"Maliditta la miseria" al Teatro Annibale Maria di Francia

“Maliditta la miseria” al Teatro Annibale Maria di Francia

Dalila Tassone

“Maliditta la miseria” al Teatro Annibale Maria di Francia

lunedì 28 Novembre 2011 - 15:41

Il terzo appuntamento proposto dalla rassegna Espressione Teatro 2011 non ha deluso le attese le pubblico che ha gremito, il 24 e il 25 novembre, il Teatro Annibale Maria di Francia per assistere allo spettacolo Maliditta la miseria, portato in scena dalla compagnia del Teatro “Stabile Nisseno” di Caltanissetta per la regia di Giuseppe Speciale, affiancato sul palco dagli esilaranti Salvina Fama e Giovanni Speciale.

La vicenda, nel racconto di Eduardo Scarpetta, è nota a tutti: la quotidianità dello squattrinato Pasquale, che vive in miseria con la moglie Concetta, la figlia Pupella, l’amico Nicolino e l’amante di lui Luisella, viene agitata dall’arrivo del marchesino Filippo che, pur sposare la sua amata Elena, giovane di umili origini, nonostante il parere contrario dei genitori, chiede a Pasquale, vecchio inquilino di una delle sue proprietà, di vestire i panni della propria altolocata famiglia e di presentarsi alla festa di fidanzamento organizzata dal padre della ragazza, il cuoco arricchito “cavaliere eccellenza” Paolo Pignata, ben contento di imparentarsi con dei nobili.

Lo spettacolo, in due atti (al primo, ambientato nella misera dimora di Pasquale in cui si mangiano solo “pani e vilenu, anzi sulu vilenu”, fa da contraltare antifrastico il salotto di casa Pignata in cui, ad apertura di secondo atto, fanno bella mostra, trofei di una ricchezza ostentata, divani in pelle, pareti damascate, fiori alle porte), deve la propria riuscita principalmente alla resa caricaturale dei personaggi le cui peculiarità sono amplificate e, quasi, esasperate nel riadattamento del copione in lingua siciliana di Giuseppe Speciale (si vedano, ad esempio, donna Concetta e la sua passione per la danza spagnola; il marchesino Filippo e i suoi difetti di pronuncia che lo accomunano alla bella Elena; il pianto sguaiato di Pupella, costantemente affamata).

Colpi di scena, ribaltamenti di ruolo, agnizioni finali rendono lo spettacolo vivace ed animato e, prima che il sipario cali definitivamente, si mette in bocca al più misero tra i finti nobili, il cavaliere Paolo Pignata, che decide, nonostante l’inganno, di accogliere a pranzo i poveri parenti di Filippo, il senso vero della nobiltà, quella d’animo che travalica i confini sociali e che fa andare, come sulla scena, tutti a braccetto.

La rassegna Espressione Teatro 2011 dà appuntamento al pubblico il 10 e 11 dicembre prossimi: Enrico Guarneri e Pietro Barbaro saranno i protagonisti del grande successo di Antonino Russo Giusti L’eredità dello zio buon’anima.

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