Dopo i lavori fatti male, la ditta ripristinerà il basolato di via Primo Settembre

Dopo i lavori fatti male, la ditta ripristinerà il basolato di via Primo Settembre

Dopo i lavori fatti male, la ditta ripristinerà il basolato di via Primo Settembre

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lunedì 02 Aprile 2012 - 10:14

La società che non aveva curato il corretto ripristino della strada dopo i lavori nei sotto servizi per le fibre ottiche si farà carico dell’intervento

Lavori fatti male, lavori da rifare. Ma non a carico del Comune, e ci mancherebbe. Nei prossimi giorni saranno avviati i lavori di ripristino del basolato lavico di via I Settembre, nel tratto tra piazza Duomo e via Garibaldi. La loro esecuzione è a carico della stessa società che non aveva curato il corretto ripristino dopo i lavori nei sotto servizi per le fibre ottiche. L’assessore alle manutenzioni, Pippo Isgrò, ha confermato che l’intervento concluderà la vicenda avviata lo scorso anno per la non regolare esecuzione dell’opera in via I Settembre, e si inserisce nel programma di maggior controllo attuato dai tecnici comunali per garantire la regolare esecuzione del ripristino del manto stradale dopo lavori nei sotto servizi (gas, acqua, telefonia, elettricità, privati, ecc.).

Secondo il Comune, infatti, il percorso amministrativo che è stato applicato per via I Settembre rappresenta il modello operativo per qualunque intervento stradale riguardante i sotto servizi, attraverso lo svincolo della fideiussione, a garanzia della buona esecuzione dell’opera, solo dopo la dichiarazione di avvenuto completamento dell’intervento da parte dei tecnici addetti. Sul numero di “Città & Territorio” del dicembre 2005, il periodico edito dal Comune, aveva ospitato un saggio dell’architetto Aldo Indelicato sulla pavimentazione di pietra lavica nella Messina post terremoto. Il contributo scientifico ricordava la metodologia costruttiva delle strade in pietra lavica che veniva costruita con pietre grandi che formavano le fondamenta della strada (statumen); al di sopra si faceva una gettata di malta mista a pietrisco (rudus), che veniva ben battuto, poi sopra si metteva un terzo strato (nucleus) di malta, sabbia e pozzolana nel quale si affondavano i basoli, che così incastrati non si muovevano e formavano un piancito durissimo (pavimentum).

2 commenti

  1. rossetti mariano 2 Aprile 2012 12:48

    Non entro nel merito della questione (di improvvisati asini se ne vedono fin troppi in giro).
    Quello che mi preme sottolineare è che, prima di procedere alla ristrutturazione di una strada, si dovrebbero interpellare tutti i gestori di servizi (aqua, luce, gas, telefono, poste, ecc. ecc) e chiedere loro di predisporre gli adeguati sottoservizi o, quantomeno, le opportune canalizzazioni, durante la fase di ristrurtturazione per evitare di aprore e chiudere in continuazione i tratti stradali.
    O forse non andrebbe bene perchè è l’uovo di Colombo per smettere di continuare a lucrare?

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  2. rossetti mariano 2 Aprile 2012 14:38

    Scrivendo mi è saltata via la “c” di acqua.
    I’m sorry

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