Dodici spettacoli, di cui quattro inseriti nella mini rassegna di teatro comico. Spazio anche per un laboratorio teatrale dell’inclusione per ragazzi diversamente abili
S. TERESA DI RIVA – Ancora passione, ancora teatro. Ed anche quest’anno “Si ride sul serio”. Il 26 ottobre si alzerà il sipario del Val d’Agrò per la quinta stagione teatrale, presentata in una sala gremita, alla presenza di numerosi protagonisti che si alterneranno sul palcoscenico sino al 17 maggio.
Dodici spettacoli, di cui quattro inseriti nella mini rassegna di teatro comico. Illustrati nei dettagli da Cettina Sciacca, direttrice artistica del Val d’Agrò e presidente della compagnia “Sikilia”. Nel corso dei suoi interventi si è soffermata a lungo sul laboratorio teatrale dell’inclusione per ragazzi diversamente abili. Una lodevole iniziativa portata avanti in collaborazione con le scuole del territorio e le associazioni che operano nel mondo della disabilità.
La rassegna prenderà il via il 26 ottobre con “I ragionamenti de le puttane”, che vedrà in scena Liliana Randi, Angelo D’Agosta e Giovanna Mangiù.
Si proseguirà il 23 novembre con “Ridi con me” (Antonello e Annalisa Costa). Il 14 dicembre sarà la volta di “Los 4 cobre” (Dandy Diva G), mentre il 18 gennaio Sebastiano Lo Monaco metterà in scena “Io e Pirandello”.
Francesca Bernava e Alice Sgro il 15 febbraio proseguiranno con “Aquiloni”; il 7 marzo sarà la volta di Carmen Marzo con “Rosy d’Altavilla”, il 18 marzo Salvo ed Eduardo Saitta si cimenteranno con “L’Altalena” mentre il 16 maggio si chiuderà con “Amore e pinzimonio” di Alessandro Idonea.
Contestualmente si terrà la mini rassegna di teatro comico che prenderà il via il 10 novembre con Toti e Totino (“Ma tu che lavoro fai?”). Secondo appuntamento con Michele Privitera, Marco Manera e Iridiana Petrone il 5 gennaio; il 22 marzo sul palco ci sarà Sergio Vespertino e il 10 maggio I pezzi di nerd.
Alla presentazione, oltre a Cettina Sciacca, sono intervenuti il sindaco di S. Teresa di Riva Danilo Lo Giudice, il regista catanese Giovanni Anfuso, il presidente provinciale della Fita (Federazione italiana teatro amatori) Angelo Fausto Napoli e Pippo Trimarchi, editore del giornale online Tempostretto.
Presenti inoltre numerosi sindaci del comprensorio, con in testa il presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli joniche dei Peloritano, Davide aratore, il quale ha annunciato che l’ente sovracomunale ha deciso di concedere un contributo al Teatro Val d’Agrò diretto da Cettina Sciacca per la “grande opera culturale” che svolge nel territorio, unica struttura del genera tra Giarre e Messina.
Si è parlato della crisi del teatro e, più in generale, della cultura. Della mancanza di investimenti, di gestioni di enti teatrali discutibili. “La crisi dei teatri – ha rimarcato Pippo Trimarchi – è il risultato del dileggio della cultura. Quando i governanti mettono nelle scuole in secondo piano le materie culturali per incentivare le quelle tecniche sostenendo che sia questo il percorso per uscire dalla scuola e lavorare, si crea il vuoto. Un vuoto di quella cultura che invece aiuta a far crescere l’uomo e diventa al contempo strumento di felicità”.
Il Teatro Val d’Agrò è in controtendenza. Il trend degli abbonamenti è in crescita. E il progetto potrebbe espandersi in un’altra importante struttura del territorio, l’Auditorium di Scaletta Zanclea, sorto a Foraggine, il luogo simbolo della tragica alluvione del 2009. Il sindaco Gianfranco Moschella l’ha messo a disposizione e Cettina Sciacca si è detta pronta a collaborare. Sarebbe una sinergia vitale per lo sviluppo culturale nell’area jonica.
Carmelo Caspanello
