"Quest'Unione non s'ha da fare..." Dopo 5 ore di seduta il Consiglio rinvia ancora

“Quest’Unione non s’ha da fare…” Dopo 5 ore di seduta il Consiglio rinvia ancora

Rosaria Brancato

“Quest’Unione non s’ha da fare…” Dopo 5 ore di seduta il Consiglio rinvia ancora

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giovedì 07 Agosto 2014 - 17:00

Cinque ore di seduta "a singhiozzo" per non decidere nulla sul regiostro delle Unioni civili. Anche oggi il Consiglio comunale non si è smentito, e tra liti, polemiche, tentativi di rinvii, una decina di sospensioni per i più svariati motivi, la delibera non è stata votata. Anzi, su un cavillo, un termine errato nel provvedimento, si è rinviato tutto a martedì. Ed anche il fatto che martedì si voti sull'argomento è quotato a zero....

Premessa: l'articolo di martedì scorso sul consiglio comunale si concludeva immaginando che neanche nella seduta di giovedì, quella di oggi, il Consiglio si sarebbe espresso sulle unioni civili, perchè è facile dire no alla chiusura dell'ospedale PIemonte, mentre dire chiaramente cosa si pensa delle coppie di fatto è come attraversare le sabbie mobili a bordo di un tir. Ed infatti neanche nella seduta di oggi l'Aula si è espressa sulle unioni civili, riuscendo nel record di cinque ore di dibattiti, liti, sospensioni, polemiche, a non citare neanche una sola volta la parola "coppia di fatto", nè tantomeno ad entrare nel cuore della delibera sull'istituzione del registro delle unioni civili.leAbbiamo assistito a 5 ore di discussioni su cavilli e formule. Anzi, è stata inventata una nuova forma di seduta consiliare. Già, perchè dopo la seduta aperta del consiglio comunale a Palazzo Zanca e' stata creata la "seduta a singhiozzo, un modo per tenere in allenamento consiglieri indisciplinati, amministratori e giornalisti, facendoli alzare ogni cinque minuti per le varie sospensioni. La seduta consiliare dedicata alle unioni civili e' infatti iniziata alle 13 ma del registro si è parlato alle 16, ben tre ore dopo, trascorse tutte tra liti , tentativi di rinvio e continue sospensioni da cinque minuti per volta disposti dalla presidente Barrile irritata per i continui scontri tra i banchi. Una delle sospensioni e' stata motivata per "contare quanti consiglieri indossavano la giacca come da regolamento". In sintesi le prime tre ore sono volate via tra una sospensione ed un'altra. La verita' è che questo consiglio ha la stessa voglia di esprimersi sulle unioni civili di quanta ne possa avere un goloso di rinunciare alla Nutella. Per tre ore hanno provato in tutti modi a rinviare, compreso il tentativo di ripescare delibere che stavano ammuffendo nei cassetti da dicembre. Ma la consigliera di Cambiamo Messina dal basso Lucy Fenech ha chiesto il prelievo della delibera sul registro delle unioni civili, proposta approvata con i soli centristi contrari. Le ore sono passate tra "melina", liti, pregiudiziali e sospensioni di vario genere.

Se l' Udc, attraverso il capogruppo Mario Rizzo ha chiesto espressamente il rinvio del dibattito a quando il governo presenterà una proposta normativa, le divisioni sono in casa Pd, tra quanti sono contrari e quanti a favore. Ma' nessuno se la sentiva più di dare una simile immagine di fronte alla città già perplessa di fronte ad alcune scelte adottate dai democratici, quindi, sia pure a denti stretti e con l'appello di Giuseppe Santalco: "Non pensate alla bottega, non diamo questa immagine, stiamo parlando di battaglie che sono del Pd, quindi almeno sulla pregiudiziale dell' Udc non litighiamo, siamo compatti. Poi al momento della delibera ognuno potrà seguire la propria posizione. Tanto, si tratta di un mero regolamento", hanno votato tutti contro ogni richiesta dell'Udc. RIzzo invece ha tenuto duro e dopo la bocciatura sulla prima pregiudiziale ha ribadito la sua richiesta di sospensione fino alla normativa nazionale. Nel corso del dibattito la tensione è arrivata alle stelle e Trischitta, che si è astenuto sulla pregiudiziale perché il sindaco, firmatario della delibera, non era in Aula e quando qualche collega gli ha fatto notare che non era una posizione totalmente politica e' scoppiata la bagarre, con Sturniolo e Zuccarello, conclusa con un'altra sospensione.

