Commissione Statuto. Continuano le polemiche: sul piede di guerra anche i ricercatori

Commissione Statuto. Continuano le polemiche: sul piede di guerra anche i ricercatori

Commissione Statuto. Continuano le polemiche: sul piede di guerra anche i ricercatori

lunedì 21 Febbraio 2011 - 07:01

Domani conferenza stampa nell’aula ex Chimica contro le scelte di Tomasello e degli organi di governo. Accanto agli studiosi ci saranno gli studenti di ‘Unime in protesta’, che hanno inviato un documento al Senato accademico. Sulle mancate elezioni prende posizione anche l’Udu

Giorni agitati all’Università di Messina. La designazione ‘dall’alto’ dei componenti della Commissione incaricata di riscrivere lo Statuto d’Ateneo continua a suscitare polemiche. Dopo la dura presa di posizione degli studenti di ‘Unime in protesta’, scendono in campo anche i ricercatori, che contestano le modalità di selezione adottate da Senato accademico e Consiglio d’amministrazione. Gli studiosi si rivolgono direttamente all’ intera cittadinanza, sollecitando la partecipazione alla conferenza stampa su ‘Città, Università e Democrazia’ che si terrà domani mattina alle ore 11,00, presso l’aula ex Chimica . Intanto, però, il loro pensiero su quanto avvenuto in questi giorni è affidato ad un lungo documento.

«L’esclusione dei candidati Cicero, Federico e Foti, indicati dai Ricercatori dell’Ateneo nel contesto di un dibattito articolato e di un’ampia consultazione interfacoltà – scrivono – altro non è che la naturale, e prevedibile, conseguenza della totale indifferenza già dimostrata nei confronti della petizione con la quale 451 docenti (corrispondente al 36 % dei docenti dell’intero Ateneo) hanno chiesto al Rettore, al Senato Accademico e al Consiglio di Amministrazione che i componenti della Commissione Statuto fossero eletti con suffragio universale. Non ha stupito neanche il fatto che i criteri di suddivisione “democratica” dei componenti non siano stati precedentemente stabiliti e siano stati “adattati” in corso d’opera, calpestando ogni più elementare principio di democraticità e trasparenza».

I ricercatori ritengono «inaccettabile che l’esigenza di partecipazione chiaramente espressa mediante libere e democratiche Assemblee possa essere mortificata e che la realtà dei fatti possa essere mistificata». Gli studiosi si riferiscono nello specifico al comunicato stampa in cui, subito dopo la nomina dei componenti, l’Università di Messina si vantava espressamente di avere dato «esempio della più ampia espressione di democrazia, in quanto i docenti disponibili sono stati per larga parte espressione di libere assemblee, di Facoltà e di Dipartimenti». I ricercatori denunciano inoltre «l’inusuale atteggiamento marchionnista del Rettore Tomasello, il quale impedisce l’esercizio del voto a tutti gli studenti, utilizzando gli stessi metodi della “pseudorappresentatività” adottati per i docenti dialogando solo con “Associazioni ufficialmente accreditate“.

Argomento, questo, su cui interviene anche l’Udu (Unione degli universitari) , che ritiene «inammissibile il continuo cambio di scelte da parte dei vertici dell’ateneo Messinese. Le elezioni democratiche della rappresentanza studentesca – scrivono – potevano essere un grande segnale di discontinuità rispetto agli scandali che hanno coinvolto l’ateneo Messinese, e un grande segnale d’apertura ponendo tutti gli studenti con pari diritti. Auspichiamo – concludono – che questa confusione si risolva coinvolgendo tutte le associazioni attive e operanti nell’università di Messina ( siano esse accreditate e non), nell’individuazione della rappresentanza studentesca nella commissione statuto».

Tornando al documento dei ricercatori, va detto che gli studiosi solidarizzano con gli studenti di ‘Unime in protesta’ , invitando Tomasello «a non intraprendere alcuna iniziativa contro gli studenti che autogestiscono pacificamente l’aula ex chimica» . E proprio gli studenti di Unime in protesta, che domani parteciperanno alla conferenza stampa, hanno redatto ed inviato al Senato accademico una lettera nella quale fanno esplicita richiesta «di uno spazio permanente per proseguire, migliorare e rendere costanti le attività fin qui svolte, in un primo momento durante l’occupazione dell’aula Cannizzaro e, successivamente, con l’autogestione nell’aula di ex chimica. Individuiamo una possibile e naturale soluzione nell’aula di ex-chimica ma siamo aperti a concordare un altro spazio avente idonee caratteristiche logistiche/organizzative. La natura degli eventi fin qui svolti e già organizzati per le prossime settimane richiede infatti che il luogo designato sia facilmente raggiungibile e fruibile, anche oltre gli orari d’ufficio».

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