La dura vita dei -fuori sede-, tra problemi abitativi e contratti di locazione in nero

La dura vita dei -fuori sede-, tra problemi abitativi e contratti di locazione in nero

La dura vita dei -fuori sede-, tra problemi abitativi e contratti di locazione in nero

mercoledì 30 Settembre 2009 - 10:36

Ma qualcosa potrebbe cambiare: l'Università sta approntando una convenzione con Agenzie Immobiliari; inoltre la foresteria della Cittadella Sportiva potrebbe essere adibita ad ospitare anche gli studenti

Quant’è dura la vita degli studenti fuori sede a Messina, e che business gravita intorno a coloro che, per studiare, sono costretti ad affittare una casa, o una stanza, nella nostra città! E’ infatti noto che gran parte del budget che gli universitari hanno a disposizione per seguire il corso di studi viene impiegato per “pagare la casa” e tutto ciò che gravita al manenimento della stessa.

E come spesso capita a Messina, quello che dovrebbe costituire la normalità diventa l’eccezione, mentre l’illecito e l’evasione dalle leggi si trasformano in prassi, almeno così risulta dall’indagine svolta da Tempostretto per conoscere la “situazione-casa” di molti studenti che dalla Calabria o dalla Provincia giungono in città. Per farlo abbiamo contattato una decina di ragazzi che ci hanno raccontato la loro esperienza. La situazione piu’ critica, riguarda non tanto la consistenza degli affitti da pagare, quanto la mancata stipula del contratto di locazione.

La pensa così M.G.C., ragazza di Reggio Calabria che a Messina ha trascorso quattro anni, quasi sempre in appartamenti differenti: «In una di esse pagavo 130 euro al mese in una doppia, senza contratto. La seconda era sulla panoramica e pagavo 140 euro in una doppia. Di questa non mi posso lamentare, era abbastanza confortevole. Purtroppo l’anno seguente l’ha capito anche la padrona e ha aumentato l’affitto a 200 euro: eravamo in 4 e di contratto neanche a parlarne. La terza era nei pressi delle Caronti, pagavo 140 euro al mese in una singola piccolissima, ma il proprietario è stato l’unico a firmare il contratto». Se è vero che ci sono anche esempi positivi come N.S., anche lei calabrese ma stavolta di Condofuri, che ha cambiato tre case, tutte e tre con contratto e in zona centrale, un’altra studentessa di Reggio Calabria, A.C. esprime tutto il suo disappunto verso le condizioni abitative messinesi: ho vissuto per quattro anni a Messina, cambiando tre case diverse e soltanto un affittuario su tre è stato disposto a farmi un regolare contratto, gli altri si sono sempre rifiutati impedendomi di beneficiare del contributo alloggiativo dell’Ersu per i fuori sede. A Messina c’è un “sommerso” incredibile e ci sono interi palazzi affittati a studenti senza uno straccio di contratto. La media degli affitti che ho pagato, si aggirava intorno ai 200 euro».

Ne emerge un “tariffario” forse non elevatissimo, ma si scopre, e non crediamo di essere i primi a farlo, un’altissima inosservanza dell’obbligo di stipula del contratto d’affitto. Fermo restando il grave fenomeno dell’evasione fiscale da parte dei locatori, non tutti ovviamente, (ricordando che qualora lo studente denunciasse il proprietario dell’immobile che propone “affitti in nero”, si troverebbe a pagare eventualmente soltanto l’imposta di registro, il 2% dell’affitto), bisogna anche sottolineare lo svantaggio che gli studenti hanno vivendo in appartamenti senza contratto.

L’Ersu (Ente Regionale per il diritto allo studio) infatti prevede il cosiddetto “contributo d’affitto” per gli studenti che presentano (quest’anno la data ultima è fissata al 13 novembre) copia del contratto di locazione regolarmente registrato e/o rinnovato per l’anno accademico 2009/2010 della durata di almeno dieci mesi così come stabilito per legge. E non è una cosa da poco se consideriamo che il contributo mensile oscilla dai 150 ai 75 euro per studente, secondo la sua fascia di reddito (nell’approfondimento trovate le fasce di reddito abbinate ai relativi incentivi). Altra risorsa sfruttabile è quella dei pensionati in dotazione all’Università. «E’ possibile sfruttare i servizi abitativi dell’ateneo messinese (al momento sono aperti agli studenti gli stabili di Papardo e Gravitelli) attraverso il bando che potrete trovare nella sezione modulistica del sito dell’Ersu», ci comunica Maria Adilardi, responsabile dell’Ersu. E rimanendo in tema di contributi a favore degli studenti fuori sede, anche l’Ateneo Peloritano sta facendo la propria parte. Nei bandi premialità istituiti dal rettore Tomasello,infatti, oltre a stage e tirocini da destinare agli studenti più meritevoli, sono previsti anche 20 “premi-alloggio”: i ragazzi che rientreranno in graduatoria potranno cioè usufruire di un alloggio in modo del tutto gratuito.

Ma le novità per l’anno accademico 2009/10 non si fermano qui. La prima ce la illustra la delegata ai rapporti con gli studenti dell’Università, Anna Murdaca: «conosciamo i problemi abitativi che gli studenti devono affrontare e a proposito stiamo per approntare un protocollo d’intesa con le agenzie immobiliari al fine di garantire gli studenti nella stipula dei contratti di locazione. Siamo in attesa di risposte e al piu’ presto avremo maggiori dettagli». L’altra buona notizia arriva da Carmelo Trommino, direttore di Unimesport. Proprio la branca sportiva dell’Università ha in dotazione un’ampia foresteria, che consta di quasi cento posti letto che dovranno però essere destinati, secondo il progetto originale, soltanto agli sportivi impegnati nei campi della Cittadella Sportiva universitaria: «La fruizione degli alloggi è al momento troppo legata agli eventi sportivi, vorremmo invece destinare i posti letto anche agli studenti delle altre facoltà. Al momento siamo in attesa che la pratica di agibilità venga approvata dall’ufficio Urbanistica del Comune. Dopo questo importante atto potremo vagliare l’ipotesi di affittare le case agli studenti, entro la fine dell’anno. Il prezzo di locazione verrà deciso in base ad uno studio volto a comprendere l’orientamento del mercato, con un occhio alla tutela delle “tasche” degli studenti».

Antonclaudio PepeElena De Pasquale

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