" Il registro delle unioni civili e' una battaglia di civiltà- ha detto Zuccarello- non e' una delibera della giunta, ma della città intera. Invece, mentre abbiamo già i Dieci comandamenti c'è chi in consiglio presenta un Decalogo contro le unioni civili". Dopo altre tre sospensioni e' stata bocciata la richiesta di rinvio, avanzata dall'Udc, ma l' argomento Unioni civili non e' stato affrontato perchè dal cilindro sono usciti altri cavilli travestiti da quesiti tecnici. Quattro ore dopo l' inizio del dibattito l' argomento non è stato neanche sfiorato e le parole "coppie di fatto" o qualcosa di analogo neanche pronunciate. Dopo la decima sospensione il capogruppo Udc Mario Rizzo ha sollevato un nuovo dubbio, questa volta soffermandosi su una parola della delibera, che, secondo lui, renderebbe il provvedimento annullabile o passibile di ricorsi al Tar ed ha invitato il sindaco a ritirare la proposta, anche alla luce di quanto dichiarato in Aula dal segretario generale Le Donne e dalla dirigente Pollicino a proposito dell'errore. Rizzo ha così offerto in un piatto d ' argento al Pd la scusa per non votare la delibera, "carente" dal punto di vista formale per quello che la dirigente Pollicino ha definito "un refuso". In sintesi la delibera così si conclude: approvazione del riconoscimento delle unioni civili, mentre invece dovrebbe risultare "approvazione del registro delle unioni civili". Secondo Rizzo il termine riconoscimento potrebbe avere carattere normativo e non limitarsi ad una regolamentazione. attribuendo quindi al Consiglio un potere che non ha.

Accorinti ha replicato: "Io preferirei sentire qualcuno che mi dicesse apertamente sono contrario piuttosto che soffermarsi su una parola. Qui stiamo a discutere su una parola, vorrà dire che se ci sarà qualcuno che vuol ricorrere al Tar pure su questo non posso impedirlo. Tanto avete visto come è veloce il Tar….". La tensione e' salita alle stelle perchè l'amministrazione non ha ritirato la proposta, anche perchè nel "titolo" la frase è espressa correttamente. La parte del Pd che in realtà non vorrebbe mai essere costretta a votare il registro ha colto la palla al balzo "non votiamo questo provvedimento con una parola sbagliata. Ritiratelo o votiamo contro", ha tuonato Santalco.

Guarda caso l'Udc si è accorto della parola sbagliata un secondo dopo la chiusura dei termini per la presentazione degli emendamenti, e quindi quando non era più tecnicamente possibile correggere quel termine. Guarda caso, alcune frange del Pd non aspettavano altro, che una bella scusa per non dire apertamente e dire "noi siamo favorevoli alle coppie di fatto è Accorinti che non sa fare le delibere, una giunta di pasticcioni". Meno male che c'è un Consiglio attento alle virgole, così, morale della favola, anche oggi non si è neanche capito di cosa si tratta perchè di tutto si è parlato tranne che del registro delle Unioni civili. A risolvere la situazione ha pensato la presidente Barrile, mettendo ai voti la proposta di un rinvio a martedì prossimo,per dare tempo alla giunta di integrare la delibera nella parte "carente" e riportarla in Aula. Dopo 5 ore di dibattito le Unioni civili sono ancora lì. E le 5 ore di liti fanno comprendere come davvero parlarne per questo consiglio equivale ad attraversare le sabbie mobili a bordo di un tir. A questo punto, sul fatto che non vengano messe all'ordine del giorno martedì e che non si voterà si accettano scommesse….

Rosaria Brancato

16 commenti

  1. I consiglieri hanno perso una buona occasione per vedere Messina tra le prime città d’Italia ad instaurare il Registro delle unioni civili, mentre sono ben lieti di vederla tra le ultime (se non l’ultima) in tutte le altre classifiche.

