Riforma Gelmini, la resa dei conti. A Messina come nel resto d’Italia corteo per le vie principali della città

Riforma Gelmini, la resa dei conti. A Messina come nel resto d’Italia corteo per le vie principali della città

Riforma Gelmini, la resa dei conti. A Messina come nel resto d’Italia corteo per le vie principali della città

martedì 30 Novembre 2010 - 07:13

A partire dalle 9, studenti e ricercatori si sono riuniti in presidio davanti alla sede del Rettorato e hanno poi sfilato lugo la via Tommaso Cannizzaro. La Facoltà di Medicina lancia un appello ai deputati: «Fermate il ddl, progetto destruente e mortificante l’autonomia delle Università pubbliche»

Il sistema universitario italiano è ad una svolta: oggi la Camera dei deputati voterà il ddl presentato dalla Gelmini e salvo ripensamenti dell’ultima ora da parte dei “finiani”, che hanno giù annunciato il sì alla riforma, il testo passerà senza problemi. Senza problemi in termini numerici in sede istituzionale, ma con molte contestazioni in piazza, da nord a sud dello stivale. Anche oggi, infatti, nel giorno della resa dei conti, davanti a Montecitorio si terrà il presidio di studenti e ricercatori provenienti da ogni parte d‘Italia, nell’estremo tentativo di bloccare la riforma; e in tutti gli Atenei della penisola, le cui sedi sono occupate da una settimana, proseguirà la mobilitazione.

Anche Messina, dove i ricercatori e gli studenti hanno aderito alla protesta nazionale, trascorrendo le loro giornate sul tetto del Rettorato, sarà tra le città protagoniste: alle 9,00 è inziato presidio nel cortile dell’Università contro la riforma Gelmini e contro «i tagli indiscriminati ai fondi per le università ».

In tarda mattinata, gli studenti Unime in Protesta e i ricercatori hanno dato vita a un corteo spontaneo, che ha percorso le strade bloccando il traffico delle principali vie cittadine, con -tappa- nelle aule delle facoltà di Giurisprudenza, Economia e Scienze Politiche nelle quali si tenevano regolarmente le lezioni.

In ultimo, è stata pacificamente invasa l’aula magna della facoltà di Scienze Politiche -Graziella campagna-, nella quale era in corso una conferenza sul terrorismo stragista in Italia, a cui partecipavano la figlia di Aldo Moro, Agnese Moro e il Senatore Sergio Flamigni. A questo punto è iniziata una piccola assemblea alla quale gli stessi conferenzieri hanno preso parte, sostenendo l’iniziativa di studenti e ricercatori.

Accanto ai ricercatori e agli studenti di “Rete 29 Aprile” e il “ UniMe in Protesta”c’erano anche i rappresentanti di “Lavoro e Società -Area Programmatica della CGIL di Messina.

«La possibile approvazione del DDL Gelmini – scrivono in un comunicato Rosario Giacopello e Daniele David – rappresenta qualcosa di inaudita gravità per l’istruzione e per la ricerca pubblica di questo Paese. I tagli previsti ai finanziamenti e il modello autoritario di “governance” degli Atenei che il Governo vuole imporre a studenti e ricercatori è coerente con le politiche della precarietà e con i provvedimenti antisociali che hanno caratterizzato l’iniziativa politica del centrodestra».

Giacopello e David invitano infine «i lavoratori, i precari e i giovani di questa città l’Area di Lavoro e Società ad unirsi a questa importantissima battaglia a tutela del diritto al sapere ed all’uguaglianza e di essere stamani al Rettorato per sostenere una forte giornata di lotta».

Contro la Riforma Gelmini si è mobilitata anche la Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università degli Studi di Messina, che « riunita in seduta straordinaria giorno 29/11/2010» fa sapere di condividere «le critiche provenienti da più parti del mondo accademico sul DDL “Gelmini” e fa appello alla sensibilità di tutti i deputati perché, in sede di votazione, esprimano voto contrario nei confronti di un progetto destruente e mortificante l’autonomia delle Università pubbliche».

(foto Sturiale)

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