Messinesiadi 2016, altro che Rio...: cronaca semiseria di Olimpiadi vinte in riva allo Stretto

Messinesiadi 2016, altro che Rio…: cronaca semiseria di Olimpiadi vinte in riva allo Stretto

Rosaria Brancato

Messinesiadi 2016, altro che Rio…: cronaca semiseria di Olimpiadi vinte in riva allo Stretto

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sabato 06 Agosto 2016 - 22:08

Se Messina, causa pre-dissesto, non può andare alle Olimpiadi 2016, le Olimpiadi verranno in riva allo Stretto. Cronaca semiseria delle Messinesiadi 2016 che videro i cittadini arrivare primi in quasi tutte le discipline....

Alla vigilia delle Olimpiadi di Rio 2016 un telegramma spezzò il cuore dell’amministrazione. La notizia, a causa della morìa di postini che ha decimato più del 90% dei portalettere della città, arrivò con 6 mesi di ritardo rispetto alla richiesta inoltrata dall’allora assessore Perna che aveva la delega all’Area Integrata col mondo. La Corte dei conti in poche righe era riuscita a stroncare le velleità di Perna che avrebbe voluto portare i colori di Messina a Rio. Secco il telegramma: “Niente lire in bilancio. Niente talleri peloritani. Niente occhi per piangere. No Rio 2016. Solo spese necessarie et indifferibili”. L’intera città cadde nello sconforto. Per mesi avevano sperato di veder svettare l’immagine di Messina alle Olimpiadi e conquistare finalmente quei primi posti che la città merita. Il problema era serio: come distrarre i cittadini dal default, visto che neanche all’asilo i bambini credevano più al Piano di riequilibrio? Come distogliere l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica dai debiti fuori bilancio, dai rifiuti per strada, dallo stato primordiale di servizi, da una crisi irreversibile, dall’assenza di progetti e fatti concreti?

Serviva una grande idea. Se Messina non va alle Olimpiadi le Olimpiadi possono benissimo venire a Messina. Quale miglior modo per attirare pubblico anche senza la Fiera Campionaria e l’Arena di Furnari che tanto piaceva all’ex sovrintendente Saija? Pensa che ti ripensa nacque l’idea delle Messinesiadi 2016. La proposta fu accolta con un’ovazione dai messinesi che si prepararono all’evento con largo anticipo per non sfigurare nelle varie discipline.

LA LOTTA NEL FANGO- Fu questa la disciplina che senza dubbio registrò un’impennata nelle iscrizioni: una competizione agguerritissima all’ultimo colpo basso tra i nuovi guelfi e ghibellini, gli accorintiani e gli antiaccorintiani. Le iscrizioni furono talmente tante che fu necessario mettere il numero chiuso e fu istituito un test d’accesso per far parte di una delle due squadre. Per l’occasione il corso Empedocle sospese le lezioni per l’accesso a medicina e avviò un corso intensivo per i candidati ad entrambi gli schieramenti. Le gare di lotta nel fango furono un successo perché non mancavano né il fango né la fantasia dei giocatori. Per assistere dagli spalti arrivarono persone da ogni parte del mondo, Sky si aggiudicò i diritti tv e la trasmissione fu condotta da Ilaria D’Amico mentre le telecronache delle palate di fango furono affidate a Fabio Caressa. Con il ricavato della vendita dei biglietti furono acquistati 5 bus nuovi e 3 mezzi di Messinambiente.

IL SALTO DELLA BUCA- In questa disciplina i messinesi fecero man bassa di medaglie. Allenati sin dalla più tenera età nell’arte di evitare buche e voragini non ebbero rivali. Vi furono prestazioni spettacolari con anziani in grado di saltare una buca bendati e senza bastone, mamme con sette buste della spesa fare altrettanto ma camminando all’indietro.

IL SALTO DELLA QUAGLIA– Anche in questo caso non ci fu storia per nessuno. La squadra del consiglio comunale sbaragliò tutti al punto che le altre squadre s’inchinarono di fronte alla straordinaria rapidità del salto nonché alla faccia tosta dimostrata nel motivare le acrobazie. Ad ogni citazione di Churchill o di Dante per giustificare il passaggio dal Pd a Forza Italia scattava la Ola del pubblico. E quando al suono della zampogna di Vaccarino fu declamato Cettolaqualunque furono gli stessi spettatori a insignire di medaglie e baci i giocatori.