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  2. I consiglieri hanno perso una buona occasione per vedere Messina tra le prime città d’Italia ad instaurare il Registro delle unioni civili, mentre sono ben lieti di vederla tra le ultime (se non l’ultima) in tutte le altre classifiche.

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  3. Il consiglio, giustamente, continua a spernacchiare lo scalzo maestro di ginnastica.
    George

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  4. Il consiglio, giustamente, continua a spernacchiare lo scalzo maestro di ginnastica.
    George

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  5. Franco Caliri 7 Agosto 2014 19:20

    Ma il Tibetano Scalzo, quando comincerà a pensare alle cose serie? Questa città è allo sfascio, sommersa dalla spazzatura, invivibile, e lui pensa alle inutili unioni civili che nessun riconoscimento legale hanno se non riconoscimenti inutili come quello che questo consiglio dovrebbe deliberare.
    Perché, piuttosto che discutere della medaglietta da dare a chi ritiene di dover avere riconosciuta la propria diversa condizione, non si pensa ai problemi seri dei cittadini?
    Ma sappiamo che il Tibetano Scalzo di problemi dei cittadini non ne vuole sentire parlare. Per lui contano gli pseudo “diritti civili”, l’isola pedonale, fare il vigile urbano sul cavalcavia… Insomma, tutte ca….!
    Dei problemi seri, non ne vuole proprio sapere!

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  6. Franco Caliri 7 Agosto 2014 19:20

    Ma il Tibetano Scalzo, quando comincerà a pensare alle cose serie? Questa città è allo sfascio, sommersa dalla spazzatura, invivibile, e lui pensa alle inutili unioni civili che nessun riconoscimento legale hanno se non riconoscimenti inutili come quello che questo consiglio dovrebbe deliberare.
    Perché, piuttosto che discutere della medaglietta da dare a chi ritiene di dover avere riconosciuta la propria diversa condizione, non si pensa ai problemi seri dei cittadini?
    Ma sappiamo che il Tibetano Scalzo di problemi dei cittadini non ne vuole sentire parlare. Per lui contano gli pseudo “diritti civili”, l’isola pedonale, fare il vigile urbano sul cavalcavia… Insomma, tutte ca….!
    Dei problemi seri, non ne vuole proprio sapere!

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  7. Speriamo che non gli finisca il fiato, mi dispiacerebbe tanto.

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  8. Speriamo che non gli finisca il fiato, mi dispiacerebbe tanto.

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  9. L’armata brancaleone messa insieme per sostenere l’uomo politico più fidato a mantenere il vecchio status quo nella nostra città si sta sgretolando, i renziani sancirono la debolezza politica di Felice CALABRO’ già al primo turno, al secondo turno la sconfitta era scontata, RENATO è stato votato dagli elettori di tutti gli schieramenti, PARTITO DEMOCRATICO compreso. Felice CALABRO’ sarebbe alla mercè del comitato elettorale, oggi in frantumi, quindi inadeguato a governare Messina, una vera iattura per i messinesi perchè si scatenerebbero appetiti che RENATO sindaco tiene con coraggio fuori dalla sua porta. L’armata brancaleone con a capo il PARTITO DEMOCRATICO dovrebbe essere sensibile alla cultura dei diritti, quella della grande famiglia del SOCIALISMO EUROPEO, su queste questioni dovrebbe avere la maggioranza in Consiglio rafforzata dai quattro di RENATO sindaco, ma la buona politica non si fa coniugando il condizionale, quindi con il PARTITO DEMOCRATICO di Felice CALABRO’ non avremo le UNIONI CIVILI, non avremo le ISOLE PEDONALI, avremo i TIR per le strade di giorno e di notte. Il peggior Consiglio Comunale della storia repubblicana non ha gli attributi per una mozione di sfiducia contro RENATO, per presentare le dimissioni, l’unico modo per liberarsene subito, per non votare il CONSUNTIVO 2013 e il BILANCIO DI PREVISIONE 2014, come pure il piano tariffario rifiuti TARI 2014, voteranno tutto, facendo urlare qualche commerciante o cittadino ingenuo, perchè non rinunceranno MAI ai € 25.000 l’anno per cinque anni di mandato. ACCETTO SCOMMESSE. RENATO sindaco è in una botte di ferro, solo il Cga potrebbe spodestarlo, ma la sentenza di primo grado è insuperabile tecnicamente.

