“Ritratto di spalle” di Rocco Familiari in scena alla Sala Laudamo

“Ritratto di spalle” di Rocco Familiari in scena alla Sala Laudamo

“Ritratto di spalle” di Rocco Familiari in scena alla Sala Laudamo

martedì 02 Novembre 2010 - 14:24

È il secondo appuntamento della stagione -Paradosso sull'autore-

-Ritratto di spalle- di Rocco Familiari (nella foto), interpretato e diretto da Viviana Piccolo, in scena nella Sala Laudamo dal 5 al 7 novembre, è il secondo appuntamento del cartellone -Paradosso sull’autore-, dedicato alla drammaturgia italiana contemporanea e curato da Dario Tomasello. L’autore è ben noto a Messina, dove ha vissuto e lavorato per molti anni prima di trasferirsi a Roma: tra l’altro, nel 1976, ha fondato il Festival internazionale del Teatro di Taormina.

Svolto in un unico atto, il “monodramma”, come lo chiama l’autore, è tutto al femminile. Permeato da un raffinato senso erotico, che la Piccolo definisce -sorprendentemente non-maschile-, scandaglia, infatti, i segreti più intimi dell’universo-donna. -La protagonista – spiega l’attrice e regista – decide, forse, di mettersi a nudo, rivelando la propria storia, i desideri più nascosti, le paure, le indecisioni, che confida al pubblico come fosse nel salotto di casa sua, o a sé stessa, invece, davanti a uno specchio, nel quale osserva la sua immagine moltiplicata, lacerata nei ricordi, nei labirinti dei pensieri. Decide, forse, di smascherarsi, utilizzando le parole, certo – il testo è fortemente poetico – ma anche la gestualità del corpo, la musicalità del respiro”.

-Ritratto di spalle- è la prima opera pubblicata da Familiari. Scritta nel 1973, lo stesso anno cioè in cui l’autore ha esordito come regista con I tessitori di Hauptmann, proprio nella Sala Laudamo (il protagonista era Walter Manfrè, e vi era anche, in una particina, un giovanissimo Nino Frassica), uscì nella prestigiosa collana All’insegna del pesce d’oro delle edizioni Scheiwiller, nel 1977.

Il “monodramma” è stato messo in scena per la prima volta nel 1974, come è precisato in una nota del volumetto, in casa di Adele Fortino, interpretato da Giovanna Conti, con una colonna sonora di Nicolò Castiglioni e la regia dello stesso autore. Sempre nel 1974 ne è stata trasmessa una versione radiofonica (su Rai 3), e successivamente Familiari ha curato la regia televisiva del testo per la messinese “Telespazio”, con la stessa interprete.

È stato poi ripreso da Aldo Trionfo, che nel 1982 aveva tenuto a battesimo Familiari con la sua splendida realizzazione di “Don Giovanni e il suo servo” (con Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti). Lo spettacolo venne rappresentato (insieme con un altro monodramma, La caduta, interpretato da Virginio Gazzolo) al “Teatro dell’Orologio” di Roma, nella stagione 1984/’85, con Laura Cardile, scena di Giorgio Panni, musiche di Paolo Terni.

È inserito ora nel volume che raccoglie l’intera produzione drammaturgica di Familiari: Teatro, Gangemi editore, 2008, Prefazione di Krzysztof Zanussi, Introduzione di Dario Tomasello, con due scritti di Aldo Trionfo

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