“Perthus” con Giampiero Cicciò e Annibale Pavone inaugura -La Casa degli Artisti alla sala Laudano

“Perthus” con Giampiero Cicciò e Annibale Pavone inaugura -La Casa degli Artisti alla sala Laudano

“Perthus” con Giampiero Cicciò e Annibale Pavone inaugura -La Casa degli Artisti alla sala Laudano

mercoledì 10 Novembre 2010 - 09:00

Il lavoro del francese Jean-Marie Besset in scena dal 12 al 14 novembre

-Perthus- del francese Jean-Marie Besset, interpretato da Giampiero Cicciò (che è anche il regista), Annibale Pavone, Andrea Luini e Matteo Romoli, inaugurerà dal 12 al 14 novembre la sezione -La casa degli artisti-, tutta dedicata a spettacoli che mettono in evidenza problemi della società contemporanea. La sezione, voluta dal direttore artistico per la prosa dell’Ente Teatro di Messina, Maurizio Marchetti, comprende sette appuntamenti, molti dei quali valorizzano attori e registi messinesi. È questo il caso di -Perthus-, grazie alla presenza di Giampiero Cicciò e Annibale Pavone, attori ben noti in campo nazionale.

Il lavoro di Besset è ambientato in una piccola città nel sud della Francia, poco lontano dal passo del Perthus che permette di attraversare i Pirenei e raggiungere la Spagna. Qui Paul, un liceale appassionato di letteratura e di teatro, incontra Jean-Louis, giovane ammaliante e misterioso, alunno dell’ultimo anno. Tra loro nasce una forte amicizia fatta di grande complicità ed esclusività. Mentre Paul si scopre innamorato di Jean-Louis, le rispettive madri, Irene e Marianne, fanno conoscenza: ciascuna trova nell’altra lo specchio della propria infelice esistenza. Decise a costruire un futuro prestigioso per i loro “figli prodigio”, non lasceranno che la passione tra i due ragazzi faccia deragliare la loro carriera.

-Con questo testo, pervaso da una comicità amara e trascinante, attraverso i personaggi di Paul e Jean-Louis, – dice il regista Cicciò – Besset propone un affresco disincantato e a tratti esilarante del passaggio dall’adolescenza all’età adulta. I protagonisti sono ragazzi oppressi dalle madri, Marianne e Irene, al tempo stesso autoritarie e vulnerabili, che cercano di plasmarli e di pianificarne l’avvenire. In più, i due giovani sono abbandonati a se stessi dai padri, invisibili nella pièce, padri goffi e bugiardi alle prese con ambizioni e carriere, sempre impegnati ad accumulare denaro-.

Jean Marie Besset (1959) diplomato in Scienze Economiche e studi politici, dal 1986 al 1998 passa il suo tempo tra New York, dove scrive, e la Francia, dove le sue opere sono rappresentate. Nel 1999-2000, insieme a Laura Pels, è stato direttore delegato del Théatre de l’Atelier. Dal 1995 all’interno della compagnia BCDV, fondata con Gilbert Désveaux, ha ricoperto nei suoi spettacoli diversi ruoli (autore, adattatore, regista, attore). Candidato nove volte ai Molières (cinque volte come Migliore Autore e quattro come Migliore Adattatore), Jean-Marie Besset è stato premiato dal Syndacat National de la Critique Dramatique (1993), ed è stato insignito del Prix Nouveau Talent Théatre de la SACD (1993), del Prix du Jeune Théatre de l’Académie Francaise (1998) e del Grand Prix du Théatre dell’Academie Francaise (2005). Infine è stato nominato Chavalier (1995) e Officier des Art set Letters (2002). Da gennaio 2010 è direttore artistico del Théatre des Treize Vents (Montpellier).

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