ scontro tra Comune e ditta Cannone

Rosaria Brancato

Stop a raccolta di abiti usati. E’ scontro tra Comune e ditta Cannone

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giovedì 03 Ottobre 2019 - 07:15

"La ditta è inadempiente" spiega l'assessore Musolino "I cassoni erano manomessi" replica la Cannone dopo mesi di spettacolo vergognoso

Alla fine, così com’era prevedibile, la situazione è degenerata. Le prime avvisaglie che la raccolta di abiti usati, affidata da alcuni anni alla società pugliese Cannone, fosse ormai diventata ingestibile si erano avute a giugno.

Spettacolo indecoroso

Lo spettacolo accanto ai cassoni, sia al centro che in periferia, era indecoroso. I contenitori erano stracolmi, segnale di mancata raccolta da parte della ditta, ed i cittadini avevano iniziato a lasciare ogni tipo di materiale vicino ai cassoni, creando insolite discariche abusive.

L’allarme a giugno

A dare l’allarme era stato il presidente di Messina servizi Bene comune Pippo Lombardo, attraverso una lettera inviata all’assessore Musolino per chiedere d’intervenire presso la Cannone, ed il consiglio del V quartiere. Sin da giugno inoltre l’assessore Musolino aveva avviato l’iter per diffidare la società.

Il braccio di ferro

La situazione però è andata peggiorando, perché se da un lato l’amministrazione ha deciso di avviare le procedure per la revoca dell’affidamento, dall’altra la società ha continuato a non svuotare i cassoni per tutta l’estate e nel frattempo ha avviato l’iter per la rescissione del contratto.

Morale della favola, ad inizio settembre lo spettacolo era vergognoso.

Chi rubava gli abiti dismessi?

La Cannone infatti ha rescisso unilateralmente il contratto contestando l’impossibilità di darvi esecuzione a causa del fatto che trovavano i cassoni manomessi. La società sostiene che venivano introdotte nei contenitori lunghe aste per recuperare gli abiti dall’interno. Contemporaneamente intorno ai cassoni c’era ogni tipo di materiale, compresi abiti dismessi.

Interviene l’assessore Musolino

 Il Dipartimento, come spiega l’assessore Musolino,  ha ovviamente contestato questa rescissione ma nel frattempo la ditta ha iniziato a ritirare i cassoni sistemandoli nella zona di San Licandro. Mentre quindi l’amministrazione si muoveva per contestare l’inadempienza della ditta, la Cannone provava a ribaltare i fatti.

A giugno ditta inadempiente

Già dal 13 giugno l’assessore Musolino, invitava il dirigente del Dipartimento a diffidare la ditta Cannone: “Sono state segnalate numerose postazioni della raccolta abiti usati ingombre di sacchetti lasciati a terra perché i contenitori non sono stati svuotati .dalla ditta. Allo stesso modo la MessinaServizi Bene Comune segnala che anche i contenitori presenti nelle isole ecologiche non sono stati svuotati Si invita il Dipartimento a volere immediatamente diffidare la Ditta a provvedere alla pulizia e al ritiro degli indumenti dai cassoni presenti sul territorio comunale e alla raccolta dei sacchetti che sono stati abbandonati in prossimità dei loro contenitori. Contestualmente, si invita il Dipartimento a formulare un richiamo formale alla Ditta appaltante ravvisando una grave inadempienza al contratto e avvisando che, ove tale situazione dovesse ripetersi, si agirà per la rescissione del contratto stesso”

Il “mercato” dell’abito usato

Negli ultimi mesi gli oltre 200 contenitori che erano collocati nei diversi punti della città erano diventati inguardabili, un fenomeno che ha favorito una sorta di “mercato” collaterale che utilizza quegli abiti per rivenderli nei mercatini dell’usato.

Non a caso la Cannone ha citato proprio l’utilizzo delle “aste” per recuperare gli abiti all’interno dei cassoni.

“Piccole discariche”

Da un controllo effettuato nelle varie zone i contenitori di abiti usati si presentano stracolmi e con accumulo di materiale anche al di fuori degli stessi- scriveva a giugno Lombardo– La situazione descritta crea situazioni di forte degrado in quanto i cittadini si sentono autorizzati a riversare a terra, accanto agli abiti usati, anche altre tipologie di rifiuti, creando di fatto delle piccole discariche.

Lombardo chiedeva al Comune di sollecitare la ditta proprietaria dei contenitori ed evidenziava come la situazione di criticità riguardi anche le Isole ecologiche: “Si chiede quindi di sollecitare la ditta proprietaria dei contenitori al fine di provvedere urgentemente alla risoluzione della criticità esposta, diversamente ci vedremo costretti ad interrompere il ricevimento da parte dei cittadini degli abiti usati”.

Anche il Consiglio della V circoscrizione, dopo le segnalazioni dei cittadini, aveva dato l’allarme sottolineando come i contenitori, presi di mira dai vandali nelle ore notturne, venivanosaccheggiati” e svuotati. Gli indumenti però ritenuti di scarso valore venivano lasciati per strada.

Contenzioso tra ditta e Comune?

Adesso tra il Comune e la Cannone scatterà un contenzioso, ma nel frattempo la ditta ha lasciato Messina, spostando i contenitori a San Licandro. Il servizio di raccolta non è più attivo almeno da 4 mesi e l’assessore Musolino sta pensando di chiedere a MSBC la possibilità di spostare i 200 contenitori all’interno delle isole ecologiche per poter comunque riprendere la raccolta.

E i 40 mila euro annui?

Stando all’appalto originario il servizio di raccolta doveva essere svolto dalla ditta Cannone su tutto il territorio a titolo gratuito, con l’obbligo di riconoscere al Comune un corrispettivo di circa 40 mila euro l’anno, da pagare anticipatamente all’avvio del servizio. La raccolta doveva avvenire settimanalmente ed era previsto anche un numero verde ed un monitoraggio della situazione. Con ogni probabilità sia i gravissimi disagi e disservizi causati che la questione dei 40 mila euro l’anno, diverranno oggetto del contenzioso.

Rosaria Brancato

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2 commenti

  1. Nel frattempo il cittadino cosa deve fare con gli abiti usati che vuole dismetere

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  2. E anche in questo primeggiamo. Ma è possibile che non è possibile fare nemmeno un atto di solidarietà umana che qualcuno se ne approfitta?
    Una volta la raccolta veniva fatta dalle parrocchie, adesso, se ci provi, ti guardano pure male. Roba da matti…

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