Unime. 264 docenti dicono "no ai rapporti con l'Ateneo israeliano, complice di Netanyahu" LE FIRME

Unime. 264 docenti dicono “no ai rapporti con l’Ateneo israeliano, complice di Netanyahu” LE FIRME

Marco Olivieri

Unime. 264 docenti dicono “no ai rapporti con l’Ateneo israeliano, complice di Netanyahu” LE FIRME

martedì 29 Luglio 2025 - 07:03

Appello alla rettrice: "L'Università di Messina blocchi l'accordo con Hebrew University di Gerusalemme, al fianco delle politiche criminali contro Gaza"

dI Marco Olivieri

MESSINA – “L’Università di Messina deve interrompere l’accordo quadro con la Hebrew University di Gerusalemme, al fianco delle politiche criminali del governo Netanyahu contro Gaza”. Più chiari di così non potevano essere. 264 docenti di Unime dimostrano che vivere la realtà del mondo accademico non significa stare su una torre d’avorio, sganciata dalla realtà. Tutt’altro. E chiedono, in una lettera aperta, alla rettrice Giovanna Spatari, al Senato accademico e al Consiglio d’amministrazione una presa di posizione netta.

“Mentre la soluzione finale, organizzata dallo Stato di Israele ai danni di Gaza e della sua popolazione, è giunta quasi al termine e la popolazione muore di fame”, non si può assistere inerti al genocidio. I 264 professori ce lo ricordano e spiegano perché la Hebrew University non rappresenta un luogo neutro accademico. Al contrario, il suo è un “attivo coinvolgimento nelle politiche coloniali e di violenza e con un aperto sostegno alle politiche di Netanyahu”.

Nei giorni in cui riabbracciamo il nostro concittadino Antonio Mazzeo, imbarcatosi nella nave “Handala” per “rompere il blocco inumano e illegale imposto da Israele sul popolo palestinese e denunciare la complicità dei governi nel genocidio in corso”, non si può rimanere passivi o alla finestra. E i 264 docenti di Unime ce lo ricordano. Tra di loro, l’ex rettore Salvatore Cuzzocrea (consulente della ministra Bernini), la biologa Nunziacarla Spanò (direttrice di Chibiofaram), il linguista Fabio Rossi (componente dell’Accademia della Crusca), l’economista ed ex vicesindaco Guido Signorino, l’ex assessore regionale Daniele Tranchida, l’ordinaria di Storia delle istituzioni politiche Daniela Novarese e il professore Dario Tomasello.

E per prevenire ogni obiezione: essere contro il governo criminale di Netanyahu e il genocidio non significa né essere a favore dei tagliagole di Hamas, né essere antisemiti. Ma, al contrario, significa ritenere di far parte dell’unica e necessaria appartenenza: quella nel segno dell’umanità. “Restiamo umani”.

Complimenti ai 264 firmatari di questo documento.

La lettera aperta “contro ogni forma di collaborazionismo”

All’attenzione della Magnifica Rettrice dell’Università degli Studi di Messina, prof.ssa Giovanna Spatari,
All’attenzione del Senato Accademico,
All’attenzione del Consiglio di Amministrazione,
Luglio 2025: scriviamo mentre la soluzione finale, organizzata dallo Stato di Israele ai danni di Gaza e della sua popolazione, è giunta quasi al termine. La popolazione muore letteralmente di fame; a decine, ogni giorno, si spengono, crudelmente denutriti, bambini per una precisa decisione politica e militare del governo Netanyahu. Di fronte allo sterminio forse c’è una sola cosa altrettanto indicibile: la possibilità che il genocidio diventi tollerabile. Allora, malgrado il fatto che la sparizione di Gaza lascia senza fiato, disperatamente, tenacemente, non vogliamo restare in silenzio.
Avremmo auspicato, sulla scia di tanti pronunciamenti che si susseguono nelle Università italiane e europee, una presa di posizione della governance del nostro Ateneo nei confronti delle politiche criminali del governo israeliano contro la popolazione di Gaza, in violazione sistematica delle norme più elementari del diritto internazionale. In particolare, avremmo auspicato un’azione che mettesse immediatamente fine a quella che oggi è una macchia nerissima che pesa sul corpo della nostra Università: l’Accordo quadro di cooperazione internazionale, in vigore dal maggio del 2021, con la Hebrew University di Gerusalemme. Università, certo, non la sola, ma in prima linea, nel dare supporto, in varie forme, all’apparato bellico israeliano.

