Politiche, ultimi tasselli. Intanto all'Ars scoppia il caso dei deputati "fantasmi"

Politiche, ultimi tasselli. Intanto all’Ars scoppia il caso dei deputati “fantasmi”

Rosaria Brancato

Politiche, ultimi tasselli. Intanto all’Ars scoppia il caso dei deputati “fantasmi”

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venerdì 18 Gennaio 2013 - 16:38

Ultimi tasselli in tutte le liste. Rivoluzione civile completa le liste. Al Senato al quarto posto c'è il segretario cittadino dell'Idv Salvatore Mammola. Gli ex PdS sempre più verso il Megafono, con Corvaja quinto al Senato. Intanto all'Ars scoppia il caso dei deputati fantasma, presenti in Aula con i tesserini, ma col corpo altrove.

Mentre siamo ormai alla volata finale sulle candidature per le Politiche, entro il 21 si presentano le liste, all’Ars scoppia il caso dei deputati presenti “in spirito” ma non col corpo. A scatenare il caso, con tanto di foto che coglie “gli invisibili” in flagranza, sono stati gli irriducibili del M5S. Che erano “diversi” lo si era capito subito, adesso stanno dando prova che esiste un modo “diverso di far politica”, anzi migliore. Ma andiamo per ordine e aggiorniamo il taccuino elettorale.

Iniziamo dalla Rivoluzione civile di Antonio Ingroia. Anche nell’isola non mancano, come nel resto d’Italia, esponenti della lotta alla mafia e giornalisti (che in queste elezioni vanno a ruba in tutti i partiti, sono diventati il peperoncino che dà il tocco alla ricetta ideale). Ingroia è capolista alla Camera sia nella Sicilia Occidentale che nella Sicilia Orientale. Per quel che riguarda il nostro collegio, Sicilia 2 subito dopo Ingroia c’è il giornalista Sandro Ruotolo, mentre la candidata alla Presidenza della Regione per Sel-Idv Giovanna Marano è quarta. Per trovare un messinese dobbiamo arrivare al 10°posto, Giuseppe Marano, seguito da Ketty Bertuccelli. Al 13esimo posto c’è Pietro Currò (che in Sicilia Occidentale è 11esimo). Al Senato il capolista è l’ex sottosegretario Luigi Li Gotti, seguito da Carmelo Costanza e dalla giornalista del Fatto Quotidiano Sandra Amurri, mentre al quarto posto c’è il segretario cittadino di Italia dei Valori a Messina Salvatore Mammola.

Sugli altri fronti il Pd è alle prese con il caso dei cosiddetti “impresentabili”, ma pare che a rischio ci sia in Sicilia solo Crisafulli, perché il partito è molto più sensibile alla portata di voti che non alla “presentabilità” alla faccia di altre considerazioni che si fanno valere solo per gli avversari politici. I moralisti in casa d’altri li fanno un po’ tutti, come ad esempio Casini che non ha esitato a schierare cognata e genero. Nel Pdl questa notte porterà “consiglio” a proposito del diktat sugli esclusi, ovvero quelli con più di 15 anni di carriera alle spalle. Rischia Mimmo Nania, invece hanno ottenuto la deroga Antonio Martino e Stefania Prestigiacomo, mentre Marcello Dell’Utri, fresco di richiesta di condanna a 7 anni in appello, dichiara “Certo che mi candido, finchè sono vivo continuerò a candidarmi. Non lo farò solo da morto. Ma la storia che sono in lista con Grande Sud è una minchiata”. Proprio il Grande sud frattanto ha perso pezzi, con Cimino, Bufardeci e Savona, accolti a braccia aperte dal Pd che ormai non va tanto per il sottile sui repentini cambi di casacca.

Il bollettino degli ex Mpa divenuti anche ex PdS da quando Lombardo è tornato con Berlusconi, cambia di giorno in giorno, ma oggi il barometro segna Megafono stabile. Il gruppo di deputati regionali eletti con le liste Crocetta Presidente e transitati subito dopo nel Movimento per il Territorio di Salvo Andò, e del quale fa parte anche il messinese Marcello Greco, hanno ufficialmente annunciato l’appoggio alla lista del Megafono al Senato. Quanto al gruppo Beppe Picciolo in fase di divorzio da Lombardo dopo la virata a destra, sembra essere a un passo dal “sì” con Crocetta. L’accordo si gioca sul quinto posto al Senato per Pippo Corvaja, nonostante qualche malumore in entrambe le parti, da un lato in chi vorrebbe restare con Lombardo che torna a candidarsi al Senato, dall’altro in casa Megafono dove i nuovi ingressi non sono stati accolti con striscioni di benvenuto.

Intanto all’Ars va in scena lo spettacolo “dei deputati invisibili”. Erano previste repliche della perfomance, ma dopo la foto che il M5S ha diffuso e dopo la richiesta di decurtare il gettone di presenza agli onorevoli fantasmi è probabile che sarà uno spettacolo da archiviare. La seduta in questione era dedicata al fantomatico Ponte sullo Stretto, ed in base ai tesserini magnetici inseriti i deputati presenti a Sala d’Ercole dovevano essere 57. Peccato che al momento del voto i presenti in carne ed ossa erano appena 27, gli altri solo “in spirito”. D’accordo che il dibattito sul Ponte dopo 40 anni non ha più lo stesso interesse di un tempo, ma quel tesserino magnetico inserito garantisce, anche se il proprio corpo girovaga per le stanze, la bellezza di 224,90 euro a seduta. Alla fine ha votato un terzo dei presenti, ma il gettone vale per tutti.