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  10. L’armata brancaleone messa insieme per sostenere l’uomo politico più fidato a mantenere il vecchio status quo nella nostra città si sta sgretolando, i renziani sancirono la debolezza politica di Felice CALABRO’ già al primo turno, al secondo turno la sconfitta era scontata, RENATO è stato votato dagli elettori di tutti gli schieramenti, PARTITO DEMOCRATICO compreso. Felice CALABRO’ sarebbe alla mercè del comitato elettorale, oggi in frantumi, quindi inadeguato a governare Messina, una vera iattura per i messinesi perchè si scatenerebbero appetiti che RENATO sindaco tiene con coraggio fuori dalla sua porta. L’armata brancaleone con a capo il PARTITO DEMOCRATICO dovrebbe essere sensibile alla cultura dei diritti, quella della grande famiglia del SOCIALISMO EUROPEO, su queste questioni dovrebbe avere la maggioranza in Consiglio rafforzata dai quattro di RENATO sindaco, ma la buona politica non si fa coniugando il condizionale, quindi con il PARTITO DEMOCRATICO di Felice CALABRO’ non avremo le UNIONI CIVILI, non avremo le ISOLE PEDONALI, avremo i TIR per le strade di giorno e di notte. Il peggior Consiglio Comunale della storia repubblicana non ha gli attributi per una mozione di sfiducia contro RENATO, per presentare le dimissioni, l’unico modo per liberarsene subito, per non votare il CONSUNTIVO 2013 e il BILANCIO DI PREVISIONE 2014, come pure il piano tariffario rifiuti TARI 2014, voteranno tutto, facendo urlare qualche commerciante o cittadino ingenuo, perchè non rinunceranno MAI ai € 25.000 l’anno per cinque anni di mandato. ACCETTO SCOMMESSE. RENATO sindaco è in una botte di ferro, solo il Cga potrebbe spodestarlo, ma la sentenza di primo grado è insuperabile tecnicamente.

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  11. Alessandro Grussu 7 Agosto 2014 21:14

    Questo triste teatrino riflette il livello di consapevolezza civile della maggioranza del consiglio comunale.

    Maggioranza, è bene ricordarlo, composta da personaggi che si trovano sulle poltrone dell’aula consiliare da circa vent’anni, tra cambi di casacca e salti della quaglia. Messi là da elettori che evidentemente hanno una vaga idea di come funziona realmente la democrazia.

    Comunque, almeno anche per questa volta il gettone di presenza l’hanno portato a casa, pure dopo non aver concluso nulla.

    Con grande gioia di chi si farebbe anche bruciare la casa o asportare un rene se questo servisse a denigrare il sindaco (e magari crede nell’esistenza di Babbo Natale o dei “maestri di ginnastica”).

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  12. Alessandro Grussu 7 Agosto 2014 21:14

    Questo triste teatrino riflette il livello di consapevolezza civile della maggioranza del consiglio comunale.

    Maggioranza, è bene ricordarlo, composta da personaggi che si trovano sulle poltrone dell’aula consiliare da circa vent’anni, tra cambi di casacca e salti della quaglia. Messi là da elettori che evidentemente hanno una vaga idea di come funziona realmente la democrazia.

    Comunque, almeno anche per questa volta il gettone di presenza l’hanno portato a casa, pure dopo non aver concluso nulla.

    Con grande gioia di chi si farebbe anche bruciare la casa o asportare un rene se questo servisse a denigrare il sindaco (e magari crede nell’esistenza di Babbo Natale o dei “maestri di ginnastica”).

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  13. Il consiglio, giustamente, vuole solo mettere i bastoni tra le ruote a prescindere. Una vuota, stupida e immotivata opposizione a chi invece tenta di fare del bene a questa città piena di capre(frank?)!

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  14. Il consiglio, giustamente, vuole solo mettere i bastoni tra le ruote a prescindere. Una vuota, stupida e immotivata opposizione a chi invece tenta di fare del bene a questa città piena di capre(frank?)!

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  15. Consiglio comunale scarsissimo! è nostra espressione siamo dei lobotomizzati tutti!

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  16. Consiglio comunale scarsissimo! è nostra espressione siamo dei lobotomizzati tutti!

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