A dimostrazione della posizione intollerabile della Hebrew University è recentissimo (21 luglio 2025) l’annuncio da parte del rettore dell’Ateneo di Pisa di sospendere ogni accordo di cooperazione con la Hebrew University per il suo attivo coinvolgimento nelle politiche coloniali e di violenza e per l’aperto sostegno alle politiche del governo Netanyahu.
Va ricordato, come ampiamente documentabile, che l’intero sistema accademico israeliano è coinvolto nel colonialismo e razzismo nei confronti dei palestinesi e della popolazione araba (vedi almeno, a
questo proposito, l’imprescindibile libro dell’antropologa israeliana Maya Wind: Torri d’avorio e d’acciaio).
Si tratta di programmi specifici nell’addestramento dei soldati, dei membri dell’intelligence, e attraverso
il potenziamento e la realizzazione di armi e tecnologie. Lo si può verificare anche su un altro, cruciale,
piano: alla Corte penale internazionale, che ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Netanyahu, per violazione del diritto umanitario internazionale, replicano le facoltà di Legge israeliane, sostenendo l’illegittimità del diritto internazionale.
Bisogna dunque sfatare un equivoco, se qualcuno lo può ancora commettere in buona fede: non c’è in questo momento alcun ponte da costruire o salvaguardare con le Università israeliane, perché le
istituzioni accademiche sono in prima fila nello sviluppo di quella che è stata definita “economia del
genocidio”.

Chiediamo che l’Accordo di cooperazione tra l’Ateneo di Messina e la Hebrew University di Gerusalemme venga immediatamente formalmente interrotto come un primo gesto necessario, seppur
minimo, di presa di distanza pubblica da parte del nostro Ateneo nei confronti della politica di sterminio del governo israeliano e delle istituzioni coinvolte nella soluzione finale del popolo palestinese.


Firmatari
Pierandrea Amato
Nicola Angius
Adriana Arena
Tindaro Bellinvia
Andrea Biagiotti
Paola Bonaccorsi

Chiara Borsellino
Emanuele Broccio
Dario Bruneo
Mariavita Cambria
Sebastiano Campagna
Paola Cardiano
Angela Castigione
Lorenzo Casini
Marie-Ange Causarano
Vincenzo Cicero
Pasqualina Corigliano
Dino Costa
Francesca Crisante
Filippo Cucinotta
Alessandro De Angelis
Cristiano De Marchis
Concetta De Stefano
Alessandra Falzone
Domenica Farinella
Elisa Fiorenza
Giorgio Forni
Claudia Foti
Edoardo Fugali
Mauro Geraci
Ottavia Giuffrè
Mario Graziano
Giuliana Gregorio
Giuseppina La Ganga
Gabriele Lando
Francesco Longo
Antonella Cinzia Marra
Pier Luca Marzo
Giovanni Merlino
Rossella Merlino
Gianluca Miglino
Mariangela Monaca
Marina Montesano
Marina Morabito
Fabio Mostaccio
Monica Musolino
Enrico Nicosia
Giulia Palomba
Berardino Palumbo
Daniele Panizza
Francesco Parisi
Anna Maria Passaseo
Francesca Pentassuglio
Alessio Plebe
Daniela Potenza
Valentina Raffa
Giovanni Randazzo

Giuseppe Ricciardi
Giacomo Risitano
Rosalba Rizzo
Fabio Rossi
Fabio Ruggiano
Pietro Saitta
Giuliana Sanò
Giuseppe Domenico Schirripa
Carmen Serena Santonocito
Dario Santonocito
Marco Scarpa
Scolastica Serroni
Marco Sfacteria
Felice Sfravara
Guido Signorino
Donatella Siviero
Salvatore Speziale
Stefania Taviano
Maria Carolina Vesce
Federico Vitella
Pierpaolo Zampieri