SOLLEVAMENTO PESI- Il podio andò agli abitanti del Quartiere Lombardo, seguiti da due condomini della zona nord, che si erano allenati grazie a 21 giorni di trasporto di bidoni d’acqua nel mese di ottobre, in fila silenziosa dietro le autobotti. Intervistati da Giovanni Guardalà davanti al serbatoio di Mangialupi i due capisquadra Leonardo e Ludovico dedicarono commossi la vittoria al presidente Termini. “Adesso siamo pronti ad affrontare sempre maggiori sfide. Ci vediamo a Tokyo 2020” e donarono le magliette con la scritta Free doccia ai fan.

CARABINA-TIRO CON L’ARCO-TIRO AL BERSAGLIO- Nonostante Messina sia la città della pace le iscrizioni a queste discipline “militaresche” furono numerose e quasi tutte concentrate tra i residenti della zona nord e di San Licandro. Armati di ogni mezzo utile, dal piattello alla ciabbatta, dallo sputo alle freccette, dalla carabina alla pistola ad acqua, gli allenamenti furono l’unico modo per liberare le strade e i condomini da ogni sorta di bestiola, cinghiali, blatte, topi, zanzare, mosche, zecche, cavallette. L’unico inconveniente fu che dopo tanti allenamenti nessuno si presentò alle gare ufficiali. Messina non si aggiudicò neanche una medaglia ma in compenso la Zucchet copiò il brevetto di alcune micidiali armi di distruzione usate a Bordonaro.

MARATONA- Le agenzie di scommesse davano la giunta Accorinti in pole position per la medaglia di bronzo, non in virtù della capacità atletica ma per la “faccia” con la quale, con lo slogan “chi va piano va sano e va lontano” si apprestavano a competere alla Maratona dei bilanci. Invece andò malissimo perché la squadra arrivò ultima in Italia a tagliare il traguardo. Dopo aver trascorso 9 mesi di tempo a cercare farfalle e guardare il paesaggio i giocatori si erano persi per strada ma arrivando ultimi puntarono il dito contro i revisori dei conti accusandoli di aver perso tempo nelle fattorie per cercare il pelo nell’uovo. Accorinti-Zamparini esonerò Signorino mandandolo ad allenare la Primavera della squadra e chiamò Eller. L’assessore toscano però costrinse tutti ad alzatacce mattutine e migliaia di piegamenti su riaccertamenti dei residui e sentenze della Corte dei conti annunciando che ogni lunedì avrebbe interrogato a saltare. Si sono già aperte le scommesse sul fatto che non arriverà a mangiarsi il Panettone.

DECATHLON- Andò molto meglio con il Decathlon che vide i messinesi in grado di sopravvivere a qualsiasi percorso di guerra. Indomiti come Braveheart e il Gladiatore sopportarono impassibili ogni sorta di avversità, da percorsi nella giungla di Villa Dante, sabbie mobili lungo le strade, radici che spuntano all’improvviso, alberi che crollano, siccità, immersi tra tonnellate di rifiuti, bollette Tari da paura. Vinsero tutte le medaglie e la partecipazione diretta alla finale di Ciao Darwin di Paolo Bonolis.

CANOA- La gara fu annullata perché ai nastri di partenza le squadre messinesi si presentarono a bordo della Vestfold e non riuscirono a convincere i giudici di gara che le dimensioni del natante erano quelle previste dal regolamento. Neanche l’intervento dell’assessore Ursino a difesa della Caronte-Tourist riuscì a risolvere la contesa, anche perché nel frattempo l’Orsa proclamò lo sciopero dei vogatori per 3 ore consecutive. Messina si aggiudicò ugualmente la medaglia d’argento perché Accorinti camminando sulle acque superò tutti gli altri equipaggi.

A conti fatti le Messinesiadi 2016 furono un successo al punto che si decise di organizzarle con cadenza annuale, perché tanto nulla sarebbe cambiato in soli 365 giorni. Almeno in qualcosa Messina poteva svettare in classifica e salire sul podio.

Rosaria Brancato

Ndr-Domenica prossima non uscirà la consueta rubrica settimanale. Certo che m’arrabbio “salta un turno” per ferie.

4 commenti

  1. Meravigliosa Brancato.

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  2. Meravigliosa Brancato.

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  3. Brancato Sindaco.Io vice.

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  4. Brancato Sindaco.Io vice.

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