Suicidio sventato al carcere di Gazzi: detenuto cerca di impiccarsi nel bagno della cella

Suicidio sventato al carcere di Gazzi: detenuto cerca di impiccarsi nel bagno della cella

Suicidio sventato al carcere di Gazzi: detenuto cerca di impiccarsi nel bagno della cella

Tag:

sabato 31 Dicembre 2011 - 12:27

Il tempestivo intervento di un agente della Polizia Penitenziaria ha permesso di evitare il peggio. Il segretario provinciale del Sappe, Giuseppe Conte, interviene sulla vicenda: «Il lavoro degli agenti che operano in grandi difficoltà si rivela prezioso»

Un anno complicato anche sul fronte carcerario dove le carenze strutturali e di personale hanno condizionato la vita dei detenuti e degli agenti anche nella struttura penitenziaria di Gazzi, dove questa notte è stata sfiorata la tragedia. Un uomo ricoverato nel centro clinico della Casa Circondariale ha tentato il suicidio impiccandosi nel bagno della propria cella, utilizzando la cinta di un accappatoio. Lo stesso è stato salvato dal tempestivo intervento dell’assistente di polizia penitenziaria in sevizio nel reparto, coadiuvato, quasi nell’immediatezza, da altro personale. Il detenuto era già privo di sensi, ma proprio l’aiuto immediato e le successive cure del sanitario di turno hanno scongiurato il peggio.

Ancora una volta, dunque, il lavoro svolto dal personale carcerario ha permesso di evitare il peggio. Sulla vicenda interviene il Segretario Provinciale del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), Giuseppe Conte che rivolge un ringraziamento a quanti continuano ad operare in condizioni di estrema difficoltà. « Bisogna a ricordare che questa organizzazione sindacale ha più volte denunciato, a tutti i livelli, lo stress che tutto il personale è costretto a subire per garantire livelli minimi di sicurezza. Non dimentichiamo che alla Casa Circondariale di Messina vi è una carenza di uomini di almeno 100 unità; che a queste si aggiungono ulteriori 23 unità necessarie per l’apertura del reparto detentivo presso l’azienda ospedaliera “Papardo” di Messina, a tutt’oggi chiuso proprio per la “DIFFIDA all’apertura” che dovrà avvenire solo ed esclusivamente dopo l’invio di adeguato numero di personale. L’occasione è propizia per denunciare ancora una volta la circostanza che il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), tra l’anno 2006 e 2007 aveva previsto, con apposite lettere circolari, l’invio di 32 unità in totale presso la Casa Circondariale di Messina. Unità che misteriosamente non sono mai pervenute e di contro si sono avute almeno dieci unità poste in quiescenza. Da evidenziare infine un sovraffollamento non indifferente che vede la presenza attuale di circa 370 detenuti, a fronte di una capienza di circa 200».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007