Uil Messina lancia un grido d'allarme: "No alla svendita di Poste italiane"

Uil Messina lancia un grido d’allarme: “No alla svendita di Poste italiane”

Redazione

Uil Messina lancia un grido d’allarme: “No alla svendita di Poste italiane”

sabato 02 Marzo 2024 - 15:30

Per i segretari Tripodi e Canfora cedere un'ulteriore quota azionaria porterà al "rischio della chiusura di decine di sportelli"

MESSINA – Il segretario generale di Uil Messina, Ivan Tripodi, e il segretario provinciale di Uil Poste Messina, Luigi Canfora, hanno espresso il loro “profondo dissenso rispetto al disegno del governo nazionale che punta alla (s)vendita di una ulteriore quota azionaria di Poste Italiane. Si tratta di una decisione che rischia di provocare la perdita del controllo pubblico di un asset fondamentale per il nostro Paese. Una scelta, quella del governo Meloni, fra l’altro, assolutamente ingiustificata sia rispetto al merito economico-finanziario dell’operazione che riguardo alle pesanti conseguenze sociali che ne potranno derivare. Vi è, infatti, il concreto rischio della chiusura di decine di sportelli postali nella nostra provincia”.

I due rappresentanti del sindacato hanno proseguito: “Oggi Poste Italiane, con i suoi 120.000 dipendenti dislocati presso i 12.000 uffici postali presenti anche nelle realtà territoriali più periferiche, rappresenta un presidio fondamentale che eroga servizi indispensabili a favore della collettività. In molte comunità, a partire da quelle della provincia di Messina, la presenza di Poste Italiane rappresenta un forte deterrente rispetto alla desertificazione sociale e allo spopolamento dei cittadini. Tutto ciò non può essere barattato con un’operazione speculativa a favore dei Fondi internazionali. Pertanto, anche da Messina lanciamo un forte grido d’allarme e chiediamo che il governo nazionale faccia marcia indietro rispetto all’assurda ed ingiustificabile decisione di (s)vendita di Poste Italiane”.

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