Rifiuti nello Stretto di Messina. La prof. Spanò: "Solo in un breve tratto"

Rifiuti nello Stretto di Messina. La prof. Spanò: “Solo in un breve tratto”

Redazione

Rifiuti nello Stretto di Messina. La prof. Spanò: “Solo in un breve tratto”

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giovedì 21 Gennaio 2021 - 16:03

L'Università di Barcelona ha studiato 7 km tra Tremestieri e Reggio, l'Università di Messina ha ricerche su 70 km

MESSINA – Secondo una ricerca condotta dalla Universitat de Barcelona e da ricercatori internazionali lo Stretto di Messina è stato considerato al primo posto nella classifica della “sporcizia sottomarina”.

La professoressa Nancy Spanò, delegata UniMe per le Iniziative scientifiche a tutela dell’Ambiente e del patrimonio marino, ha ribadito il suo pensiero a tutela del prezioso tesoro marino che si contraddistingue per le sue peculiarità e per l’enorme biodiversità.

“Le caratteristiche ecologiche, biologiche, idrologiche dello Stretto di Messina – ha detto – si riflettono sugli organismi che lo popolano, influenzando l’intero assetto biologico dell’ambiente con il risultato di avere a disposizione uno straordinario ecosistema, unico nel Mediterraneo per abbondanza di specie, biodiversità e biocenosi. I fondali del nostro mare sono caratterizzati da condizioni particolari, che rendono lo Stretto un ambiente unico nel Mediterraneo. Lo Stretto, dunque – ha aggiunto – è molto più della pattumiera che è stata troppo frettolosamente descritta, seppur dei dati obiettivi dimostrano che i rifiuti ci sono, limitati al tratto fra Tremestieri e Reggio”.

Il tratto oggetto dello studio dell’Ateneo Catalano è di circa 7 chilometri, “mentre l’Università di Messina vanta ricerche continue ed uno studio su una lunghezza di circa 70 chilometri”.

7 commenti

  1. Il messaggio che è passato purtroppo dipinge, se mai ce ne fosse bisogno, una realtà devastatata. Perciò scordiamoci la dichiarazione di patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO, tutto a vantaggio di altre realtà, come al solito……

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  2. Egr. D.ssa Spanò, da messinese mi spiace dover apprendere che il nostro amato stretto sia popolato da tante specie tra cui la “monnezza” come documentato dallo studio catalano sui 7 km di costa più significativi. Ma, pur sforzandomi, non riesco a comprendere la sua affermazione secondo la quale “l’Università di Messina vanta ricerche continue ed uno studio su una lunghezza di circa 70 chilometri”, vale a dire da Faro a Giarre più o meno! Con un altro piccolo sforzo potremmo confonderci con il Canale di Sicilia.

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  3. Egr. D.ssa Spanò, da messinese mi spiace dover apprendere che il nostro amato stretto sia popolato da tante specie tra cui la “monnezza” come documentato dallo studio catalano sui 7 km di costa più significativi. Ma, pur sforzandomi, non riesco a comprendere la sua affermazione che “l’Università di Messina vanta ricerche continue ed uno studio su una lunghezza di circa 70 chilometri”, vale a dire da Faro a Giarre più o meno! Con un altro piccolo sforzo potremmo confonderci con il Canale di Sicilia.

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  4. “I siciliani, ed ancora molto di più i messinesi, non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro enorme miseria, ogni intromissione di estranei sia per origine sia anche, se si tratti di Siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla”
    estrapolato e integrato da “Il Gattopardo”, incontro tra il Principe di Tomasi di Lampedusa ed Chevalley

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  5. Una vergogna assoluta, Messina una città ormai senza speranza e senza futuro.

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  6. anonimopalermitano 23 Gennaio 2021 09:43

    A Messina c’è un disastro sociale ed ecologico assoluto.
    Disoccupazione; lavoro nero e sottopagato; inosservanza del Codice della Strada; rifiuti abbandonati nella terraferma ed in mare…
    La città è perduta se nessuno interviene!

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  7. Purtroppo quanto rilevato dall’università di Barcellona è vero. Basta vedere quante tonnellate di rifiuti vengono riversate in mare dal torrente Calopinace… un corso d’acqua nel pieno centro di Reggio Calabria che trasporta in mare, sotto gli occhi di tutti e nella totale incuria, materiale di ogni genere… La vita bentonica proprio nel raggio di quei 70 km nel periodo di un decennio è quasi del tutto scomparsa… Invece di sentirci offesi cerchiamo di capire cosa facciamo veramente per ridurre il riversamento dei rifiuti in mare…

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