Adesioni
M’hammed Aguennouz
Ernesto Amato
Roberto Amato
Antonino Antonazzo
Antonella Arena
Rocco Aricò
Elvira Assenza
Giuseppe Avena
Anna Barattucci
Concetta Beninati
Veronica Bongiovanni
Giovanni Brandimonte
Emanuele Brianti
Ezio Bruno
Donatella Bucca
Daniela Caccamo
Francesco Cacciola
Vittoria Calabrò
Anna Paola Capra
Marilena Casella
Antonino Casile
Maria Castriciano
Antonella Cava
Antonio Celesti
Consuelo Celesti
Angela Nadia Centorbi
Giovanna Centorrino

Tommaso Centorrino
Francesco Ciraolo
Roberto Cobianchi
Giulia Colavecchio
Fiammetta Conforto
Valeria Conti Nibali
Massimiliano Cordaro
Alessio Costarelli
Alessandro Crisafulli
Francesca Crisante
Alfredo Criscuolo
Giovanni Crupi
Vincenzo Crupi
Mariapompea Cutroneo
Salvatore Cuzzocrea
Giovanna D’Angelo
Rosario D’Anna
Dario De Domenico
Giovanna De Luca
Pasquale De Meo
Angelina De Pascale
Fabrizio De Vita
Guido Di Bella
Massimo Di Gangi
Debora Di Mauro
Omar Di Stefano
Salvatore Distefano
Angela Di Pietro
Maria Letizia Di Pietro
Antonino Di Pino Incognito
Nicola Donato
Paola Agata Eustochia Donato
Gabriella Epasto
Giovanni Falsone
Carla Lucia Faraci
Maria Fazio
Angelo Federico
Maria Rosa Felice
Filippo Ferlito
Francesco Ferraú
Giovanni Finocchio
Giacomo Fiumara
Antonio Fabio Forgione
Claudia Foti
Giuseppe Foti
Rita Fulco
Gabriella Gaglio
Roberta Galbo
Pierino Gallo
Chiara Maria Antonietta Gangemi
Francesca Garesci

Romana Gargano
Giuseppe Gattuso
Chiara Genovese
Giuseppa Genovese
Salvatore Giacobbe
Giovanni Giura
Fabio Gresta
Concetta Gugliandolo
Isabel Hernandez Lorenzo
Daniela Iannazzo
Caterina Ingoglia
Nunzio Iraci
Anna Irto
Giuseppina Laganà
Giovanni Lantieri
Claudio Gabriele Macagno
Vincenzo Macaione
Giuseppe Mandaglio
Raffaele Manduca
Francesca Marino Merlo
Antonella Maselli
Marisa Masucci
Ivan Matijasic
Paola Megna
Agata Daniela Melfa
Milena Meo
Raphael Merida
Michele Messina
Carlo Migliardo
Demetria Milea
Fabio Minutoli
Mariacarla Moleti
Marcello Mollica
Cristian Mondello
Debora Mondello
Luigi Monsù Scolaro
Fortunato Neri
Giovanni Neri
Giorgio Nordo
Anna Notti
Daniela Novarese
Francesco Oliveri
Michele Panzera
Mariaeugenia Parito
Vincenzo Parrino
Rosalba Passalacqua
Giuseppe Pellicane
Riccardo Pengo
Rosamaria Pennisi
Stefano Pergolizzi
Francesca Perrini

Giuseppe Piccione
Anna Pitrone
Teresa Pollicino
Mauro Prestipino
Santo Previti
Patrizia Primerano
Fausto Puntoriero
Antonio Rapisarda
Nicola Rappazzo
Antonino Recupero
Maria Rosaria Renna
Bruno Ricca
Maria Giovanna Rizzo
Patrizia Rogolino
Andrea Romeo
Roberto Romeo
Gabriella Rubulotta
Rosaria Maddalena Ruggeri
Eriberto Russo
Giuseppe Saija
Rosalba Saja
Ignazio Salomone
Roberta Salomone
Luigi Salvati
Roberta Salvatore
Salvatore Savasta
Marco Lucio Scarpa
Danilo Sciarrone
Maria Teresa Sciortino
Salvatore Serrano
Maria Vittoria Serranò
Rossana Sidoti
Rosalia Silvestri
Roberta Somma
Grazia Vera Maria Spagnolo
Nunziacarla Spanò
Maria Paola Speciale
Rosanna Stancanelli
Simon Michael Tanner
Adriana Tisano
Fabio Todesco
Francesco Tomaiuolo
Dario Tomasello
Daniele Tranchida
Peter Quinto Tranchida
Katia Trifirò
Fabio Trimarchi
Alexandra Trifonova
Stefania Tuccinardi
Velia Vadalà
Cinzia Anna Ventura

