Il presidente Celona darà lettura di due documenti, uno diffuso dal CNF, l’altro riguardante la situazione della giustizia locale e poi abbandonerà l'aula. In conferenza denunciate anche le gravi carenze che interessano il settore della magistratura, annunciato ricorso contro una delibera del CSM

Sarà un’inaugurazione decisamente movimentata quella programmata per domani a Palazzo Piacentini per l’inizio del nuovo anno giudiziario. Gli ultimi provvedimenti varati dal governo, ma soprattutto le discusse liberalizzazioni che stanno mandando in subbuglio tante categorie di professionisti, sono ovviamente il “cuore” delle critiche mosse in conferenza stampa anche dal neo-presidente dell’Ordine degli avvocati, Francesco Celona. Quest’ultimo, prendendo la parola a nome dei colleghi e della categoria, ha spiegato che in un paese dove risultano registrati oltre 640 mila avvocati, e in una provincia, quella messinese, che ne conta oltre 5000, non è ammissibile pensare a norme che puntano alla quantità ma non alla qualità del servizio: “L’errore che fino ad oggi abbiamo commesso, sia gli avvocati che i magistrati – afferma Celona – è aver pensato che i problemi del comparto giustizia riguardino solo noi. Niente di più sbagliato, le vittime sono soprattutto i cittadini. Siamo disposti ad incontrarci con le forze politiche pur di offrire un’assistenza che dia veramente giustizia”.

Domani, dunque, il presidente, in rappresentanza degli altri ordini del distretto, darà lettura, così come avverrà anche nelle altre città, del documento ufficiale prodotto dal CNF, in cui l’avvocatura esprimerà la propria posizione rispetto ai nuovi provvedimenti adottati dal governo Monti. Il presidente Celona, però, darà lettura anche di un documento che riguarda dettagliatamente la situazione locale e i disagi della sede Messina. Al termine degli interventi, gli avvocati abbandoneranno l’aula.

Novità anche sul fronte delle carenze che interessano il settore della magistratura. Lo scorso 24 novembre, il plenum del CSM ha previsto per Messina l’assegnazione di 5 MOT (Magistrati Ordinari in Tirocinio), sui 9 inizialmente previsti. Numero che risulta insufficiente in quanto il primo settore a dover esser coperto è il penale, con una situazione che rimane dunque invariata per il civile. Della questione si era già interessato l’ex-presidente dell’Ordine, Francesco Marullo di Condojanni, che in una lettera inviata alla deputazione messinese, aveva fatto presente il problema sperando di poter ottenere degli interventi, che finora però non sono arrivati: “Domani – ha affermato Celona – incontreremo il rappresentante del CSM per capire quale sia la situazione, ma annunciamo che l’Ordine ha avviata un ricorso contro la delibera adottata dal Consiglio Superiore della Magistratura”.

A non prendere parte alla cerimonia di domani non saranno però solo gli “adulti”, ma anche i giovani dell’AIGA (Asssociazione Italiana Giovani Avvocati). In una nota a firma del presidente nazionale, Dario Greco, si specifica che l’Associazione non parteciperà perché “non si sta liberalizzando l’economia, ma si stanno ampliando soltanto le rendite di posizioni della grande impresa, delle banche e delle assicurazioni, mentre il numero dei notai aumenta solo sulla carta di 500 unità. Se davvero si vuole dare slancio all’economia – conclude Greco – si liberalizzi il mercato immobiliare consentendo anche agli avvocati di stipulare gli atti di compravendita: questa è la vera riforma di cui in cittadini hanno bisogno”.

(FOTO STURIALE)