Si fonda sul rilancio del Mezzogiorno l'offerta formativa 2011-2012 dell'Università di Messina

Si fonda sul rilancio del Mezzogiorno l’offerta formativa 2011-2012 dell’Università di Messina

Si fonda sul rilancio del Mezzogiorno l’offerta formativa 2011-2012 dell’Università di Messina

venerdì 11 Marzo 2011 - 14:46

Il rettore ha illustrato i corsi di laurea e annunciato l'istituzione di un Osservatorio per studiare le dinamiche del mercato del lavoro e i fabbisogni del territorio. Diminuiscono i corsi di laurea, 34 triennali, 39 magistrali: «Serviva un’ottimizzazione»

Un rilancio del Mezzogiorno, che passi attraverso un’adeguata formazione dei giovani, nella consapevolezza di quali siano le reali opportunità occupazionali senza per questo togliere loro la libertà di scegliere il proprio futuro. E’ questo l’obiettivo principale che si pone l’Università di Messina, delineato questa mattina in aula magna dal rettore Francesco Tomasello, nel presentare l’offerta formativa 2011/2012. Una sfida, come la definisce lo stesso rettore, che l’Università di Messina è perfettamente in grado di affrontare, pur con tutte le difficoltà del caso. «In Italia, soltanto l’1,2% del Pil è destinato alla formazione, mentre in Francia si arriva addirittura al 2%. C’è un difetto di formazione chiaro non soltanto a livello mondiale, ma anche e soprattutto a livello europeo». Poi, citando il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, prosegue: «La crescita dell’Italia dipende solo dallo sviluppo del Mezzogiorno. Il Sud è l’area con il numero più intenso di giovani, e anche di giovani non occupati. E’ necessario capire quale sarà la domanda di lavoro nel nostro territorio nei prossimi dieci anni, per poter modulare l’offerta sulla base delle esigenze locali». Un compito, questo, proprio delle forze produttive e sociali: da qui, l’idea di un Osservatorio che indaghi sui fabbisogni della formazione e sulle dinamiche del mercato del lavoro. «La strategia operativa dell’Osservatorio si caratterizzerà in vari segmenti: indagine statistica strutturale, analisi dei dati, report 1 (cioè dipartimenti e scuole), confronto con le parti sociali e con gli ordini professionali, utilizzo del database dell’INPS per rilevare gli ingressi e le cessazioni del mondo del lavoro del nostro territorio, report 2», ha spiegato Michele Limosani, direttore del Careci, organismo nell’ambito del quale si svilupperà l’attività stessa dell’osservatorio. Fondamentale è poi il ruolo di Alma Laurea: «Nel periodo 1998-2011, ha veicolato circa 95mila curricula dei laureati dell’Università di Messina alle aziende del nostro Paese», ha spiegato Luigi Chiara, delegato all’Alma Laurea e al Job Placement.

Quindi, la presentazione dell’offerta formativa 2011-2012: 34 corsi di laurea triennali, 39 corsi magistrali. Di meno, rispetto agli anni precedenti, «ma si rendeva necessaria un’ottimizzazione. I prossimi passi», ha annunciato il Rettore, «saranno l’istituzione di un registro elettronico per ogni docente, il registro esami on-line e l’attivazione dell’Ufficio Garante per gli studenti». E, all’orizzonte, si profila un’intensa rete di collaborazioni con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. L’obiettivo comune, naturalmente, sarà il rilancio del Sud.

Enrico Anastasi

(foto Dino Sturiale)

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