Concerto sinfonico di protesta davanti al piazzale prospiciente il Teatro

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venerdì 25 Maggio 2012 - 11:32

Cgil e Uil: "Con questa iniziativa intendiamo manifestare tutta la nostra preoccupazione per la riduzione delle risorse effettuata dalla Regione Sicilia"

La SLC-CGIL e la UILCOM-UIL hanno organizzato, insieme ai professori d’orchestra ed ai dipendenti, in organico e precari del Teatro Vittorio Emanuele, un concerto sinfonico di protesta che si terrà sabato 26 maggio, con inizio alle ore 19,00 e fino alle ore 19,30, davanti al piazzale prospiciente il Teatro: “Con questa iniziativa intendiamo manifestare tutta la nostra preoccupazione per il taglio delle risorse effettuato dalla Regione Sicilia al Teatro Vittorio Emanuele di Messina. La riduzione dei contributi ha colpito indistintamente tutti i teatri della regione, ma incide, in maniera determinante, su una realtà nella quale le risorse sono rimaste inalterate, in termini economici, da oltre venti anni. In passato con le vecchie lire ed oggi in euro, le somme stanziate, piuttosto che aumentare, sono diminuite. Questo ha ridotto il potere economico dell’Ente di oltre il 50%, pesando notevolmente sullo sviluppo e sulla pianificazione delle attività artistiche oltre che sulle possibilità di crescita professionale del personale, sia stabilizzato che impiegato a tempo determinato. Sul Teatro di Messina, oltre alle problematiche economiche, pesano le questioni ancora irrisolte negli anni che hanno inciso notevolmente sulla vita dei lavoratori e delle loro famiglie: l’equiparazione e l’adeguato inquadramento ai ruoli regionali del personale, senza alcun tipo di penalizzazione per i ritardi con cui verrà effettuata, e parallelamente la redazione della pianta organica con la conseguente stabilizzazione del personale precario (professori d’orchestra, tecnici, sarti, ecc.). Di recente l’orchestra del Teatro di Messina ha partecipato allo sciopero indetto dalle Organizzazioni Sindacali di SLC-CGIL ed UILCOM-UIL del 27 marzo per la “prima” dell’opera “L’Elesir d’Amore” di Gaetano Donizetti. Successivamente ha fatto parte della compagine dell’orchestra, formata da musicisti di tutti i teatri siciliani, che hanno manifestato a Palermo, dinnanzi alla Regione, contro i tagli ai finanziamenti”.
“E’ grazie a questi lavoratori – ha affermato il Segretario di SLC-CGIL Giuseppe Di Guardo – sempre più precarizzati, che il Teatro di Messina ha visibilità nello scenario regionale. E’ sulle loro azioni di protesta che si dà voce alle problematiche del Teatro; ed è per questo che intendo pubblicamente ringraziarli per il loro impegno e per i risultati che, insieme agli altri lavoratori, otteremo. Non possiamo però abbassare la guardia e l’attenzione; ci aspettano giornate ancora più impegnative e manifestazioni sempre più eclatanti ed incisive per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, necessari per la vita di questo teatro e dei suoi dipendenti, sia essi già in organico che precari. Sono certo che già da questa manifestazione vedrò, tra coloro che saranno presenti al concerto a manifestare, anche i dipendenti amministrativi ed i tecnici, che sono già nell’organico del Teatro, oltre ai lavoratori precari”.
Il Segretario UILCOM-UIL Nicola Alessi ha aggiunto: “Preoccupa il taglio che, oltre ad assestare un duro colpo all’immagine culturale della Città di Messina, penalizza oltremodo la domanda di cultura dei cittadini, non garantendo il proseguimento della programmazione di eventi e spettacoli per la stagione in corso, oltre che per la prossima. E’ necessario poter garantire, oltre all’occupazione di tanti lavoratori, la cultura a Messina rappresentata dall’unico storico teatro sul territorio provinciale. Noi faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per il raggiungimento di questo obiettivo”.
“Desidero ringraziare – ha aggiunto Di Guardo – il Coro Lirico Cilea di Reggio Calabria, diretto dal Maestro Marcello Siclari insieme a tutti i suoi componenti, per la partecipazione al concerto e per la sensibilità immediatamente espressa all’invito che gli abbiamo rivolto, così come ha inteso aderire il Coro “I Mirabili” di Messina, diretti da Sonia Mangraviti. Spiace non poter dire altrettanto del Direttore del Conservatorio Musicale “Corelli” di Messina, Maestro Gianfranco Nicoletti, che non solo ha declinato l’invito a partecipare alla manifestazione adducendo la motivazione di non voler andare “contro” il Teatro, ma si è reso parte attiva di una iniziativa alquanto deprecabile: ha fatto affiggere, nelle aule e nei corridoi del conservatorio, una nota a sua firma, con la quale ammoniva allievi e professori a non partecipare all’evento. Ciò non sarebbe stato concesso neanche dietro richiesta di autorizzazione. Ritengo che abbia perso una buona occasione per tacere. Intendo nuovamente rassicurarlo che nessuno manifesterà contro nessuno ma saremo tutti a favore della cultura, del lavoro, e dello artistico e culturale della città”.
Così SLC-CGIL ed UILCOM-UIL hanno organizzato il concerto del 26 maggio. La proteste vanno avanti da oltre due anni in un crescendo di manifestazioni: ricordiamo quella del 9 aprile 2010 in cui l’orchestra ha suonato in camicia e coccarda, del 15 febbraio 2011 sempre l’orchestra con i nasi di pinocchio, del 07 aprile 2011 attraverso una riuscitissima raccolta firme o quella con cui i professori d’orchestra si sono incatenati alle colonne del teatro, senza dimenticare l’ultima, che ha visto in scena l’opera di Donizetti senza l’ausilio dell’orchestra. Nelle more, SLC-CGIL ed UILCOM-UIL insieme ai lavoratori chiedono al pubblico del teatro ed alla cittadinanza, di sostenere questa protesta assistendo numerosi al concerto.

Un commento

  1. Catanesi e palermitani hanno i fondi necessari ed anche di più… eppure non offrono, rispetto a Messina che usufruisce delle briciole, spettacoli e bilanci, all’altezza degli investimenti.
    Tagliare le ridicole risorse di Messina è stato, da parte della regione Sicilia, l’imposizione alla colonia, il voler ricordere ai messinesi non hanno gli stessi diritti delle altre province.
    Tocca ai messinesi che hanno la provincia più bella della Sicilia con oltre il 50% del turismo,un territorio unico, dire basta alla schiavitù penalizzante oltre ogni limite che la regione impone.
    E’ tempo che i messinesi pongano fine ad un colonialismo che ha strappato alla città comandi militari e dirigenze civili di ogni ordine e tipo, per sminuire la città e la provincia anche attraverso tagli mirati ad annullare nel tempo i servizi, anche essenziali, come i punti nascita, il pronto soccorso…ect…..La provincia di Messina e figlia della cultura greco-romana…Esiste una incolambile diversità con la cultura di compare Alfio con la sua lupara tipica di Catania e Palermo.

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