Marta Venuti
Isabella Venza
Mario Venza
Roberto Virzo
Ulderico Wanderlingh
Maria Zappalà

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17 commenti

  1. Finalmente qualcosa si muove nel mondo accademico cittadino. Un plauso a questi docenti. Speriamo che la rettrice accolga questo appello al più presto

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  2. bravi!

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  3. l’appello molto forte riflette la necessità morale di una parte consistente dell’università italiana fra cui anche l’università di Messina di non rimanere in silenzio di fronte alle violenze e alle vittime in Palestina, chiedendo con forza un cessate il fuoco immediato, penso che questo appello nella richiesta e nella forma sia legittimo.

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  4. Ma che c’entra il mondo della ricerca e delle collaborazioni progettuali con le decisioni del governo Netanyahu?Come al solito iniziative spinte da ideologie che non hanno niente a che vedere con la realtà . Mi auguro che la rettrice che ho sempre considerato una persona intelligente ed equilibrata non raccolga questo appello di una ristretta minoranza di docenti di cui basta leggere i nomi per capire a quale ideologia appartengono

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  5. Naturalmente il direttore Olivieri è sempre pronto a supportare tali iniziative dimostrando ancora una volta quale giornale web sia tempostretto

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  6. Nicola Rinaldi 29 Luglio 2025 11:36

    Anche la politica dovrebbe prendere le distanze da questo governo israeliano e non solo chiacchiere ,visto il fallimento della diplomazia. La Palestina deve essere riconosciuta come stato sovrano da sempre esistito e processare per crimini di guerra chi ha ammazzato ingiustificatamente innocenti che non avevano nulla a che vedere con hamas .

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  7. Non è così che si può mai arrivare la pace! Si diventa portatori di altro odio e razzismo! Come del resto è successo con alcuni giocatori, sportivi o artisti russi!

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  8. Perché non si trasferiscono tutti a Gaza assieme al nostro ” illustre concittadino Mazzeo ” ma senza lo stipendio che gli eroga lo stato italiano. È possibilmente diversi giornalisti di tempostretto dovrebbero seguirli, così possono li manifestare il loro amore per Togliatti.

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  9. La realtà è solo quella di un popolo sterminato, con più di ventimila minori uccisi solo perché palestinesi . Se c’è ideologia è solo quella israeliana. Si ha paura di guardare in faccia la realtà.

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  10. Spiego perché è ideologia quella che spinge ad andare contro gli israeliani o gli ebrei. Il popolo israeliano e le università israeliane non c’entrano per niente con lo sterminio dei palestinesi .Anche io sono contro le azioni criminose di Netaniau, ma gradirei che le manifestazioni pro Palestina siano accompagnate anche da quelle pro Ucraina e contro le atrocità commesse da Putin e dal suo esercito contro i civili nei bombardamenti di ospedali, scuole, centri commerciali e uccisioni e rapimenti di centinaia di bambini. Ecco perché dico che è l’ideologia di una parte politica(chissà quale) e dei suoi simpatizzanti a non essere equidistanti ed equilibrati nel valutare ciò che avviene nel mondo. Non siate solo pro Palestina ma anche pro Ucraina se invocate gesti umanitari

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  11. Come diceva qualcuno…popolo bestia. Adesso tutti pro Hamas,Oggi qua domani la…..

