"Non è colpa mia se non si è in grado di fare arrivare in Consiglio comunale lo strumento finanziario e lo si porta in aula con sette mesi di ritardo..."
TAORMINA – A Palazzo dei Giurati il dibattito resta acceso. In ballo c’è l’approvazione del Bilancio di previsione, per il quale è già giunto un commissario che ha concesso 30 giorni di tempo al Consiglio. Ciononostante l’Assemblea convocata per mercoledì è saltata per un presunto difetto di notifica ad un consigliere di minoranza, Antonio D’Aveni, che non si è presentando in aula inviando una pec con la quale si evidenzia che la seduta era inficiata.
I consiglieri di minoranza in una nota hanno parlato di “un danno alla città di Taormina e ai cittadini tutti”.
Ieri sera è giunta la replica di D’Aveni: “Non riesco a capire la dichiarazione della maggioranza – esordisce – e le parole nei miei confronti . Dovrebbero arrabbiarsi solo con loro stessi. Infatti – prosegue – non è colpa del sottoscritto se questa Amministrazione aveva annunciato lo scorso febbraio che avrebbe istituito la notifica ai consiglieri comunali via Pec ma non è stata capace di farlo, malgrado il suggerimento del segratario comunale.
Non c’è mai stato e non esiste nessun ostruzionismo da parte del sottoscritto – chiosa il consigliere di minoranza – e chi mi critica in quel documento non fa altro che provare a giustificare la propria inadeguatezza e incapacità. La verità è che la città è allo sbando e il disastro è sotto gli occhi di tutti. Non è colpa mia se non si è in grado di fare arrivare in Consiglio comunale il Bilancio e lo si porta in aula con sette mesi di ritardo, oltre i termini già scaduti. Non è colpa mia se il Bilancio da dicembre 2018, è stato rifatto quattro volte portando fino alle dimissioni un assessore.
Non è colpa mia se la città è piena di spazzatura. Non è colpa mia se ogni giorno c’è caos viario in città.
Non è colpa mia se si annuncia la Ztl e poi non si sa nemmeno quando e se entrerà in vigore. Non è colpa mia – prosegue D’Aveni, come un fiume in piena – se non si è capaci di fare un bando per la gestione del Palacongressi. Non è colpa mia se non viene portato in Consiglio comunale il regolamento sui suoli pubblici e nel commercio regna sovrana la deregulation… Certamente – conclude D’Aveni – sarà merito mio e dei miei amici farli andare a casa prima della scadenza”.