Oggi i grillini hanno chiesto ufficialmente agli Uffici di Palazzo dei Normanni l'elenco dei fantasmi. Nel frattempo il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone inizia a studiare ipotesi di nuove regole, compresa la di estendere la decurtazione alla diaria a tutte le sedute d'Aula anche se non si vota, per togliere il “vizietto”a chi ha il tesserino facile.

“57 tesserini di deputati inseriti sui banchi all’Ars- ha commentato Giancarlo Cancelleri del M5S- ma soli 27 Presenti. Non mi sembra una bella forma di rispetto per i deputati presenti in aula, per i cittadini siciliani, oltre che un buon metodo per risparmiare sui costi della politica”.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. ART.21 COSTITUZIONE. COMMENTO APERTO a Valentina ZAFARANA. L’attività di smascherare i deputati regionali, ladri del gettone di presenza, è LODEVOLE, ma non basta. Dal MOVIMENTO 5 STELLE ci aspettimo ben altro, cioè porre la questione dell’abnorme spesa corrente del parlamento siciliano più caro d’Italia. Come saprai ci costa 157,2 mln, ben 88 mln in più della Lombardia, che ha più del doppio di abitanti, e un prodotto interno lordo, cioè un ricchezza non paragonabile con la Sicilia. Una regione più ricca e popolosa che spende per la propria assemblea solo 69,2 mln, infatti ogni siciliano paga 31,4 euro l’anno contro 6,8 del cittadino lombardo, cinque volte di più. I messinesi non sanno che ogni deputato siciliano costa 380 mila euro l’anno, e per giorno lavorato, si fa per dire, voi avete scoperto la furbizia, sono 132 ci costano 2.878 euro. Sono cifre insopportabili, a prescindere dalla gravissima crisi economica e finanziaria della nostra isola, è la vera questione morale siciliana. Mi aspetto al più presto una vostra battaglia molto dura e fragorosa, alla Beppe GRILLO, e un disegno di legge che sopprima l’art.1 della legge 44 del 1965, che equipara l’indennita ai Senatori della Repubblica. A proposito della provocazione di Carmelo BRIGUGLIO a Rosario CROCETTA, gli consiglia di dimettersi, in vista dell’approvazione del Parlamento nazionale della riduzione da 90 a 70 i seggi dell’ARS, per risparmiare 20 stipendi, pur essendo avvocato, il politico messinese non sa che la Regione siciliana è a statuto speciale, gode di autonomia compresa la legge elettorale. Una provocazione o una barzelletta, quella di Carmelo BRIGUGLIO?

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  2. All’istituto case popolari hanno inquisito gli assenteisti per truffa allo stato. Per i deputati non vale il reato di truffa?
    Non è compito del presidente dell’Ars verificare il numero dei presenti e se questo coincide con il numero dei votanti, o forse non si chiama l’appello perchè si tratta della Regione siciliana? In tutti questi anni sono stati votati in questo modo i provvedimenti della regione? I pianisti esistono ancora.

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  3. che vergogna, non cambiano mai ….
    sarebbero graditi nomi, ovviamente

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  4. Basta tesserini… un sistema che rilevi la presenza dalle impronte digitali. Anche se, ne sono convinto anche così ci sarà gente che ci proverà, anche a costo di amputarsi un dito.

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  5. Arrestate quelli che hanno ceduto il tesserino e quelli che hanno votato per gli assenti. Non ci possono essere giustificazioni di nessun tipo. Il reato di truffa ci sta tutto, con l’aggravante dell’abuso. Sarebbe opportuno che il presidente dell’ars, Avv. Giovanni Ardizzone, pubblicasse i nominativi di questi politici assenteisti, proponendone la decadenza dalla carica per abuso, infedeltà e truffa.

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  6. puzza di bruciato 19 Gennaio 2013 22:35

    La cosa che colpisce di più è ardizzone, come riferisce un noto giornale, ha detto che non era il caso farne “un caso”.. Ma che caso dice… e costui doveva essere la svolta, il nuovo alla regione!!! il presidente di tutti i siciliani.. e come: continuando a non denunciare le male abitudini dei colleghi politici strapagati della ns tasse… ma ci pensate circa 250,00 euri al giorno come gettone di presenza 250,00×30 gg=……..
    lascio a voi il totale e l’indignazione…. W Grillo & M5S.

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  7. Ma dai veramente 20 Gennaio 2013 19:48

    il nocciolo è togliere la specialità alla regione Sicilia, tramite la riforma della costituzione al titolo V, e così alcuni politici forse finiscono di giocare, all’asso pigliatutto.

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  8. E pensare che proprio Ardizzone, in passato, ha utilizzato contro Raffaele Lombardo, il termine “BANDITISMO ISTITUZIONALE”.

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