Troppe auto in centro, pochi parcheggi ai margini. Primi esiti del piano del traffico

Troppe auto in centro, pochi parcheggi ai margini. Primi esiti del piano del traffico

Marco Ipsale

Troppe auto in centro, pochi parcheggi ai margini. Primi esiti del piano del traffico

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mercoledì 20 Febbraio 2019 - 12:20

Poi serve migliorare il trasporto pubblico, con integrazione tariffaria tra Atm e Trenitalia, obiettivo finora sempre fallito

MESSINA – “Tutela delle utenze deboli quali pedoni, ciclisti e persone a ridotta capacità motoria; garanzia dell’accessibilità per tutto il territorio comunale e della mobilità dei residenti; sicurezza ed organizzazione delle reti di trasporto e mobilità; incremento della fruibilità e della contemporanea salvaguardia delle bellezze archeologiche, paesaggistiche e naturalistiche offerte nel territorio comunale”.

Sono gli obiettivi inseriti nella sintesi del quadro conoscitivo del nuovo Pgtu, il Piano generale del traffico urbano. E’ opera di Tps Pro, società perugina di ingegneria dei trasporti a cui il Comune di Messina si è affidato.

Tps Pro ha esaminato i documenti di pianificazione della città ed eseguito una serie di campagne di raccolta dati. Le maggiori criticità sono “durante le ore di punta mattutina e pomeridiana, a causa della domanda di mobilità per raggiungere il posto di lavoro o studio”. A questo, bisogna aggiungere i flussi di attraversamento dello Stretto, problema che verrà risolto nei prossimi anni con l’ampliamento del porto di Tremestieri. L’obiettivo è, quindi, quello di ridurre il traffico locale, da controllare o gestire all’origine dello spostamento.

Focus, poi, sulla sosta. Nel centro storico, c’è un eccesso di domanda, mentre negli ambiti urbani di cintura “le criticità sono invece dovute in prevalenza alla mancata realizzazione di aree di parcheggio in rapporto equilibrato a un intenso e piuttosto spontaneo diffondersi di corpi edilizi sul territorio”.

Il risultato è la sosta in doppia fila o irregolare o negli spazi pedonali, dove è diffusa anche la presenza di mezzi a due ruote. E poi camion e furgoni in doppia fila perché mancano spazi per il carico e lo scarico delle merci.

“L’offerta di parcheggio – si legge ancora nella relazione di Tps Pro – risulta modesta in corrispondenza di alcuni nodi strategici della rete, quali i terminali di tram, bus, navi, treni, con conseguente dissuasione dell’utente ad optare per il mezzo pubblico”.

Soluzioni? “Una diversa politica tariffaria con integrazione tra i servizi Atm e Trenitalia”, cioè quello che non si è mai riusciti a fare con la metroferrovia, “più parcheggi per i motorini, una rete di stalli per il carico e scarico”.

Capitolo trasporto pubblico. “L’utenza intervistata – scrive la società perugina – soddisfatta della nuova configurazione della rete è leggermente più consistente sulla quota scontenta”. Si punterà a “una gerarchizzazione, in parte già esistente, dei servizi di trasporto pubblico urbano, partendo da livello più alto, rappresentato dai servizi in sede propria o riservata (linea tramviaria e servizio metroferroviario), ad un livello inferiore operato attraverso mezzi su gomma, che a sua volta può essere suddiviso su quattro sotto-livelli: Linea Shuttle, Bus elettrici, servizi tradizionali feeder, e terza rete (servizi a chiamata)”.

Il piano potrà dare indicazioni sulle principali criticità riscontrate: “indicazioni sulle frequenze da rispettare per ciascun livello, migliorie sull’accessibilità e la fruibilità dei nodi di interscambio, miglioramento della integrazione tariffaria tra i diversi operatori coinvolti, spunti per una migliore priorità semaforica ai mezzi tramviari”.

Da cosa si comincia? Dalla mappa dei punti neri, cioè quelli a maggior frequenza di incidenti, in funzione dei finanziamenti via via disponibili per l’innalzamento del livello di sicurezza stradale.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. Salve è possibile in qualche modo scaricare la relazione e leggerla? Grazie

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