Giudice di pace, ultima chiamata. Fleres: "L'Ente si attivi per riaprire l'ufficio"

Giudice di pace, ultima chiamata. Fleres: “L’Ente si attivi per riaprire l’ufficio”

Carmelo Caspanello

Giudice di pace, ultima chiamata. Fleres: “L’Ente si attivi per riaprire l’ufficio”

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giovedì 26 Febbraio 2015 - 13:24

Il consigliere ha presentato un ordine del giorno al presidente e alla Giunta affinché si espletino le procedure entro i termini stabiliti dal decreto Milleproroghe

“Assicurare la riapertura dell’Ufficio del Giudice di pace, avviando tutte le procedure necessarie entro i termini previsti dal decreto Milleproroghe”. A chiederlo è il consigliere dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, Ettore Fleres, al presidente e alla Giunta dell’ente sovra comunale, attraverso un ordine del giorno protocollato nella sede di S. Alessio siculo. Sarebbe l’ultima possibilità, dopo che l’Amministrazione comunale di S. teresa di Riva ha deciso di rinunciare all’ufficio (l’unico che era rimasto in piedi nel comprensorio jonico da Taormina a Scaletta Zanclea) in quanto non ha trovato collaborazione nella gestione economica della struttura, da parte degli altri enti locali dell’hinterland. Nell’ordine del giorno si fa notare che “si appalesa un’ottima opportunità, inattesa, per riportare nel nostro comprensorio gli uffici del Giudice di pace che porterebbe al disbrigo più rapido degli affari di giustizia, soprattutto per il carico dimensionato alle realtà locali. Anche il tessuto sociale delle nostre comunità – dice Fleres – potrà risentire favorevolmente della reintroduzione della giustizia di pace”. Il consigliere dell’Unione spiega che “Il ministero della Giustizia a seguito della recente approvazione del decreto Milleproroghe, ha riaperto i termini affinché le Unioni di Comuni si esprimano per ospitare, nell’ambito del loro territorio, gli uffici del Giudice di pace, accorpati nell’aprile del 2013 agli uffici giudiziari del capoluogo”. Il sindaco santateresino Cateno De Luca, appreso dell’ordine del giorno presentato all’Unione, si è detto comunque pronto a collaborare alle spese. Non senza aver fatto notare, però, che quando lanciò l’appello per mantenere in vita quello esistente a S. Teresa non ha ottenuto risposta. “La nuova disposizione normativa – sottolinea il consigliere dell’ente sovra comunale Fleres – recepisce in buona sostanza le tante proteste che gli organi professionali e i cittadini hanno manifestato a seguito della soppressione degli uffici del Giudice di pace. Che erano distribuiti sul territorio in maniera più consona e rispondente all’esigenza dell’amministrazione della giustizia civile e penale essendo più diretta nel rapporto col territorio e con l’utenza nei limiti di tale competenza giurisdizionale. Dalla soppressione degli uffici locali – conclude – si sono avuti riflessi negativi per i cittadini, i quali hanno visto acuire la distanza tra l’amministrazione della giustizia presente più organicamente sul territorio con la totale mortificazione della giustizia di prossimità”.

Carmelo Caspanello

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