Palagiustizia satellite, la gara ha «violato diverse norme». E tutto deve passare dal consiglio comunale

Palagiustizia satellite, la gara ha «violato diverse norme». E tutto deve passare dal consiglio comunale

Palagiustizia satellite, la gara ha «violato diverse norme». E tutto deve passare dal consiglio comunale

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venerdì 14 Ottobre 2011 - 23:47

La decisione del Cga sul ricorso presentato dalla Curia arcivescovile: scelta troppo importante dal punto di vista finanziario, va ascoltata l’Aula

La lunga storia del Palagiustizia satellite, il “fratello minore” di palazzo Piacentini, si arricchisce di una nuova puntata. E l’iter subisce un nuovo stop. I giudici del Cga di Palermo, infatti, pronunciandosi sul ricorso presentato dalla Curia arcivescovile – insieme alla Neptunia dei Franza una delle due concorrenti della Gmc, la ditta vincitrice dell’appalto – hanno chiarito che la gara «è stata condotta in violazione di numerose disposizioni dello stesso regolamento di gara previsto nel bando» e che sull’argomento, trattandosi di un’importante scelta soprattutto finanziaria per Palazzo Zanca, deve pronunciarsi il consiglio comunale. Un via libera dall’Aula, e anche questo pasticcio potrebbe essere risolto. Va ricordato che il bando risale alla primavera 2009, in forza di un finanziamento ministeriale da 18 milioni che rischia di “ballare” paurosamente. Ad aggiudicarsi i lavori la Gmc srl insieme alla Raffone Placido snc ed alla Dino srl: obiettivo, completare un immobile già in costruzione in via Bonino, sebbene i vertici dell’Asi, ente della cui pertinenza fa parte quel terreno, abbiano specificato che un intervento del genere andrebbe contro il Piano regolatore dell’Asi. Poi sono arrivati i ricorsi (in prima fila la Neptunia dei Franza e la Curia, che avevano proposto rispettivamente l’ex sede dell’Fc Messina e il palazzo dell’ex istituto Marconi) e adesso l’ennesimo stop.

A non uscirne benissimo, per quanto i protagonisti insistano che nulla di irregolare è mai stato fatto, è la commissione di gara che ha seguito l’intero iter. Commissione che, a bocce ancora fermissime, ha già intascato i compensi di ogni componente: dal presidente della commissione Santi Mangano, cui sono andati 24.451 eur, gli altri due commissari, il segretario generale di Palazzo Zanca Santi Alligo e l’ing. Salvatore Saglimbeni, dirigente comunale, ai quali sono stati riconosciuti 19.976 euro ciascuno. E il bello che ancora non si sa come andrà a finire.

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