Trasporto disabili, Fiadel chiede cassa integrazione. L'Inps: "Non ci sono i requisiti"

Trasporto disabili, Fiadel chiede cassa integrazione. L’Inps: “Non ci sono i requisiti”

Marco Ipsale

Trasporto disabili, Fiadel chiede cassa integrazione. L’Inps: “Non ci sono i requisiti”

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mercoledì 29 Aprile 2020 - 13:59

Il direttore dell'Inps di Messina spiega che la cassa integrazione non può essere concessa

MESSINA – “Cento lavoratori impegnati nel servizio di trasporto e di assistenza igienico-personale agli studenti disabili che frequentano le scuole superiori della provincia aspettano da 21 giorni che i vertici dell’Inps rispondano alla nostra richiesta di chiarimenti” Lo dicono i dirigenti del sindacato autonomo Fiadel, Clara Crocè e Gianluca Gangemi, in merito alla possibilità di accedere alla cassa integrazione straordinaria.

“Le cooperative di riferimento che hanno vinto l’appalto, che sarebbe dovuto partire il 5 marzo, la Euroservice di Maniace e la Genesi, hanno dichiarato entrambe di “non essere legittimate all’attivazione delle procedure della Cassa Integrazione in deroga”. La Fiadel ha diffidato le cooperative uscenti Ati Luoghi Comuni e l’associazione San Filippo e le due subentranti, chiedendo di concludere immediatamente i passaggi dei lavoratori per consentire l’accesso degli operatori alla cassa integrazione”.

“Tra pochi giorni questi lavoratori saranno privi di qualsiasi sostegno economico – scrivono Crocè e Gangemi nella lettera inviata al direttore dell’Inps di Messina, Marcello Mastrojeni, al sindaco della Città Metropolitana di Messina, Cateno De Luca, e alle cooperative -. A Euroservice e Genesi abbiamo chiesto che, una volta acquisiti gli elenchi, procedano all’immediata assunzione degli operatori, con la contestuale attivazione della Cassa integrazione salariale ordinaria e l’assegno ordinario”.

La risposta da parte del direttore dell’Inps di Messina

La replica da parte del direttore dell’Inps di Messina, Marcello Mastrojeni, non tarda ad arrivare: “in base alla vigente disciplina, le domande di cassa integrazione in deroga si presentano agli uffici della regione (in Sicilia ai Centri per l’impiego), che procedono all’autorizzazione e, conseguentemente, le trasmettono all’Inps, che ne cura i pagamenti. Pertanto, ogni questione in ordine alla legittimazione a presentare domanda va posta all’Ente competente”.

Ma, a prescindere da questo, Mastrojeni, spiega di aver comunque già dato una risposta alla Fiadel lo scorso 18 aprile, dicendo che “anche se l’azienda avesse presentato domanda di cassa integrazione in deroga, non vi sarebbe stato margine per liquidare alcuna prestazione. Ciò in quanto in vigenza del vecchio contratto, scaduto il 5 marzo, non risulta alcuna settimana di sospensione del servizio; né il nuovo contratto è stato attivato dal 18 marzo, quindi fuori dai limiti previsti dalla legge per presentare domanda di Cassa integrazione. La gara per il nuovo affidamento si è conclusa il 18 marzo, per cui l’azienda subentrante non avrebbe potuto attivare prima il contratto. C’è stata una soluzione di continuità tra i contratti, per cui i lavoratori non hanno, rispetto al nuovo contratto, il requisito di essere in servizio al 23 febbraio 2020, né comunque lo erano alla data del 17 marzo 2020″.

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