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    1. Marco Olivieri 29 Luglio 2025 20:24

      Buonasera,
      redazionale significa che è una pubblicità
      Cordiali saluti

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  12. Complimenti all’iniziativa dei docenti universitari messinesi. Israele va trattato da paria internazionale, come è stato fatto a suo tempo con il Sudafrica.

    Tra parentesi, ben venga un gigante come Togliatti al posto dei nani politici di oggi.

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  13. Fermiamo il genocidio del popolo palestinese !

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  14. Sig. Jumpy, la prego allora di spiegarmi cosa ci sarebbe di “ideologico” nel fatto che contro la Russia sono stati intrapresi dalla “comunità internazionale” ben 18 pacchetti di sanzioni, la rescissione di accordi di studio e di ricerca, l’esclusione dalle competizioni sportive e addirittura dall’Eurovision, mentre contro Israele, responsabile non solo dei crimini di guerra compiuti quotidianamente nella striscia di Gaza dall’ottobre 2023, ma anche di decenni di violazioni sistematiche del diritto internazionale quali l’erezione del muro della Cisgiordania, l’insediamento di 800.000 coloni (non pochi dei quali provenienti da Belgio, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia ecc.) in territori non assegnati allo Stato ebraico con conseguente espulsione forzata della popolazione locale, la discriminazione in termini di diritto al lavoro, all’istruzione, alla casa ecc. degli abitanti di origine palestinese, oltre all’occupazione militare di territori appartenenti al Libano e alla Siria, non è stato fino ad ora intrapreso alcunché.

    Abbia pure la cortesia di spiegarmi anche dov’era quando i pacifisti messinesi si riunivano a piazza Unione Europea (il giorno dopo l’inizio dell’invasione), a piazza Cairoli e altrove per chiedere l’immediato cessate il fuoco e l’inizio di negoziati per porre fine al conflitto russo-ucraino. Io lo so perché c’ero, lei a quanto pare no.

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  15. Sig. Zio Gianni, a quanto pare lei non ha capito cosa io ho inteso dire, ma anche lei spinto dalla ideologia capisce quello che vuole capire. Io intendevo dire che non vedo manifestazioni a favore del popolo ucraino così come avvengono in favore dei palestinesi . Sono esseri umani anche i i bambini uccisi o rapiti ucraini , ma non ho visto mai cortei contro Putin e contro le sue atrocità. Si ricordi i crimini di guerra compiuti a Bucha dall’esercito russo. Ci sono stati cortei per quell’eccidio e per altri? NO. Lei ricorda la manifestazione dei pacifisti messinesi nel 2022 all’inizio dell’invasione. E poi più nulla. Non è frutto dell’ideologia questo comportamento? Io ritengo di SI e lei dimostra di far parte della schiera di personaggi faziosi e capziosi infarciti da una propaganda politica di parte. Si ricordi che le violazioni del diritto internazionale, le invasioni del territorio, i crimini di guerra , gli eccidi, le uccisioni di civili, adulti e bambini, non avvengono solo in quella parte del mondo a cui lei pensa dimenticando le atrocità di Hamas. Spero che questa volta lei abbia capito le mie parole. Infine, fino a quando Hamas, colpevole di ciò che sta avvenendo, eletto dal popolo palestinese a governare la striscia di Gaza, non verrà eliminato non vi potrà esserci un riconoscimento dello Stato palestinese.

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  16. Basta faziosità infarcite dalla propaganda (meloniana) di chi dimostra di continuare a chiudere gli occhi davanti ai fatti. E i fatti sono quelli che ho esposto, che lei, Jumpy, continua bellamente a ignorare perché le fa comodo. Allora secondo lei sono faziosi e infarciti anche i vari leader europei che in questo momento stanno prendendo giustamente le distanze dal regime di Israele? Un regime che colpisce deliberatamente la popolazione civile? Che usa (non detto da me ma dall’ONU) la fame come arma di guerra? Con tutto il male che si può dire dello zarismo putininano, ma non si può paragonare a una guerra tra due eserciti di due stati sovrani al genocidio di un popolo intero che va avanti da 70 anni e che ora sta raggiungendo proporzioni mai viste perché Israele è governato da gente che parla apertamente di eliminazione fisica dei palestinesi.

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